MARATONA DI RICORDI – A BOSTON UN ANNO DOPO LE BOMBE: ‘NIENTE PIÙ TORNERÀ COME PRIMA MA LA CORSA SARÀ UNA TAPPA PER LA GUARIGIONE DELLA CITTÀ’ – LA BALLERINA CHE RESTÒ SENZA GAMBE IERI È TORNATA IN SCENA CON UNA PROTESI SPECIALE!

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Giulia Zonca per ‘La Stampa'

Quarantadue chilometri di pensieri. La maratona di Boston non può dimenticare, né fingere normalità così sceglie la strada opposta e decide di correre per chi non c'è più, per chi ha perso le gambe, il sonno o la pace il 15 aprile 2013, il giorno in cui sono esplose due bombe per strada: tre morti e 260 feriti. E dentro la prossima maratona c'è la storia di ognuno di loro.

Si corre il 21 aprile motivati da cause diverse che hanno tutte la stessa origine, lo strazio di quell'attentato. Ieri le principali Charity hanno presentato le motivazioni delle raccolte fondi: sostegno alle vittime, ricerca sulla protesi, centri di riabilitazione, supporto a chi ancora non riesce a superare la paura. A chi un anno dopo non può dormire più di quattro ore a notte.

Peter Riddle era per strada quando è esploso il secondo ordigno, non ricorda come, ma ha aiutato una vittima, una ragazza che ha perso la gamba. Peter non sa bene quando ha decido di allenarsi davvero, «mi ha spinto una necessità, io ho due gambe quindi devo correre e poi mi sono stancato così tanto che ho ripreso a riposare. Per sfinimento. Quando non fatico, appena chiudo gli occhi torna l'angoscia».

Natalie Morales è un'attrice, molti riconoscono la sua faccia senza sapere come si chiama perché ha partecipato a tante serie tv, ma guardare il suo pettorale non servirà perché porta il nome di un'altra, Sydney. Negli ultimi mesi la signora Morales ha seguito il recupero della famiglia Corcoran, la mamma Celeste e la figlia Sydney hanno perso le gambe, hanno da poco ricevuto nuove protesi ma per sviluppare prototipi evoluti servono fondi.

Quelli per cui corre Natalie insieme a tanti altri. Celeste sa che non sarà facile assistere alla sfilata di solidarietà: «Niente più tornerà come prima, si tratta di trovare una nuova serenità, ma è presto e di certo guardare la corsa sarà un momento emotivo. Credo sia una tappa per la guarigione di tutta la città».

Boston ha chiamato il mondo per superare il momento delicato e l'organizzazione ha registrato 9000 iscritti in più, domande chiuse già a novembre. Anche i professionisti si sono mobilitati, ci sarà Ryan Hall, l'americano più veloce in circolazione, Gebre Gebremariam, vincitore a New York nel 2010 e Dennis Kimetto che ha un record di 2h03'45.

E tra le donne Mare Dibaba (2h19'52) e Rita Jeptoo, campionessa in carica.
Saranno distribuiti dei braccialetti commemorativi e un preciso regolamento per tutti quelli che vorranno restare lungo le strade ad applaudire: niente zaini, borse vistose, liquidi, accendini. Ogni singolo spettatore dovrà passare rigidi controlli e potrà essere perquisito più volte, ci saranno 3500 agenti in circolazione. Ma niente scoraggia chi aspetta questa giornata da un anno. Nel 2013 la maratona si è interrotta e per andare avanti bisogna finirla, superare il traguardo anche in nome di chi non può farlo.

 

 

MARATONA DI BOSTON FERITI DOPO LESPLOSIONE ADRIANNE HASLET DAVIS HA PERSO UNA GAMBA NELLATTENTATO DURANTE LA MARATONA DI BOSTON ADRIANNE HASLET DAVIS HA PERSO UNA GAMBA NELLATTENTATO DURANTE LA MARATONA DI BOSTON