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LETTERA
Riceviamo e pubblichiamo: Un innocuo satellite ormai in disuso precipiterà al Nord: è la Lega alle prossime elezioni.
Luca Cassano
1 - IN VOLO SU VENTI MILIONI DI ITALIANI...
Roberto Giovannini per "la Stampa"
C'è un pezzo di alluminio pesante più o meno 150 chili che potrebbe - ma le probabilità che arrivi da noi sono poche poche, e quelle che colpisca persone o edifici ancora di meno - piombare sul territorio italiano. Questo e altri pezzi del satellite scientifico della Nasa Uars (Upper Atmosphere Research Satellite, un bestione da 5,5 tonnellate grosso come un autobus) potrebbero effettivamente piovere nell'Italia settentrionale, in una fascia che va dal Trentino alla Lombardia, dal Piemonte alla Liguria, e se questo dovesse avvenire l'impatto sarebbe previsto tra le 21,25 e le 22,03.
In realtà , ancora non si sa molto, e lo stesso Comitato operativo presieduto dalla Protezione civile che si è riunito ieri per valutare rischi e suggerimenti da dare avverte che dato che il rientro del satellite è così problematico, è probabile che soltanto un'ora, un'ora e mezza prima della distruzione nei cieli di Uars, prevista tra le 19 di stasera e le 3 di domani mattina, si possa riuscire a circoscrivere con precisione la destinazione finale dei frammenti.
Il rischio stimato per il momento di caduta di uno dei pezzi del satellite sul territorio italiano è pari allo 0,9 per cento. Poco ma non pochissimo: in ogni caso il capo della Protezione civile Franco Gabrielli ieri ha spiegato al termine di una delle riunione del Comitato operativo che non ci sarà nessuna evacuazione dei cittadini che abitano nelle zone «a rischio», «anche perché dovremmo evacuare circa 20 milioni di persone».
«Ci troviamo di fronte a un evento di cui non c'è letteratura - ha detto Gabrielli -, perché la stragrande maggioranza di questi frammenti cade in mare o in zone deserte. Dunque stiamo cercando di mettere in piedi per la prima volta un sistema di autoprotezione che passa innanzitutto per un'informazione trasparente, chiara e tempestiva». Al momento, alla popolazione delle aree dove ci sarà l'impatto si suggerisce di evitare i luoghi aperti e i piani alti degli edifici. Meglio stare sotto le architravi dei muri portanti o nelle zone ad angolo delle proprie case.
Nel frattempo gli esperti continuano a fare i loro calcoli, e ad aggiornare le simulazioni. La faccenda non è facilissima, perché Uars non segue le nuove indicazioni stabilite dalle agenzie spaziali per ridurre al massimo i rischi: costruire i satelliti in modo che al rientro nell'atmosfera si spacchino in pezzi più minuti e meno pericolosi, oppure capaci di essere spostati in orbite di parcheggio o su traiettorie di rientro «sicure», su oceani o aree disabitate. Uars però è del 1991, e all'esplosione resisteranno 26 pezzi: si va dai 150 chili a sei etti di peso. Nella storia dell'esplorazione spaziale non è mai successo, speriamo che anche stavolta nessuno sia colpito. Certo è che alla Nasa qualcuno ha sbagliato qualche calcolo.
2 - UNA POSSIBILITÃ SU 23 MILA MILIARDI DI ESSERE COLPITI...
Ennio Peres per "la Stampa"
Secondo i dati diramati dalla Nasa, esiste solo una probabilità dello 0,03% che una persona qualsiasi possa essere colpita da un frammento del satellite Upper Earth Research Atmosphere, che dovrebbe raggiungere l'atmosfera terrestre, nella giornata di oggi.
Un valore del genere (che non dipende dal punto preciso in cui avverrà l'impatto), non è del tutto trascurabile, ma può ritenersi abbastanza tranquillizzante, in quanto equivale a 3 possibilità su 10 mila. Ciò significa che, affinché un essere umano possa essere colpito con certezza quasi assoluta, dovrebbero cadere contemporaneamente sulla Terra circa 3.333 satelliti (ovvero circa un terzo di quelli che attualmente le gravitano intorno).
Una simile valutazione è giustificata dal fatto che, in ogni parte del nostro Pianeta, esistono moltissime zone disabitate, e non solo oceani e deserti. In ogni caso, è importante considerare che il dato fornito dalla Nasa riguarda la possibilità che venga colpita una persona qualsiasi, non specificata a priori.
In maniera egoistica, quindi, tenuto conto che la popolazione umana è formata da circa 7 miliardi di componenti, la probabilità che un simile evento possa riguardare un individuo ben determinato (ad esempio, proprio chi sta leggendo adesso questo articolo), scende a livelli infinitesimali, ovvero a: 1 su circa 23.331 miliardi. Una tale probabilità è enormemente più bassa anche di quella, praticamente nulla, di indovinare un "6" al Superenalotto (1 su 622.614.630). In fondo, se non c'è mai piovuta sulla testa una vincita astronomica, perché dovrebbe caderci addosso un rottame astrofisico?
Certo, è difficile che le precedenti osservazioni possano risultare del tutto rassicuranti. Di fronte al potenziale verificarsi di un evento, di qualsiasi natura, la tendenza istintiva più comune è quella di attribuire una probabilità del 50 per cento all'eventualità che possa verificarsi e del 50 per cento a quella che non possa verificarsi... Eppure, il concetto matematico di probabilità non è molto difficile da comprendere. Nei casi più schematici, la probabilità di un determinato evento può essere calcolata semplicemente come il rapporto tra i casi favorevoli all'evento e il totale degli eventi possibili.
Ad esempio, la probabilità che, alla roulette esca un numero prescelto, è uguale a 1/37, dato che tutti i casi possibili sono 37 (i numeri da 0 a 36), mentre uno solo di essi è favorevole alla previsione effettuata.
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