
DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’,…
IL DIVANO DEI GIUSTI/2 – IN CHIARO CHE VEDIAMO? CANALE 20 PROPONE “300 L’ALBA DI UN IMPERO”, SORTA DI SEQUEL/PREQUEL IN 3D DEL FAVOLOSO “300”. GRANDI BATTUTE DA PEPLUM VECCHIO TIPO: “SEI MEGLIO CON IL FERRO CHE A LETTO!” - TENSIONI SESSUALI FRA DONNE, TANTE, E UN SOLO UOMO PER TUTTI IN “L’INGANNO” DI SOFIA COPPOLA CON COLIN FARRELL, NICOLE KIDMAN, KIRSTEN DUNST - LA7 IN SECONDA SERATA RISPOLVERA “FASCISTI SU MARTE. UNA VITTORIA NEGATA” DI CORRADO GUZZANTI - IRIS ALL’1,20 SI INSERISCE CON “IL PRINCIPE E LA BALLERINA” DI LAURENCE OLIVIER CON MARILYN MONROE… – VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
E in chiaro che vediamo? Canale 20 alle 21 propone “300 L’alba di un impero”, sorta di sequel/prequel in 3D del favoloso “300” di Zack Snyder tratto dal fumetto di Frank Miller, diretto qui dall’israeliano Noam Murro e interpretato da Sullivan Stapleton, ma soprattutto dalla incredibile Eva Green, Lena Headey, Rodrigo Santoro, Jack O'Connell. Grandi battute da peplum vecchio tipo.
“Combatti come se il sangue di Poseidone scorresse nelle tue vene!”. “Sei meglio con il ferro che a letto!”. “Ci saranno morte e distruzione!”. “Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio”. Ah! Che bellezza… il peplum trionfa.
scena di sesso 300 l’alba di un impero
E il sangue in 3D ti macchia anche la camicia, scrivevo quando lo vidi, mentre la cattivissima ammiraglia della flotta persiana Artemisa, un’Eva Green supersexy, stacca le capocce dei greci o mette i pesi al suo comandante in seconda spedendolo dritto in bocca ai pesci perché ha sbagliato tattica contro il furbo Temistocle, l’australiano Sullivan Stapleton, più vicino a Michael Fassbender che a Gerard Butler, al suo esordio da supereroe bonazzo.
Allora, questo “300 - L’alba di un impero”, che non è proprio un sequel e nemmeno un prequel di “300”, è una bella sorpresa. Intanto perché è tutto costruito sulle battaglie navali fra l’enorme flotta persiana, mille navi, agli ordini di Artemisia, che nella realtà ne comandava solo cinque, e il minuscolo esercito ateniese, cinquanta navi, al comando di Temistocle.
eva green 300 l’alba di un impero
E queste battaglie sono grandiose. Non arriviamo alle incredibili battaglie navali di “Ben Hur” o del capolavoro “Kwaidan” di Masaki Kobayashi, dove c’è forse la più bella battaglia navale mai messa in scena, con un esercito che si trasforma in zombie!, ma si può rimanere incollati sul divano. Tutto il film è costruito sulla tensione sessuale, fortissima, fra l’Artemisia di Eva Green, e il Temistocle di Sullivan Stapleton, già finissimo eroe di “Animal Kingdom”.
Nella scena chiave del film, come accadde a Hedy Lamarr e a Victor Mature in “Sansone e Dalila” del maestro dei maestri, Cecil B. De Mille, lei cerca di farselo e di portarselo dalla parte sua. Lui tira fuori lo spadone dalle mutande e cerca di farsela modello ingroppata.
Ovvio che finiranno per seminare l’inferno nei mari della Grecia e la passione di Artemisa troverà pace solo quando lui tirerà fuori davvero il ferro per cercare di penetrarla, da cui la frase “Sei meglio col ferro che a letto”, ma intanto sulla tensione sessuale che si è sprigionata fra i due è costruito tutto il film.
Tensioni sessuali fra donne, tante, e un solo uomo per tutti anche in “L’inganno” di Sofia Coppola con Colin Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fanning, Angourie Rice, Oona Laurence, Iris alle 21, 10. La storia ve la dico, se non ve la ricordate. Virginia, 1864.
Durante la Guerra di Secessione, un soldato nordista ferito a una gamba, Colin Farrell, viene accolto da un gruppo di sette donne sudiste, capitanate da Miss Martha, Nicole Kidman. Lo curano, se ne innamorano, lui civetta con tutte e poi…
The Beguiled, tradotto da noi come L’inganno, tratto dal romanzo gotico di Thomas Cullinan, è in realtà un remake davvero molto simile di un grande e sfortunato film di Don Siegel con Clint Eastwood protagonista, The Beguiled, appunto, che da noi si chiamò La notte brava del soldato Jonathan.
Terzo film di Eastwood con Siegel, prima di esplodere con Dirty Harry e la saga di Callaghan. E grande scazzo tra i due e la Universal, che cercò prima di cucire un lieto film alla favola horror, antimilitare e in qualche modo protofemminista. Cioè protofemminista come lo potevano essere Clint e Siegel negli anni ’60, ovvio, cioè un film puntato sul "desiderio ancestrale che hanno le donne di voler castrare il maschio”.
Per vendicarsi del finale, la Universal declinò poi l’offerta del Festival di Cannes di portare il film in concorso sulla croisette. Cosa che Eastwood e Siegel avrebbero voluto davvero. Invece il film uscì un po’ ovunque senza alcun successo, presentato come un western mentre era davvero un’altra cosa.
La versione di The Beguiled di Sofia Coppola, che lei stessa ha detto più volte come pensata e riletta dal punto di vista delle donne, ha avuto più fortuna. E intanto, diciamo, il film è stato presentato a Cannes salvando l’onore di Siegel e di Clint. E in gran parte è anche un film meno affascinante, ma più che riuscito.
Solo che, a parte la scomparsa della cameriera nera dalla storia, in modo da rendere il gruppo delle sette ragazze bianche più compatto presumo, è davvero molto simile al film di Siegel riprendendo da vicino il copione di Albert Maltz.
Certo, non può avere la fotografia anni ’70 di Bruce Surtees e la musica di Lalo Schifrin, ma una fotografia più scontornata di Philippe Le Sourd e una musica più fighetta e più minimalista dei Phoenix.
Scompare la storia di Miss Martha col fratello, che rendeva il personaggio interpretato da Geraldine Page più sordido e complesso, e lei stessa era molto più furiosa e vendicativa alla Tennesse Williams della Miss Martha di Nicole Kidman, ma quello della debole Edwina, interpretato qui da Kirsten Dunst, è davvero identico a quello di Elizabeth Hartman.
Rende più moderni i personaggi di Alice, la Lolita interpretata da Elle Fanning, rispetto alla Carol di Jo Ann Harris, o la Amy di Oona Laurence rispetto alla disneyana Pamelyn Ferdin, che nello stesso anno, il 1971, fece lo stesso ruolo in The Mephisto Waltz.
E poi, beh, Colin Farrell non ha uno status di macho così forte come lo aveva allora Clint Eastwood. E chi ha visto il film di Siegel non può certo scordare la faccia di Clint quando si risveglia e scopre cosa gli ha fatto Geraldine Page.
Rai Movie alle 21,10 passa “Mangia, prega, ama” diretto da Ryan Murphy, il re delle serie stracult (“Hollywood”, “Ratched”), scritto da un’attrice anni’70, Jennifer Salt, con Julia Roberts, James Franco, Javier Bardem, Billy Crudup, Richard Jenkins, Viola Davis, dove la scrittrice in crisi Julia Roberts cerca di rifarsi una vita viaggiando in India indonesia e Italia. Per la parte italiana occhio alle apparizioni di Luca Argentero, Andrea Di Stefano e il mitico Remo Remotti.
josh brolin naomi watts incontrerai l’uomo dei tuoi sogni
Tv2000 alle 21,10 propone un curioso film che non ho mai visto, “Amy” diretto per la tv (ma uscito in sala) dal trafficone Vincent McEveety nel 1981 per la Disney con la bellissima e scandola (era sempre nuda…) Jenny Agutter, il Barry Newman di “Punto zero”, Kathleen Nolan, Chris Robinson, Lou Fant, Margaret O'Brien, dove protagonista è una donna che, alla morte del figlio sordomuto, decide di lasciare il marito e di aprire una scuola per bambini sordomuti. Lo stesso anno Jenny Agutter interpretò “Un lupo mannaro americano a Londra”, ma non diventò mai una star di Hollywood.
Su Canale 27 alle 21,15 abbiamo un buon Woody Allen, “Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni” con Naomi Watts, Anthony Hopkins, Josh Brolin, Antonio Banderas, Freida Pinto, Anna Friel. Su Mediaset Italia 2 alle 21,15 l’horror “Obbligo o verità” di Jeff Wadlow con Lucy Hale, Tyler Posey, Violett Beane, Nolan Gerard Funk, Sophia Ali, Hayden Szeto.
incontrerai l’uomo dei tuoi sogni
Su Cielo alle 21, 20 vi consiglio un buon drammone molto spinto, “L’amante russo” ma il titolo originale è “Passion simple”, bel dramma erotico-sentimentale sulla passione di una donna non più giovanissima per un bell’amante più giovane e più coatto, diretto da Danielle Arbid e tratto da un romanzo autobiografico di Annie Ernaux del 1992, con Laetitia Dosch e Sergei Populin.
Lei è una professoressa universitaria divorziata con figlioletto dai capelli rossi, lui un aitante russo tatuato con pizzetto e sposato che lavora all’ambasciata non si sa bene come. Si vedono solo per scopare e scopare e scopare.
incontrerai l’uomo dei tuoi sogni
Ovviamente, a un certo punto, come da manuale, il rapporto esplode e lei molla ogni rapporto con la realtà vivendo solo per aspettare una telefonata di lui, scivolando in una passione sempre più malata che non promette nulla di buona. Finì nella selezione ufficiale della Cannes 2020 solo virtuale. Ma le grandi scene di sesso non sono virtuali.
Rai Tre alle 21, 20 passa “Tutto il mio folle amore” di Gabriele Salvatores con Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono, Giulio Pranno, Daniel Vivian. Anche se si intitola come una celebre canzone di Domenico Modugno e il protagonista, Claudio Santamaria, interpreta il “Modugno della Dalmazia”, cantante un po’ cialtrone specializzato nel repertorio di Modugno, la canzone fondamentale del film è invece la bella “Vincent” di Don McLean, che il pubblico televisivo ricorderà come sigla di un celebre sceneggiato anni ’70, “Lungo il fiume e sull’acqua”.
E, forse per un problema generazionale, “Vincent”, se la senti, non te la levi facilmente dalla testa. Vincent è anche il nome del ragazzo sedicenne e problematico, interpretato dalla new entry Giulio Pranno, figlio di Elena, Valeria Golino in versione coi ricci, e di Willi, appunto Santamaria.
Solo che Willi questo Vincent, che prese il nome proprio dalla canzone, non l’ha mai visto, perché invece di affrontare il ruolo di padre, sedici anni prima scappò poco eroicamente. Così il ragazzo, con tutti i suoi problemi, l’ha cresciuto la mamma con un altro uomo, Mario, Diego Abatantuono, buffo editore che legge continuamente libri di giovani autori che non gli piacciono e che riesce a avere un ottimo rapporto col ragazzo anche nei suoi momenti peggiori.
La visita improvvisa di Willi nella casa del ragazzo, lo spinge a scappare di nascosto col padre naturale. Così parte un road movie alla Salvatores con la coppia padre-figlio formata dal cantante Willi e dal figlio pazzarello in Croazia e Dalmazia, e la coppia mamma-secondo padre all’inseguimento. Nessuno è cattivo. Certo.
La recente scoperta del figlio illegittimo di Modugno, l’attore Fabio Camilli, aggiunge qualcosa di non cercato al film. Da parte sua Salvatores trova il modo per farci ascoltare una serie di canzoni di Modugno cantate bene da Santamaria, sviluppare il rapporto padre-figlio, farci capire un po’ i personaggi e muoverli verso avventure più o meno pericolose.
Passiamo alla seconda serata con il drammone per suicidi con storie di suicidi “Cake” di Daniel Barnz con Jennifer Aniston, Adriana Barraza, Anna Kendrick, Sam Worthington, Felicity Huffman, Iris alle 23, 10. La 7 alle 23,15 rispolvera “Fascisti su Marte. Una vittoria negata” di Igor Skofic, Corrado Guzzanti con Corrado Guzzanti, Marco Marzocca, Lillo Petrolo, Andrea Blarzino, Andrea Purgatori. Sulla gestazione del film e su come Guzzanti fece spendere al povero Procacci cifre assurde per rifacimenti e rimontaggi possiamo aprire dei file infiniti.
A un certo punto era la barzelletta del cinema italiano. E, curiosamente, la prima idea, del tutto televisiva, di unire gli sketch di Guzzanti e soci come fosse un unico film senza spendere altri soldi, temo che fosse la migliore.
Guzzanti volle però girare, rigirare, aggiungere, montare, ricambiare spesso non migliorando il suo film, che aveva avuto una preview a Venezia nel 2002 ma uscirà in versione (quasi) definitiva solo nel 2006 con anteprima alla Festa/Festival di Roma. Divertente? Sì, certo, anche perché oltre a Corrado ci sono Lillo, Marzocca, Purgatori. Ma era divertente anche in versione sketch. E era divertente anche il Catenacci di Bracardi che è un po’ il modello dello sketch e dei personaggi.
Su Canale 27 alle 23,20 torna “Mars Attacks!”, capolavoro di Tim Burton con Danny DeVito, Jack Nicholson, Glenn Close, Pierce Brosnan, Natalie Portman, Lisa Marie. La notte si fa bollente con l’esplosivo “Tra le gambe” di Manuel Gómez Pereira con Victoria Abril e Javier Bardem che fanno due malati di sesso che cercano di calmarsi, Carmelo Gomez, Juan Diego, Sergi Lopez, Cielo alle 23, 20.
Rai Movie alle 23,25 passa il divertente “Non succede, ma se succede…”, commedia di satira politica diretta da Jonathan Levine con Seth Rogen, Charlize Theron, O'Shea Jackson Jr., Andy Serkis, June Diane Raphael. Non piace a tutti, come non piace a tutto l’umorismo di Seth Rogen.
marylin monroe il principe e la ballerina
Cine 34 alle 0,50 passa “La professoressa di scienze naturali” di Michele Massimo Tarantini con l’incantevole Lilli Carati, Michele Gammino, Alvaro Vitali, Giacomo Rizzo. Rai Tre all’1, 10 inizia una nottata dedicata a Julio Bressane, regista sperimentale brasiliana con “Kid – Garroto” diretto nel 2015 da Júlio Bressane con Marjorie Estiano, Gabriel Leone, Josie Antello, seguito da “Rua Aperana 52”. Cielo all’1, 15 passa invece “Lovelace”, biopic della celebre porno star Linda Lovelace diretto da Rob Epstein e Jeffrey Friedman con Amanda Seyfried, James Franco, Juno Temple, Hank Azaria, Peter Sarsgaard, Wes Bentley.
Iris all’1,20 si inserisce con “Il principe e la ballerina” di Laurence Olivier con Laurence Olivier, Marilyn Monroe, Sybil Thorndike, Richard Wattis. Olivier non era adatto né a far coppia con Marilyn né a dirigerla, preciso com’era. Marilyn cercò di imparare tutto a mente, ma per lei non fu facile.
Entrò produttivamente nel film e impose a Olivier di togliere le scene musicali. Olivier, che aveva già interpretato la commedia di Terence Rattigan a teatro con sua moglie, Vivien Leigh, a 43 anni troppo vecchia per il ruolo, lì per lì disse che non avrebbe mai più girato un film con Marilyn.
Rai Tre alle 3,45 propone “Limite” di Mario Peixoto con Olga Breno, Tatiana Rey, Raul Schnoor, Brutus Pedreira, Carmen Santos, Mario Peixoto, considerato l’antecedente del Cinema Novo brasiliano.
Chiudo con un western mai passato in tv, “20.000 dollari sul 7” di Alberto Cardone Jerry Wilson alias Roberto Miali, Mike Anthony alias Adriano Micantoni, Giulia Rubini, Aurora Batista (Peggy), Doro Corrà, Spean Convery alias Spartaco Conversi. Dopo Sette dollari sul rosso, Alberto Cardone ci riprova con 20.000 dollari sul sette. Con questi titoli poteva andare avanti all’infinito. Questo film, però, ebbe minor successo, anche perché Jerry Wilson-Roberto Miali era meno star di Anthony Steffen agli occhi dei ragazzi. Non ha grande status. Musica del fratello di Mino Reitano. Ma lo avrò visto?
la professoressa di scienze naturali
la professoressa di scienze naturali 3
la professoressa di scienze naturali
la professoressa di scienze naturali 2
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