DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Lady Coratella per Dagospia
Sembra che ci siamo: dopo un insolito ritardo rispetto gli anni passati sta finalmente per arrivare la Guida Michelin. Fra stelle emergenti e stelle cadenti, la rossa gommata ci racconterà, ma soprattutto giudicherà con un metro molto severo, lo stato della ristorazione più pregiata, quella da ricchi e da gastrofighetti, categoria che include soprattutto facenti-blog (ovvero nullafacenti), giornalisti scrocconi (buona parte della categoria) e specialisti scompositori e stupratori seriali di piatti da postare su Facebook. Gente che parla e giudica il lavoro degli altri, ma se poi mangi a casa loro son coliti e bruciori.
Gli ispettori della guida Michelin (che qui chiameremo omini) viaggiano in incognito, raramente si svelano e solo dopo aver pagato il conto. Gli omini non vivono sul territorio, cosa che da un lato evita commistioni e conflitti di interesse (conflitti di scarso interesse. In fin dei conti, chissenefrega), ma dall'altro non li tiene sulla palla, sulla notizia.
Le novità in Italia sono già state raccontate dalla Guida de l'Espresso e forse è anche per questo che Michelin ha posticipato l'uscita: trarre spunto dai nostri può essere utile visto che qualche buon palato e bravo giornalista enogastronomico ce lo abbiamo anche noi.
Nel frattempo per aumentare la suspense sull'evento e creare un interesse che, fin qui, appare un po' barzotto, qualcuno ha sparso un sacco di voci sui nuovi stellati. Anche qualche puttanata.
Roma come sempre sta al centro della chiacchiera. L'unico tristellato nella regione è la Pergola dell'Hotel Hilton, ma si parla del Pagliaccio che per la cucina di Antony Genovese meriterebbe il titolo da più di qualche anno.
Il San Lorenzo è l'eterno candidato alla prima stella, ma pur avendo le carte in regola, fin qui non l'ha mai presa. Come se non fosse la migliore cucina di pesce della città e con un'ottima carta dei vini. Boh! Pipero al Rex aspetta la conferma della stella ottenuta due anni fa coi vecchi ispettori, ma l'albergo Rex è bruttino e gli omini Michelin su queste cose hanno la puzza sotto al naso. Speriamo di no perché la sala del ristorante è molto bella e ben gestita e il giovane chef Luciano Monosilio decisamente dotato.
Sembra ce l’abbia fatta Marzapane, dall’ambiente migliorato dopo la recente ristrutturazione e con la buona mano di Alba Esteve Ruiz, mentre sarebbe un coup de théatre la stella, di cui si parla da giorni, per Achilli al Parlamento. Anche a Milano si vocifera di un colpo di scena (o di una botta di culo), Tokuyoshi l’ex secondo di Bottura che visitammo per primi con tanto entusiasmo e altrettanta delusione, a sentir qualcuno ce l’avrebbe fatta.
Speriamo sia migliorato, il bravo maestro a Modena non gli è mancato e se quello ha tre stelle non vedo perché non scucirne una al suo allievo prediletto; sempre che tutto questo non distolga ancora una volta l’attenzione da Wicky’s, perché Wicky è veramente bravo.
Sono chiacchiere? Sarà vero o tutto questo serve solo a tirar su un interesse barzotto? Lo scopriremo giovedì.
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