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CADUTO IL MURO, A BERLINO RESTA SOLO IL SESSO! PER I 25 ANNI DELLA CADUTA DEL MURO, LUNEDÌ PROSSIMO “CIELO” TRASMETTE IL DOCUMENTARIO “GLORY WALL”, SUI VIZIETTI SESSUALI DEI BERLINESI DAI TEMPI DELLA GUERRA FREDDA A OGGI

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DAGOREPORT

In occasione del 25° anniversario dalla caduta del Muro di Berlino, lunedì “Cielo” trasmette alle 23.30 lo speciale “Glory Wall: il sesso sopra Berlino”, due documentari per sondare le attitudini sessuali dei berlinesi, dai tempi della Germania divisa ad oggi.

 

“Do Communists Have Better Sex?” (I comunisti lo fanno meglio?) di André Meier monta spezzoni di reportage, studi scientifici, show televisivi dell’epoca, interviste a sessuologi e storici, per mettere a confronto la sessualità fra i due mondi separati dal muro.

 

Ad Ovest c’era la rivoluzione sessuale, nascevano le comuni, passava l’idea che si potesse vivere con il proprio partner anche senza essere sposati, si potesse andare a letto con più persone. Le donne prendevano coscienza di sé e si rifiutavano di essere considerate solo corpi da riproduzione.

 

Il porno spopolava, nascevano strip club, videoteche erotiche, quartieri a luci rosse e quasi tutto era permesso. Eppure lo donne dell’Est, secondo le ricerche scientifiche, avevano più orgasmi di quelle dell’ovest. Addirittura il doppio. Almeno al letto, la Germania dell’Est vinceva.

 

rivoluzione sessuale a berlino ovestrivoluzione sessuale a berlino ovest

A Est la pornografia era vietata, ma si parlava di sesso più frequentemente, anche in famiglia. Perché? Forse perché non vigilava la Chiesa? O perché era tutto così rigidamente programmato che le donne si liberavano a letto? Il mondo comunista trattava il sesso in modo più naturale.

 

Il libro del sessuologo Siegfried Schnabl intitolato “Mann und Frau intim”, vendette un milione di copie e, grazie a lui, il sesso diventò la priorità assoluta in un rapporto di coppia. Mentre, ad Est, le donne insegnavano agli uomini l’importanza dell’orgasmo femminile (e loro imparavano), ad Ovest le donne facevano da sole. Nascevano scuole di tantra, scuole di orgasmo, gruppi di ricerca del punto G, gruppi che sperimentavano le forme più esotiche di soddisfazione sessuale.

nudismo a berlino estnudismo a berlino est

 

Lenin diceva che non bisogna aspirare all’ascetismo ma alle gioie della vita, sesso compreso. E i comunisti dell’Est lo presero in parola. Se ad Ovest impazzava la pornografia, a Est il fenomeno di massa era il nudismo. Il 90% della popolazione lo praticava.

 

L’idea era: siamo una società non capitalista, dove non c’è bisogno di vendere il proprio corpo per fare denaro. L’esibizione del corpo è gratuita e naturale. Con la caduta del muro l’Est venne invaso dal porno. Si faceva la fila per guardare film, riviste, e tutto il materiale che fino ad allora solo l’Ovest aveva visto. Le due parti si erano riunite, almeno a letto.

 

gruppi di ricerca punto ggruppi di ricerca punto g

L’altro documentario è “Metropolsex – Dentro Berlino”, terzo capitolo di “Sex in the world’s cities” del regista francese Marc Jappain, dedicato alle scatenate notti berlinesi. Dopo i folli anni 1920-1930 e i celebri cabaret sotto la repubblica di Weimar, Berlino si è distinta per la sua vita sessuale sregolata. Il viaggio attraversa i luoghi più permissivi e svela le figure più sconvolgenti, come il gruppo “FFF” (Fuck For Forest), attivisti eco-porno che girano film per adulti su internet e salvano le foreste con il ricavato.

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Berlino è tra le città più fetish-friendly al mondo. Ci sono più fetish club e sotterranei dedicati al bondage che altrove. Qui si tiene il leggendario “German Fetish Ball”, qui c’è l’”Avalon”, il club per le più oscure fantasie sadomaso, con segrete, stanze bondage e a tema. Molto simili sono il “Culture Houze”, il “KitKatclub” e il “Gargoyle Berlin”, dotato di drappi viola, catene sospese e letti per lo sculacciamento, totalmente ispirato all’epoca dell’Inquisizione.

 

 

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