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SOFFIA IL "LEVANTE" - LA CANTAUTRICE, PROSSIMO GIUDICE DI “X FACTOR", SI RACCONTA: “CON GLI UOMINI HO UN RAPPORTO CONTROVERSO” - “TUTTE SIAMO STATE GESÙ CRISTO IN QUALCHE MOMENTO, PENSO A FEMMINICIDIO E CYBERBULLISMO” - “VEDO I MIEI COETANEI SERENI PERCHÉ SENTONO DI NON DOVER DIMOSTRARE PIÙ QUELLA VIRILITÀ DI UNA VOLTA" - VIDEO DI "PEZZO DI ME"

 

Andrea Laffranchi per il Corriere della Sera

 

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«Pensavo che il maschilismo fosse una scusa delle donne. Non parlo di famiglie, ognuno ha la sua, ma crescendo ho capito che in molti ambienti lavorativi c' è ancora differenza fra uomini e donne.

Vedi nella musica, ci sono più maschi». Soprattutto nella categoria cantautori. Levante è una delle poche eccezioni al femminile. La cantautrice siculo-torinese, prossimo giudice di X Factor, gli uomini li racconta anche nelle sue canzoni.

 

Dai testi del suo ultimo album "Nel caos di stanze stupefacenti" gli uomini non ne escono bene «Dice? Mi sembra che in cattiva luce ho messo me stessa. Sono testi in cui mi giudico tanto, mi metto allo specchio nuda, quasi come in copertina. Certo emerge anche il rapporto controverso con gli uomini soprattutto in tre brani».

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"Pezzo di me", il duetto con Gazzè ha quell' accento aperto sulla "e"

«È nato per gioco. Era una canzone che avevo scritto nel 2010 in inglese. Si chiamava Another Kiss. Mi girava in testa quella frase in italiano e ho giocato col doppio senso. Non è rivolto a nessuno in particolare. Quando sono arrabbiata veramente con un uomo non riesco a essere così ironica».

 

Anche "Io ti maledico" non è un brano d' amore.

«Vero, ma la rabbia è più diretta al mio rapporto con l' altro sesso che con un singolo uomo».

 

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La ricerca da cui nasce questa edizione del Tempo delle Donne descrive gli uomini di oggi come in volo, sospesi fra modelli di virilità e paternità vecchi e nuovi. Vede così i suoi coetanei?

«Siamo sospese anche noi donne. Però vedo i miei coetanei sereni perché sentono di non dover dimostrare più quella virilità di una volta nelle piccole cose, come pagare il conto. Non sono più quelli che "porto io i pantaloni". Allo stesso tempo la cronaca ci mostra altre realtà in cui si deve ancora lavorare sul rispetto degli altri, che c' è ancora una visione medievale del rapporto fra i sessi».

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"Gesù Cristo sono io" racconta anche di questo, si vede una donna che non vuole star in ginocchio, fisicamente e psicologicamente. È autobiografica?

«Tutte noi siamo state Gesù Cristo in qualche momento. E con vari gradi. Quando l' ho scritta pensavo anche al femminicidio, al cyberbullismo che colpisce donne come Tiziana Cantone che si è uccisa per la vergogna».

 

X FACTOR 11X FACTOR 11

Come guardi a mesi di distanza il caos che ha ispirato questo lavoro?

«Con tenerezza. A 30 anni ho capito di essere incurabilmente caotica. Magari smusserò qualche lato del carattere, ma, come dice mia nonna in siciliano, "se nasci tondo non puoi diventare quadrato". Però sto imparando a mettere ordine nelle macerie che creo».

MAX GAZZE'MAX GAZZE'

 

Le rimangono tre date del tour di "Nel caos di stanze stupefacenti". Cosa si porta dietro?

«Non ho voglia di fermarmi. È stata la mia prima esperienza con una grande produzione, una cosa quasi da grandi. Ho sentito tantissimo calore e affetto dal pubblico. Questo disco merita una vita più lunga. Magari con una formula acustica. Per la prima volta in carriera ho fatto un disco che faceva rumore, ma sono nate tutte voce e chitarra. È il mio modo di fare musica».

 

Quest' estate ha cominciato l' avventura di "X Factor". Tra un mese le dirette.

 «Mi hanno concesso una settimana di vacanza, la prima di ottobre. Ma tutti i miei amici sono al lavoro. Quindi me ne starò a casa sul divano. E ho deciso che scriverò cose nuove».

 

Già un nuovo album?

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«La destinazione naturale delle miei idee sono le canzoni perché l' istinto mi porta lì, ma ho accumulato così tanto che potrebbe nascere un nuovo romanzo».