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Laura Rio per "il Giornale"
Dal 2007 campeggia sul sito web della Rai, che dovreb¬be riportare i compensi di dipendenti ed artisti, la scritta: «Lavori in corso. A breve sarà di¬sponibile la documentazione relativa». Sono passati cinque anni e neppure lo stipendio di chi legge le previsioni meteo è stato trascritto online .
Tanto¬meno i cachet milionari dei vol¬ti famosi, da Antonella Clerici a Carlo Conti, a Fabio Fazio, tan¬to per citarne alcuni. Stipendi pagati, per metà , dai cittadini at¬traverso il canone (l'altra metà attraverso la raccolta pubblici¬taria) i quali, dunque, avrebbe¬ro buon diritto di sapere in che modo vengono spesi i loro sol¬di.
Eppure si è provato a obbliga¬re a rendere noti gli stipendi (per i ministeri ormai è pratica abituale): la legge (n. 24 del di¬cembre 2007) è chiara e stabili¬sce che per le pubbliche ammi¬nistrazioni «la trasparenza è in¬tesa come accessibilità totale anche attraverso la pubblicazio¬ne sui s¬iti istituzionale delle am¬ministrazioni pubbliche». In più a decorrere dal primo gen¬naio 2013 «la pubblicazione co¬stituisce condizion¬e legale di ef¬ficacia per la concessione di van¬taggi economici».
Insomma tut¬to questo per dire cosa? Che, in occasione del momento televi¬sivo più importante dell'anno, il Festival di Sanremo, l'onore¬vole Renato Brunetta torna al¬l'attacco su una sua vecchia bat¬taglia: la trasparenza dei conti e dei soldi elargiti. E sfrutta la scintillante vetrina dello show cano¬ro per ricordare, in una lettera inviata ieri al presidente della Rai Anna Maria Tarantola, che l'azienda pubblica non si è anco¬ra uniformata a quanto previsto dalla legge (e tra l'altro recepito dall'ultimo con¬tratto di servizio stipulato tra Ministero dello Svi¬luppo economi¬co e Rai medesi¬ma).
Brunetta chiede,per l'appun¬to, che vengano pub¬blicati sul sito (e anche nei titoli di coda ai programmi) i compensi di quanti, persone e società , contribuiscono alla pre¬pa¬razione e alla gestione del Fe¬stival.
La Rai, su questo punto, ha da sempre risposto che l'azienda ha una funzione pubblica, ma deve agire seguendo le logiche di mercato dovendo confrontar¬si sul piano pubblicitario. Dun¬que la pubblicazione andrebbe a proprio danno in quanto favo¬rirebbe la concorrenza. Per es¬sere chiari: sapere quanto gua¬dagna una star facilita le altre tv nella trattativa per portarsela via.
E i volti noti non vogliono as¬solutamente che si sappiano i lo¬ro compensi. Insomma, a viale Mazzini sono pronti a mettere tutti gli stipendi online ma lo fa¬ranno solo quando comince¬ranno a farlo anche Mediaset , Sky e La7 . Cioè, mai.
In effetti, i cachet dei divi tele¬vis¬ivi sono da sempre segreti cu¬stoditi più gelosamente dei co¬dici delle armi nucleari. I muri si alzano più alti che mai. E tutto si trasforma in un «detto-non det¬to». Come accade, giusto ap¬punto, per il Festival. Quest'an¬no l'incarico di presentatori è andato alla coppia Fabio Fazio-Luciana Littizzetto. Attraverso vari giri, si viene a sapere che in¬sieme arrivano a quasi un milio¬ne di euro: nello specifico 600mila, o qualcosa di più, al conduttore di Che tempo che fa e 350mila alla sua «spassosa» partner.
Cifre non elevate rispet¬to ai cachet degli anni scorsi (Gianni Morandi, Antonella Clerici e Pippo Baudo hanno preso intorno agli 800mila euro più le telepromozioni, altri 500mila, che Fazio, in quanto giornalista, non può fare), ma comunque rilevanti in tempi di crisi economica e di tagli a tutto spiano. Tra l'altro Fazio vanta già uno stipendio annuo di due milioni di euro. Ma, ufficialmen¬te, non lo si legge da nessuna parte.
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GUBITOSI E TARANTOLA jpeg ANTONELLA CLERICI LO SPETTACOLO STA PER INIZIARE
ANTONELLA CLERICI LO SPETTACOLO STA PER INIZIARE CARLO CONTI
CARLO CONTI  fabio fazio1
fabio fazio1 RENATO BRUNETTA
RENATO BRUNETTA  Pippo Baudo
Pippo Baudo 
         
						
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