1. INCAZZATO PER ESSERE STATO BUTTATO FUORI PISTA DAL CAMPIONE DELLE SPRINT CAR TONY STEWART, KEVIN WARD, 20 ANNI, ESCE DALL’ABITACOLO, SI TOGLIE IL CASCO E, INCURANTE DEI BOLIDI CHE GLI SFRECCIANO VICINO, ENTRA A PIEDI SULLA PISTA E AFFRONTA IL RESPONSABILE DELLO SGARBO PUNTANDOGLI IL DITO E URLANDO PAROLACCE. STEWART LO VEDE E LO TRAVOLGE LANCIANDOLO A 15 METRI: PER CASO? (IL MACABRO VIDEO IMPAZZA SU YOUTUBE) 2. SI DISPUTAVA UNA GARA DEL CAMPIONATO DELLE SPRINT CAR, CHE SONO MACCHINE PICCOLE, LEGGERE, MA MOLTO POTENTI E RUMOROSE, DOTATE DI MAXI-ALETTONI, CON MOTORI DA 900 CAVALLI E CAPACI DI RAGGIUNGERE 230 CHILOMETRI L’ORA, MOLTO POPOLARI IN AMERICA 3. GLI APPASSIONATI DELLE CORSE DI BOLIDI SU TERRA BATTUTA DAVANTI AL DILEMMA: LE SPRINT CAR SONO DAVVERO COMPETIZIONI SPORTIVE O DUELLI TRA NEO-GLADIATORI?

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IL VIDEO DELL'INCIDENTE 

 

 

 

 

Arturo Zampaglione per "la Repubblica"

 

tony stewart tony stewart

Irritato per essere stato buttato fuori pista dal campione del Nascar Tony Stewart, il giovane pilota esce dall’abitacolo, si toglie il casco e, incurante delle sprint car che gli sfrecciano vicino, affronta il responsabile dello sgarbo puntandogli il dito e urlandogli parolacce. Stewart lo vede, ma non è chiaro se cerchi di evitarlo.

 

Di sicuro la sua macchina sbanda, la ruota destra colpisce il ragazzo, che viene travolto e lanciato con violenza a quindici metri di distanza. Kevin Ward muore così, a soli 20 anni, lasciando che gli appassionati americani delle corse di bolidi su terra battuta rispondano al dilemma: sono davvero competizioni sportive o duelli tra neo-gladiatori?

 

TONY STEWART NASCARTONY STEWART NASCAR

«I nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolte alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Kevin Ward», si limita a dire il comunicato del Nascar (National association for stock car auto racing), il gruppo di Dayton Beach che dal 1948 organizza e gestisce i più famosi campionati automobilistici d’oltreoceano. E mentre le immagini agghiaccianti della morte in diretta finiscono su YouTube, e rimbalzano poi sui network televisivi, è in corso una inchiesta.

 

Kevin Ward JrKevin Ward Jr

L’incidente è avvenuto sabato notte al Canandaigua Motorsports park, una pista non-asfaltata lunga 800 metri vicino a Central Square, un piccolo centro dello Stato di New York. Si disputava una gara del campionato delle sprint car, che sono macchine piccole, leggere, ma molto potenti e rumorose, dotate di maxi-alettoni, con motori da 900 cavalli e capaci di raggiungere 230 chilometri l’ora. Sono molto popolari in Canada, Australia, Sudafrica e ovviamente anche negli Stati Uniti.

 

Nella gara dell’altro ieri Tony Stewart era uno dei favoriti: del resto ha già vinto tre campionati del Nascar in questa categoria. Ward, che aveva guidato per la prima volta un go-kart ad appena quattro anni, era alla sua quinta stagione. Le macchine dei due piloti si sono toccate al quattordicesimo giro sui 25 in programma e la sprint car del ventenne è stata spinta fuori pista dall’aggressività del campione. È stata subito esposta la bandiera gialla per segnalare il pericolo.

KEVIN WARD NASCARKEVIN WARD NASCAR

kevin ward jr 6kevin ward jr 6

 

A quel punto Ward è entrato a piedi sulla pista: un comportamento tutt’altro che raro in questo genere di gare. Del resto proprio Stewart, due anni fa, avevo fatto lo stesso, gettando il casco contro l’auto di un altro concorrente per un diverbio.

 

Ma perché il campione non è stato in grado sabato di evitare l’impatto? «Quando si è accorto che Ward gli si avvicinava, ha spinto l’acceleratore e la sprint car, come succede sempre in casi del genere, ha sbandato sulla destra», riferisce il pilota Tyler Graves, che ha visto l’incidente.

 

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Stewart è stato interrogato a lungo dallo sceriffo della contea, Philip Povero, ma non sono stati emessi provvedimenti a suo carico: almeno non per ora. In un comunicato ha espresso le sue condoglianze. Ieri avrebbe dovuto partecipare a una gara ancor più importante della stessa categoria a Watkins Glen, ma vi ha rinunciato con il sostegno del Nascar: la cui immagine pubblica, ovviamente, è stata danneggiata dalle immagini macabre di YouTube.

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