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MERAVIGLIE DEL NON-GIORNALISMO: LA RAGGI NON ERA LA RAGGI E L’UNITA’ NON E’ L’UNITA’ - DOPO LO SCIVOLONE DEL VIDEO, IL CDR DELL’UNITA’ PRECISA: “UNITA.TV NON HA NIENTE A CHE FARE CON IL GIORNALE CARTACEO”. IACOPINO SCATENATO: “ERASMO D’ANGELIS, SE PUOI, STAI SERENO”

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1.ROMA: VIDEO RAGGI; CDR UNITÀ, NULLA A CHE FARE CON UNITA.TV

ERASMO D'ANGELISERASMO D'ANGELIS

(ANSA) - "La pubblicazione su Unita.tv del 'video-Raggi' e le polemiche che si sono scatenate su di esso, coinvolgendo, in improvvisate lezioni di deontologia professionale le giornaliste e i giornalisti de l'Unità, impongono una netta puntualizzazione.

 

Unita.tv non è mai stato il sito online de l'Unità e i giornalisti de l'Unità non hanno nulla a che fare con le scelte e i contenuti di Unità.tv". A precisarlo è il comitato di redazione dell'Unità dopo le polemiche sollevate, in particolare, dal presidente dell'Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino: il sito fa capo infatti alla fondazione Eyu, il quotidiano al gruppo Pessina.

 

RONDOLINO VS IACOPINORONDOLINO VS IACOPINO

"Ma è chiaro, anche alla luce delle ultime polemiche e fraintendimenti, più o meno ricercati, che questa ambiguità - sottolinea il cdr dell'Unità - non può continuare. Da tempo chiediamo alla proprietà, l'Unità Srl, e alla Direzione giornalistica l'apertura di un tavolo aziendale per discutere un serio piano industriale ed editoriale per il rafforzamento del nostro giornale sul mercato editoriale.

 

enzo IACOPINOenzo IACOPINO

Un rafforzamento che passa per lo sviluppo di una piattaforma multimediale che integri il giornale di carta con un sito online prodotto dai giornalisti della redazione. Questo confronto non è più rinviabile. Le ambiguità danneggiano il profilo e la credibilità stessa del nostro lavoro e del nostro giornale".

 

"Quanto ai "maestri di deontologia", diciamo con la massima nettezza che i giornalisti de l'Unità non si sentono sotto esame. Per noi parla la nostra storia - conclude la nota - e la storia di una testata che in oltre 90 anni di vita è stata parte importante di una informazione libera, alta, democratica".

 

2.ROMA: VIDEO SU RAGGI; IACOPINO, IPOTESI AZIONE DISCIPLINARE

(ANSA) - L'Ordine nazionale dei giornalisti ha invitato i Consigli dell'Ordine di Toscana e Lazio ad attivare gli organismi disciplinari per valutare il comportamento del direttore dell'Unità Erasmo D'Angelis nel caso del video sulla presunta Virginia Raggi.

 

ENZO  IACOPINO
MATTEO RENZIENZO IACOPINO MATTEO RENZI

Lo ha rivelato su Facebook il presidente dell'Ordine nazionale, Enzo Iacopino, che ieri aveva fatto pubbliche scuse alla candidata M5S a sindaco di Roma, sottolineando con parole dure che il quotidiano non le aveva presentate. Iacopino ironicamente oggi conclude il post con "Erasmo D'Angelis, se puoi, 'stai sereno'", riecheggiando il celebre tweet di Matteo Renzi all'allora premier Enrico Letta.

 

"Le mancate scuse dell'Unità a Raggi: sono stato reticente - è il titolo del post di Iacopino -. Lo ammetto. Ben tre volte (con qualche attenuante). La prima: non ho spiegato perché avevo esitato. La ragione è semplice: speravo che il direttore dell'Unità precisasse un qualcosa sulla sua intervista al Corriere.it.

virginia raggivirginia raggi

 

Come è emerso, non è avvenuto e spero sia ancora lecito avere un'idea del 'giornalismo 2.0' ancorata al rispetto per la verità e per le persone. La seconda - prosegue il presidente dell'Ordine dei giornalisti - ho taciuto il fatto che lunedì il segretario dell'Ordine nazionale, Paolo Pirovano, ha invitato i Consigli regionali della Toscana e del Lazio ad attivare i consigli territoriali di disciplina per una valutazione deontologica di azioni e omissioni.

 

LA NON VIRGINIA RAGGI NEL VIDEO MENO MALE CHE SILVIO C ELA NON VIRGINIA RAGGI NEL VIDEO MENO MALE CHE SILVIO C E

L'ho fatto per un (malinteso, forse) senso di carità cristiana. La terza: non ho raccontato di avere ricevuto una telefonata da uno dei legali del M5S che mi riferiva che avevano preparato una denuncia-querela, con tanto di pesante citazione per danni, e che avevano deciso di non presentarla dopo le scuse pubbliche che avevo indirizzato alla signora Raggi - conclude Iacopino -.

 

L'ho fatto non per dare lezioni di giornalismo (non mi sento all'altezza e, in ogni caso, sceglierei allievi disposti al confronto e non depositari di ogni sapere), ma per una esigenza morale e per un dovere di buona educazione. Erasmo D'Angelis, se puoi, 'stai sereno'".