GOD SAVE THE QUEEN (E ANCHE JOHNNY ROTTEN) - DA PUNK A MONARCHICO, L’EX PISTOL JOHNNY ROTTEN ORA SOSTIENE LA REGINA ELISABETTA - ''TRUMP? UN VECCHIO, SPORCO BUSINESSMAN BIANCO'' - ''IN ITALIA SE HAI UNA CASA SEI UN FASCISTA, SE L’AFFITTI COMUNISTA...''

Barbara Tomasino per “Libero Quotidiano”

 

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Per tutti John Lydon, ex-leader e cantante dei Sex Pistols, sarà sempre quello che - con i denti marci e lo sguardo da pazzo - urlava a squarciagola di essere l' Anticristo e professava l' anarchia selvaggia nel Regno Unito. «L' eredità, o piuttosto la leggenda, di questa storia non morirà mai. Ma sono stato spesso frainteso, infatti oggi non c' è nessuno che abbia davvero recepito quel messaggio. Nessuno nella pop music ha toccato questo livello di onestà, nessun cantautore di protesta ha inquadrato così chiaramente la questione come ho fatto io...e come faccio tutt' ora», afferma spavaldo il cantante.
 

Sono passati 40 anni da quando Mr. Lydon ha smesso i panni di Johnny Rotten, suona ancora (in questi giorni la sua band i Public Image Ltd., ha pubblicato un nuovo album, What The World Needs Now...) e si diverte un mondo a spiazzare i giornalisti. Artista iconoclasta per eccellenza, Lydon, nel nuovo lavoro, passa dal glam-rock anni '70 di The One («All' epoca si ascoltava e ballava questa musica, ma io ero un ragazzo davvero timido con le donne. Vivevo le storie nella mia fantasia, pensavo "forse tu sarai l' unica...", ma le ragazze ridevano»), al requiem in ricordo del padre morto da poco («È un omaggio a lui e al suo senso dell' umorismo»).
 

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Non disdegna persino di utilizzare un' accesa discussione con la moglie Nora come incipit dell' album in Double Trouble: «È una litigata domestica attorno al gabinetto, che poi abbiamo risolto in modo costruttivo: abbiamo aggiustato il water. Ma poi tu sei italiana! Dovresti saperlo meglio di me cosa significa avere discussioni domestiche! Non ti ricordi di Sofia Loren e dei suoi bellissimi film?».

Nel tuo ultimo memoir, Anger is an energy (la rabbia è energia, n.d.r.), ripercorri diverse tappe della tua vita, che ricordi hai dei Sex Pistols e di Sid Vicious?
«Solo ricordi affettuosi, niente di particolarmente contorto. Ci siamo allontanati nonostante fossimo parte di una band, le pressioni e le aspettative economiche della casa discografica e l' idiozia del management hanno creato attorno a noi una situazione sgradevole. La cosa ironica è che ora che non esistono più i Sex Pistols, siamo diventati buoni amici».
 

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In Italia i PIL arriveranno il 10 e l' 11 ottobre, rispettivamente a Venezia e Milano.
«Ho vissuto a Roma per sei mesi l' anno scorso, stavo girando un film con Harvey Keitel, e sono diventato davvero pratico dei costumi italiani, sono in perfetta sintonia con l' italian way of life. È come una seconda casa. Sai cosa ho capito anche? Che se in Italia possiedi una casa sei fascista, se l' affitti sei un comunista (ride, n.d.r). A parte questo, lo stile di vita italiano è adorabile, il migliore!».


Parliamo del nuovo disco: suona diverso dai precedenti, eppure si sente il marchio di fabbrica dei PIL.
«Il nostro è un vero e proprio laboratorio felice, il disco l' abbiamo prodotto noi e per questo suona magnifico, perché non ci sono interferenze».

Sembri diverso da quando nel 1977 stravolgevi il mondo del rock con God Save The Queen. Non è ironico che a quasi 40 anni di distanza la Regina sia sempre lì, a festeggiare il trono più longevo della storia?
«La monarchia esiste solo grazie alla gente, e io sono uno di questi (ride, n.d.r.). Sono un sostenitore non solo della Regina Elisabetta, ma di tutta la famiglia reale...questo non è ironico»? (ride, n.d.r).

Eppure hai preso la cittadinanza americana, che ne pensi di Obama?
«Il presidente mi ha convinto a prendere la cittadinanza americana lanciando l' Obamacare. La sanità pubblica è un diritto fondamentale».

E di Donald Trump?
«Perché uno dovrebbe dare il proprio voto all' ennesimo vecchio, sporco businessman bianco. Gente come lui crede di poter comprare la politica, addirittura la presidenza».

Verità e integrità: ripeti spesso queste parole, come mai?
«Quando ero ragazzino mi sono beccato la meningite e ho perso per quattro anni la memoria, sia fisica che mentale. Per me era fondamentale che chi mi stesse vicino dicesse la verità.

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Le bugie mi venivano dette dalle suore della scuola cattolica mi hanno fatto molto male: non potevo scrivere con la sinistra perché era peccato, non potevo leggere e scrivere già all' età di cinque anni perché sembrava sospetto, per loro ero irrimediabilmente dannato. Ma come si fa a dire una cosa del genere ad un bambino? Per questo motivo mi sono detto che mai provocherò questo dolore in qualcuno mentendogli spudoratamente».

Chiudiamo con una vecchia diatriba, chi ama i Sex Pistols odia i Clash. Tu che dici?
«Che non odio i Clash, ma solo la loro musica!».
 

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