RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Tiziana Leone per ''Il Secolo XIX''
ENRICO VANZINA EZIO GREGGIO PAOLA MINACCIONI
«Al terzo tentativo speriamo di farcela, è stata un' impresa epica, abbiamo viaggiato verso l' incognito, con la paura che succedesse sempre qualcosa di nuovo». Ezio Greggio confessa che organizzare la diciassettesima edizione del Montecarlo Film Festival della Commedia, al via lunedì nel Principato di Monaco, non è stato affatto facile.
«Ma ormai dovremmo esserci» aggiunge «Ci saranno i distanziamenti, in una sala di 600 persone ne avremo solo 250, però va bene così, perché vogliamo lanciare un segnale forte, di continuità, come ha fatto la Mostra di Venezia. In questo anno buio abbiamo in concorso tante commedie da diversi paesi del mondo e una giuria strepitosa, guidata dal mio amico Premio Oscar Nick Vallelonga con un tris di attrici come Sabrina Impacciatore, Maggie Civantos e Lotte Verbeek. Ci sarà anche l' anteprima internazionale del film "The Comeback Trail" con Robert De Niro, Morgan Freeman e Tommy Lee Jones».
Mai pensato di rinunciare al Festival?
«Non l' ho mai voluto pensare. Ad aprile era chiaramente impossibile, a luglio si era aperto uno spiraglio, ma molte star avevano ancora problemi a viaggiare, oltre al fatto che mancavano i film. Abbiamo aspettato, ora per fortuna ci siamo».
Si può ridere i tempi di pandemia?
ezio greggio anna falchi un'estate al mare
«Credo che mai come ora la commedia sia importante per il pubblico. Me ne sono accorto durante il lockdown, quando c' erano i miei film in televisione, mi scrivevano in molti, felici di aver passato almeno due ore di serenità. In momenti bui la commedia è terapeutica. C' è sempre stata questa prevenzione nei confronti della commedia, a differenza del cinema drammatico, sempre libero di fare qualsiasi cosa. Mario Monicelli, che ha fondato con me il Festival di Montecarlo, lo diceva sempre».
La commedia è sempre stata guardata come il lato B del cinema.
«Eppure è il genere che ha dato più soddisfazioni al mondo produttivo, che grazie alla commedia ha finanziato tanti film d' autore che hanno incassato meno. Agli inizi del 2000 nei festival non inserivano nemmeno le commedie, a Venezia arrivai con un mega tapiro per Marco Müller, se lo fece consegnare con il sorriso, ma mi fece la promessa di cominciare a inserire il genere alla Mostra. L' ha mantenuta».
Il film di Enrico Vanzina "Lockdown all' italiana", di cui lei è uno dei protagonisti, è stato criticato per la locandina, prima ancora di uscire al cinema. Se lo immaginava?
«Nella locandina io sono in giacca e mutande, come tutti quelli che facevano smartworking in quel periodo. Martina Stella ha un pantaloncino corto come tutte le signore che facevano esercizi a casa o prendevano il sole in terrazzo. Bisogna essere cretini per pensare che si tratti di un film che offende i morti, anzi, parla di vivi e di chi ha avuto problemi, in maniera delicata e rispettosa.
Il problema è che gli attacchi sono arrivati da quattro gatti via social, il nascondiglio di persone vili, che vivono coperte da pseudonimi. Da sempre la commedia ha toccato temi pesanti, il nostro film è feroce nei confronti di questi mostri alla Dino Risi, che Vanzina ha saputo tratteggiare con il suo stile da perfetto conoscitore della nostra società. Mi auguro che la gente metta la mascherina e torni al cinema».
A dicembre tornerà a "Striscia la notizia". Ha mai avuto la tentazione di lasciarla?
«Mai. Io e Antonio Ricci siamo i ministri di questa che ormai è un' istituzione. Mi diverto molto, da trentatré anni: l' affetto è sempre stato immenso e il pubblico non va mai tradito, va amato e rispettato».
Il primo amore resta la tv?
CAPODANNO ALLE MALDIVE - MAURO ICARDI - EZIO GREGGIO - PIEFRANCESCO FAVINO - FRANCESCO TOTTI
«Io amo la tv rispettosa, fatta con autori, conduttori e professionalità. Detesto i reality e lo schiacciamento al basso che sta facendo Mediaset non mi piace assolutamente. Quest' estate la replica della mia "La sai l' ultima?" ha ottenuto il 10% di share, offrendo due ore di divertimento sano e nobile e non con una manica di disgraziati buttati su un' isola o dentro a una casa. Credo sia una roba vergognosa e continuerò a dirlo: per forza poi il pubblico ti lascia e si cerca i film su Netflix. La mia è una critica costruttiva verso un' azienda a cui voglio molto bene».
antonio ricci ezio greggio maddalena corvaglia elisabetta canalis ezio iacchettiEZIO GREGGIO - JERRY CALA - MASSIMO BOLDI - CHRISTIAN DE SICAEZIO GREGGIO HUNZIKER CON IL CANE A STRISCIA jpegEZIO GREGGIO GIANFRANCO D ANGELO EZIO GREGGIO DRIVE IN EZIO GREGGIO
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