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Andrea Salvadore per il suo blog, www.americanatvblog.com
GIOVANNI FLORIS COPRE LA PANZA IN SARDEGNA DA NOVELLA DUEMILA
Leggo dell’ingolfamento di conduttori di talk shows di politica a La7 come dell’occasione storica di fare finalmente “la CNN italiana”. Auguri. Il modello di business della CNN e’, come e’ noto a chiunque si occupi di tv, ormai residuale. E’ musica d’accompagnamento negli aeroporti e alberghi. E’ la colonna sonora di una fase in cui le news globali sono i campionati mondiali di calcio e gli One Direction. In Italia a nessuno frega niente di cosa combina l’amministrazione Obama e qua, negli Stati Uniti, l’Italia e’ un luogo in cui si mangia bene e basta.
La CNN e le altre all news vivono solo di tragedie. Si accendono per la Costa Concordia, per un aereo che sparisce, un uragano che semina distruzione. Poi ogni due-quattro anni arrivano le elezioni, in America, a ridare un minimo di fiato alla politica. Washington e’ un luogo lontano ( non dico non-luogo per pudore ). La filiera di talk shows quotidiana da tempo annaspa sulla CNN e il tentativo di ridarle ossigeno con una marea di soft news si traduce in una palude senza più identità’.
ENRICO MENTANA E MICHELE SANTORO presentazione libro Walter Molino
L’Italia non e’ un paese normale. E’ l’unico paese al mondo in cui noi troviamo normale accasciarsi su un divano alla sera e assistere per due-tre ore alla chiacchera politica. E’ un paese che ha rinunciato a scrivere la realtà’. Gli accasciati a casa si specchiano negli accasciati in tivù.
Ogni tanto un servizietto in esterna ci ricorda qualche guaio. Al rientro in studio di solito la “discussione” riprende come se il servizietto non fosse andato in onda. Ogni tanto su uno schermo in collegamento si materializzano Cacciari, Freccero, Sgarbi, con la funzione di rimestare l’acqua quando s’e’ fatta troppo cheta. Così’ abbiamo fatto la televisione civile e verso mezzanotte ci destiamo per qualche secondo, prima dell’insonnia notturna. Eccezioni i racconti di Report, Iacona, Iannacone e poco altro, per quello che vedo da lontano.
In America e’ cresciuto un modo di fare news creato da Jon Stewart e sviluppato da Colbert e John Oliver. Quello che, diversamente ma con grande efficacia, fa Crozza. Il segmento demografico che conta, quello tra i 25 e i 54 anni, quando sbircia notizie in televisione lo fa attraverso di loro. Oppure attraverso le incursioni, i viaggi di VICE, gli unici a raccontare quello che accade nel mondo senza rubacchiare immagini da You Tube, come fanno tanti inutili corrispondenti sparsi allegramente per il mondo.
wolf blitzer DELLA CNN E MARIO MONTI
Se deve essere chiacchera alla sera nella tivù italiana, allora meglio il cazzeggio sportivo. Che almeno non c’e’ quella ipocrita giustificazione del fare “servizio pubblico”. E’ solo servizietto pubblico.
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