"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON……
Ernesto Assante per “la Repubblica”
Chiamatela musica neo- classica, oppure pop, oppure avanguardia, o semplicemente musica. Si, perché quella che suona Ludovico Einaudi, e che torna a presentare in concerto a Roma stasera e domani nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica, è solo e soltanto bella musica.
Musica che sfugge alle regole dei generi, musica che scorre libera tra idee e sentimenti, musica che Einaudi propone con il suo pianoforte vestendo i panni del grande concertista classico e, allo stesso tempo, della popstar. La sua è musica che si muove in perfetta sintonia con i nostri tempi, si insinua magicamente tra le pieghe della vita, riesce ad essere balsamo e prospettiva, a farci stare bene e a farci vedere il mondo da un punto di vista diverso.
Libero da ogni consuetudine e da ogni legame territoriale, Einaudi propone le sue composizioni da cittadino del mondo, in cui il provincialismo è bandito, dove ogni radice è necessaria, dove i linguaggi non sono più quelli di culture separate dalla distruzione Torre di Babele ma sono un unico fluire di emozioni comprensibili a tutti, come doveva essere quando il popolo del mondo era solo uno e solo una la sua lingua.
I suoi concerti, dunque, sono viaggi in un mondo di suoni e di emozioni, come nel presentare il nuovo album di inediti " Underwater", nei quali Einaudi riesce, fisicamente, attraverso la musica, a farci sperimentare stati d'animo diversi, creando atmosfere sempre nuove, ma allo stesso tempo antiche e riconoscibili. Einaudi racconta con la musica delle storie meravigliose.
Questo lo libera dalle costrizioni dei generi, dalle tensioni della contemporaneità, permettendogli di non aderire a tendenze o mode e di muoversi liberamente nell'universo dei suoni alla ricerca di ritmi e melodie. Ma Einaudi, al tempo stesso, è del tutto dentro la contemporaneità e, volendo, il ' genere', la 'moda' l'ha scatenata lui, diventando una star planetaria con il suo pianoforte e spingendo sulla sua strada una interna generazione di nuovi compositori.
Ma, a dire il vero, nonostante siano molti e bravi i compositori che operano nello stesso ambito musicale, nonostante sia nata un'intera generazione di musicisti che hanno fatto tesoro della sua lezione, non c'è nessuno che sia come lui, che sappia essere allo stesso tempo popolare e raffinato, comunicativo e sperimentatore, romantico e intellettuale.
Einaudi sa parlare al cuore e al cervello, sa toccare le corde dell'anima e al tempo stesso stimolare il pensiero, con una musica che sfugge alle definizioni ma è, per chi la ascolta e la ama, estremamente familiare.
Ed è proprio per questo che lui è riuscito a conquistare il successo in tutto il mondo, sia come compositore che come performer, realizzando album di rara bellezza, componendo colonne sonore di grandissimo fascino, presentandosi in concerto in ogni parte del mondo raccogliendo consensi unanimi, muovendosi persino in ambiti apparentemente molto lontani dal suo habitat naturale, senza mai tradire la sua missione di fondo, quella di creare bellezza.
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