A ROMA NONOSTANTE LA NEVE TUTTO FILAVA IN MANIERA ORDINATA. I TAMPONAMENTI E GLI SCAPUZZONI SONO COMINCIATI QUANDO ALEMANNO, PER AGEVOLARE LA CIRCOLAZIONE, HA COSPARSO LE STRADE CON L’OLIO DI RICINO” - A ME DIRETTORE DEL TG1? MA IO TI QUERELO - L’UNICA VERA GRANDE METAFORA DEL NOSTRO PAESE VIENE DALLE MALDIVE: LÌ IL NUOVO PRESIDENTE È UN BOSS DELLA TV, E FINI È UN TURISTA…

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1 - A ME DIRETTORE DEL TG1? MA IO TI QUERELO
Marcello Veneziani per "il Giornale" - Trentadue anni fa, Alberto Maccari, reggente del tg1, aveva la stessa età di adesso. Me lo ricordo, io ragazzo e lui già sessantenne, nella redazione del quotidiano economico Il Fiorino; serio e compito, sembrava un bancario più che un giornalista. Più che articoli scriveva bonifici. Erano in tre a fare Il Fiorino e questo spiega perché a trent'anni Maccari avesse già trent'anni d'anzianità. Il Rag. Maccari è la perfetta proiezione di Monti in Rai. La sua stabilità anagrafica da svariati decenni è il suo requisito migliore per il tg1, la sua provenienza economica rispecchia il governo dei tecnici.

Ciò nonostante, il povero Maccari è crocifisso. Dopo aver massacrato per anni Minzolini ti aspetti che il nuovo arrivato sia trattato come un liberatore. Macché, massacrano pure lui che è così cauto, incolpevole e incolore. Il linciaggio fa parte dei fringe benefits dell'azienda ai suoi direttori. Da anni i giornali titolano «bufera sulla Rai». Chi è ai vertici della Rai è sempre raffigurato come Napoleone nella campagna di Russia, in ritirata.

Dopo tre giorni di rallegramenti per la nomina passa tre anni di nomination: via, fuori, cacciatelo. Ogni vertice tocca sempre il fondo ed è il peggiore in assoluto. Ora tocca alla povera Lorenza Lei e al ragionier Maccari. Dal linciaggio si salvano solo i nominati dalla sinistra. Allora io dico: visto l'andazzo, se qualcuno non di sinistra vuol nominarvi direttore in Rai, voi non limitatevi a rifiutare. Menatelo e poi denunciatelo per tentata truffa, estorsione e diffamazione.

2 - PAESI E BUOI
Mattia Feltri per "la Stampa"

I disastri provocati della neve sono una grande metafora del Paese. Anche il naufragio della Costa Concordia fu una grande metafora del Paese. La discussione sull'articolo 18? Una grande metafora del Paese. L'intera Seconda repubblica è una grande metafora del Paese. E il fatto che ci siano tante grandi metafore del Paese è di per sé una grande metafora del Paese. Anche se l'unica vera grande metafora del Paese viene dalle Maldive: lì il nuovo presidente è un boss della tv, e Fini è un turista.

3 - ANDREA'S VERSION
Andrea Marcenaro per "il Foglio"

La neve a Roma, evviva evviva, la neve a Roma! La gente sorrideva, c'era un'aria di festa, la magìa della neve regalava come un'allegria che metteva nell'angolo le preoccupazioni, si vedevano le solite cose che si vedono quando c'è la neve, questo si sa, i giovani che se la tiravano, i pupazzi con la carota a fare da naso, i commenti: accidenti adesso come viene forte!, e tutto sembrava bello, perfino gli spalatori, i quali spuntavano chissà da dove con le loro giacchette a righe bianche e gialle rifrangenti, mostravano l'aria soddisfatta di chi svolge un lavoro non fisso ma monotono il giusto. Il traffico, certo, il traffico ne risentiva un poco, ma tutto filava comunque in maniera abbastanza ordinata. I tamponamenti e gli scapuzzoni sono cominciati quando il sindaco Alemanno, per agevolare la circolazione come da programma, ha cosparso le strade con l'olio di ricino.

 

ALEMANNO SPALA NEVE A CESANO CON LESERCITO ROMA SOTTO LA NEVEminzolini ALBERTO MACCARImaldive article Gianfranco Fini