L’ELEFANTINO REPLICA A EZIO MAURO “IL CONTENUTO DELLA RAMANZINA È SEMPLICE: SAVIANO È BASTONATO PERCHÉ FA SHARE IN TV E HA MOLTI LETTORI ED È UN ESEMPIO DI CIVISMO E DI LOTTA ALLA MAFIA, C’È UN’ITALIA DIVERSA FATTA DI UOMINI COME LUI, DI MINORANZA, CHE NON APPARTENGONO A CONVENTICOLE” - “E QUELLE DI SAVIANO LE CHIAMA POSIZIONI DI MINORANZA? QUESTO MI SEMBRA SCORRETTO”…

1- PER BORDIN, FERRARA A SAVIANO NON PERDONA IL SUCCESSO...
Lettera al "Foglio"

Bordin sostiene che probabilmente a Saviano lei non riesce a perdonare il successo (Radio Radicale, 14.5.2012), che mi pare notazione assai puntuta. Io sarei più benevolo e direi che nel caso di Saviano dev'essere che non le piace come parla, come si muove, come si veste.

Può darsi le torni utile ciò che ha dichiarato in un'intervista a Excite del 28 agosto 2006: "Non sopporto la sinistra corretta, non sopporto il sinistrume alla ‘noi siamo i sani, gli altri i corrotti e infami'... Anche nella scrittura o nel giornalismo detesto la figura del redentore che attraverso la sua inchiesta e il suo editoriale stigmatizza il male e si mostra come nuovo indicatore di giustizia... Sarà perché io sono sporco dentro...". Non trova sia delizioso?
Luigi Castaldi


2- EZIO MAURO MI FA LA RAMANZINA. HA RAGIONE, IO SONO LA MAGGIORANZA...
Risposta di Giuliano Ferrara sul "Foglio"

Ezio Mauro, direttore di Repubblica, mi ha dedicato la riunione di redazione, ieri, il che mi ha fatto piacere perché, essendo notoriamente persona invidiosa e vanagloriosa, ho goduto per aver sottratto quello spazio ad Angela Merkel ("bisognerebbe parlare della Germania, ma il pestaggio di Saviano...").

Il contenuto della ramanzina è semplice: Saviano è bastonato perché fa share in tv e ha molti lettori ed è un esempio di civismo e di lotta alla mafia, c'è un'Italia diversa fatta di uomini come lui, di minoranza, che non appartengono a conventicole, agiscono in modo solitario, e sono permanente testimonianza, per il trattamento loro riservato, dell'immaturità della destra italiana, che ha accettato e cantato uno stile pubblico di bassa lega, che ha detto che "il fascismo non era poi così male" cercando di sottrarre alla Repubblica la sua vera legittimazione, e dunque i berluscones sono cinici, e non sono una vera destra europea e conservatrice, di cui ci sarebbe bisogno, piuttosto sono eredi del fascismo e del doroteismo.

Sono idee come le altre, legittime, espresse con quello stile freddo, da impresa di pompe funebri, che è tipico del format televisivo della riunione di redazione del grande giornale nazionale. Niente da dire. Dovrei imbarazzare i lettori con un pippone autodifensivo e rispiegare a Mauro che "il fascismo non è poi così male" è una frase detta per demolire con ironia il loro modo di trattare e sfruttare il fascismo e di fondare sull'antifascismo manierato ex giellino una parvenza di egemonia intellettuale il cui unico contenuto è un vago e avido moralismo.

Fossi matto, a entrare nei particolari. Salvo un'osservazione. Mauro definisce il suo giornale e la sconclusionata campagna che ha fatto di Saviano il caso di scuola che sappiamo, la banalità al potere, come un'espressione dell'Italia di minoranza. E' vero che io scrivo per milioni di lettori, che l'editoriale del Foglio del lunedì è incontournable per le masse popolari nei campi nelle officine e nei ministeri, è vero che tutti noi siamo immersi nella maggioranza politicamente scorretta che detta il ritmo delle cose e permea le coscienze con battaglie maggioritarie come quelle contro Di Pietro, Benigni, il preservativo come bandiera e l'aborto come liberazione dal destino procreativo. Vero.

Il successo di folla mi ha sempre imbarazzato, e mi mette di cattivo umore che me lo si ricordi a tradimento. Ma perché Mauro approfitta della buonafede dei suoi lettori e gli propina il suo pistolotto per ferirmi da posizioni di minoranza? Questo mi sembra scorretto.

 

EZIO MAURO FOTO AGF REPUBBLICA jpegstile15 ferrara stille ezio mauroGIULIANO FERRARA savianoROBERTO SAVIANO