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Andrea Scanzi per il "Fatto quotidiano"
"Un'intervista? E per parlare di che?". Vladimir Luxuria finge di schernirsi, poi si lascia convincere.
"Mi aspetti un minutino e sarò sua, con il corpo e con la mente". Quarantasei anni, Luxuria è stata il primo transgender eletto in un Parlamento Europeo (nel 2006 con Rifondazione Comunista). Tre anni fa ha vinto L'Isola dei Famosi. Piero Sansonetti, al tempo direttore di Liberazione, la paragonò a Barack Obama: un grande momento di giornalismo. Ora Luxuria è la candidata più probabile per il ruolo di inviata della nuova edizione dell'Isola, sotto la conduzione di Victoria Cabello e Nicola Savino.
"Non posso parlare".
Cominciamo male.
"Non nego che esistano trattative, ma nulla è sicuro".
Problemi politici? Economici?
"Teatrali. Ho una tournèe pronta e non voglio rinunciarci. Se è possibile spostarla, bene. Altrimenti, niente".
Nel caso, non vedremo Scilipoti.
"Non avrei il potere di invitarlo, ho fatto quel nome a Un giorno da pecora. Scilipoti è omofobo. Lo manderei sull'isola con Busi, Cecchi Paone e Malgioglio. Magari cambia idea".
L'Olanda ha appena vietato il diritto di obiezione di coscienza, per chi rifiuta di celebrare matrimoni gay.
"Il problema non è il matrimonio, ma ipotizzare gerarchie dei sentimenti. Ci sono paesi, come il nostro, che fanno classifiche in base all'orientamento sessuale. Il matrimonio gay è possibile anche in Sudafrica, sin dal '94: vietarli è incostituzionale, per volere di Mandela. Uno che di discriminazioni si intende".
Su di lei esistono due scuole di pensiero: chi si chiede quali siano le doti di Luxuria, e chi la stima oltremodo artisticamente. Tra questi ultimi, Costanzo.
"Di corto ho i vestiti, non la memoria. La mia gratitudine a Maurizio è totale, mi chiamava in tivù già nel '95, senza di lui non sarei dove sono".
Ecco: lei dov'è? In tivù, più che altro. E non sempre in contenitori edificanti.
"Me l'ha insegnato l'Enrico V di Shakespeare. Frequentava le diplomazie, le corti. Poi, la sera, si toglieva i vestiti da Re e si confondeva nelle bettole con chi beveva la birra".
Quindi la D'Urso gestisce una bettola?
"Non voglio parlare soltanto al pubblico dei Gay Pride. Ricordi: a chi ha la puzza sotto il naso, di solito puzza l'alito. Non credo alla divisione di generi, in tivù o nel sesso".
Le piace Servizio Pubblico?
"Chiariamo: "servizio pubblico" non vuol dire noia. Non esiste solo la cultura: ci sono lo sport, l'intrattenimento e pure i reality. E' come nella vita: ogni tanto devi svaccare. Detto questo, a me spiace per tutti i cacciati dalla Rai e ogni giovedì sera mi sintonizzo su Teleroma 56. E guardo Santoro".
La politica come sta?
"E' ovvio che guardi con simpatia Vendola, ma non amo la sinistra litigiosa. Certo, il Pd non mi esalta. Mai capito cosa c'entrassero i Calearo e le Binetti. Il progetto di unire PCI e DC si è rivelato sbagliato, ma purtroppo i vari leader - a partire da Veltroni - sono usciti dalla porta per rientrare dalla finestra".
Non si ricandiderà mai più?
"Odio le parole "mai" e "addio". Oggi non lo farei, domani chissà ".
Lei ha sfiilato con De Magistris.
"La sua vittoria è la dimostrazione di quanto siano ottuse le segreterie di partito. Ci sono quelli che assecondano i Gay Pride, ma poi si nascondono, e chi sfila con i manifestanti. De Magistris si faceva insegnare le mosse dei Village People, ero la sua coreografa".
"Gunny" De Magistris che balla "Ymca": come l'ispettore Callaghan vestito da drag queen.
"Adoro le persone coraggiose, che sanno mettersi in gioco".
Giocava anche Sansonetti quando la paragonò a Obama, o aveva scovato un pusher indimenticabile?
"Quasi tutti, esagerando, connotarono politicamente la mia presenza all'Isola. Non sottolovaturei l'intelligenza di Sansonetti: era una provocazione, usata come pretesto per defenestrarlo da Liberazione".
Belen la accusò di invidiarle "quella cosa lì", con tanto di gesto pubico. Lo ha visto il suo video hard, quello in cui secondo Siffredi recita maluccio?
"Ho buoni rapporti con Belen, quel gestaccio fu figlio dello stress. Il video l'ho visto. Tutto. Una bastardata, come tutti i filmini che gli uomini rendono pubblici all'insaputa del partner. Ne conosco tanta di gente così".
Ora però non dica che sono sue amiche anche Elisabetta Gardini e Alessandra Mussolini.
"La Gardini è scomparsa dopo aver proposto un bagno ad hoc per me alla Camera. Forse ha trovato un lavoro come Guardiacessi. La Mussolini è un po' meglio. Non lo ammetterà mai, ma sa bene che quel "meglio fascista che frocio" fu un errore".
Del bunga bunga che idea si era fatta?
"Di un uomo ossessionato dal sesso. Berlusconi è stato rovinato dalla sexual addiction".
Più che altro, è stato disarcionato dai mercati esteri. E da qualche Carlucci traditora.
"Parte della "sobrietà " attuale è figlia di ambienti ecclesiastici: non volevano più un Premier così esplicito nell'ostentare la sua sessualità . A Berlusconi, in ogni caso, auguro di coltivare le patate".
Si intuisce in lei un entusiasmo contagioso per il Governo Monti.
"Ma quale entusiasmo, è un esecutivo che profuma di incenso. Un ministro ha detto: "Finalmente i cattolici sono tornati in politica". Ecco, quel "finalmente" lo toglierei. E' un governo benedetto dalla CEI, che ha l'alibi dell'emergenza economica: auguri".
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