DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Luca Beatrice per "il Giornale"
Parlare di contaminazioni e incroci tra musica e arte contemporanea comincia a non avere più tanto senso, trattandosi ormai di prassi consolidata. Ma l'operazione tra i Kraftwerk, ovvero i pionieri dell'elettronica, e il MoMA di New York, ha davvero il sapore di novità assoluta. La band di Düsseldorf infatti viene esibita come una vera e propria opera d'arte tra il 10 e il 17 aprile nell'atrio del più importante museo di New York, sulla 53ma strada. In otto serate i Kraftwerk inscenano la loro Retrospective per altrettanti concerti che ripercorrono le loro tappe salienti, da Autobahn del 1974 fino a Tour de France del 2003.
Gli Lp verranno filologicamente eseguiti dal vivo con il supporto della grafica, del light design e dei video che fin dagli inizi hanno caratterizzato l'inconfondibile marchio della band tedesca. I biglietti per assistere alle performance costavano appena 25 dollari a sera: messi in vendita sul sito del MoMA il 22 febbraio scorso sono andati esauriti nel giro di poche ore, tuttavia a chi fosse a Manatthan nei prossimi giorni converrà provare a sondare tra le rimanenze dell'ultima ora per non perdere un appuntamento con la storia.
Ma perché i Kraftwerk sono così importanti da attrarre l'attenzione di un museo? Fondati nel 1970 da Rolf Hutter e Florian Schneider, in una Germania decisamente lontana dal clima sonoro angloamericano tra hippie e rock sinfonico, i Kraftwerk hanno di fatto inventato la musica elettronica.
Gelidi, statuari, privi d'espressione, vestiti come impiegati del catasto, sono stati i primi a rinunciare a chitarre e batterie per mettere tutti i loro suoni dentro strane macchine che all'epoca si chiamavano sintetizzatori. Eredi del cinema di Fritz Lang e in particolare di Metropolis sarebbero presto giunti alla conclusione che le stesse macchine avrebbero potuto sostituire i musicisti e suonare da sole perché programmate. Dalla loro utopia visionaria da ingegneri del suono che evoca un'Europa ancora intrisa di modernismo, nasce quella particolare costola della musica pop-rock soprannominata «Kraut Rock».
Nonostante la fissità dell'espressione artificiosa, la gestualità ridotta ai minimi termini, i Kraftwerk sono straordinari performer, primi a servirsi del computer per alterare voci e suoni e a utilizzare un apparato visuale molto sofisticato e futuribile nei concerti, nella stessa epoca in cui nell'arte si diffonde il minimalismo e in molti smettono di lavorare con le mani per affidarsi a macchinari.
Il loro stile fa invecchiare di colpo la retorica del concerto rock degli anni-Sessanta incentrato su virtuosismo e assolo e i pezzi, martellanti e ripetuti fino all'ipnosi, anticipano tutta l'elettronica degli anni Novanta.
La «Retrospective» parte con Autobahn , ovvero autostrada, quarto album che rappresenta la svolta verso i temi cari come la costruzione di infrastrutture e la riconversione industriale. Con Radio Activity , primo lavoro a essere pubblicato in inglese e tedesco, interviene l'apparente contraddizione tra tecnologia e ambiente e le oscure minacce del progresso.
Mentre Trans Europe Express ritorna sull'apologia delle lunghe distanze, con The Man Machine il robot ha preso il posto dell'uomo e i Kraftwerk vestiti in rosso e nero lasciano il palco sostituiti da creature di latta semoventi che sembrano provenire da un romanzo di Asimov; Computer World anticipa l'era del calcolatore, antenato di pc e tablet.
Negli ultimi decenni i Kraftwerk hanno di fatto riproposto i successi dell'epoca d'oro, togliendosi la soddisfazione di «disegnare» la colonna sonora per l'Expo 2000 di Hannover e il Tour de France del 2003. E di prendersi il merito indiscutibile di aver influenzato tutta la musica elettronica, dall'ambient alla dance. Della formazione originale è rimasto il solo Hutter, ma anche chi è venuto dopo ha assunto le stesse sembianze da replicante. Oggi gli uomini macchina sbarcano nel tempio dell'arte novecentesca portandosi dietro le inquietudini di un futuro che è già passato.
IMMAGINE DEI KRAFTWERKI KRAFTWERKBAND TEDESCA KRAFTWERKMOMA NEW YORK
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