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“MI HANNO PERSINO SCELTA AL POSTO DI ANGELINA JOLIE PER UN FILM” - LA RICONOSCETE? LA 50ENNE E’ SPARITA DAI RADAR: “MI È STATO PROPOSTO PIÙ DI UN REALITY E NON HO ACCETTATO. NON AVREI LA TESTA PER FAR FINTA DI LITIGARE PER UN PEZZO DI PANE. NON SONO SUI SOCIAL. FAR SAPERE I MIEI FATTI NON MI INTERESSA E CREDO CHE A NESSUNO INTERESSI SAPERE COSA MANGIO A COLAZIONE O DI CHE COLORE HO IL COSTUME. DOPO ANNI SOTTO I RIFLETTORI, OGGI TENGO MOLTO ALLA MIA PRIVACY. MI CAPITA DI PERDERE DEI LAVORI PER QUESTO, MA…” – DI CHI SI TRATTA? - VIDEO

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Estratti da gazzetta.it

 

Sono passati 30 anni dalla fine di Non è la Rai. Intervistata dal Corriere della Sera, ha ricordato il primo impatto con Roma: "Ricordo ancora il viaggio in treno per Roma, le valigie, i pianti. A Trento, una città chiusa a quell'epoca, non fu ben vista la mia scelta: sembrava andassi a fare 'la poco di buono'".

 

A suggerirle di fare il provino è stato Pino Insegno: "Mi ospitò a casa dei suoi per rassicurarmi sulle sue intenzioni. Quando mi hanno presa, non potevo crederci; furono i miei a dire: adesso vai e ci provi".

 

Alessia Merz ha raccontato che ai tempi era molto timida: "In studio, al Palatino, la solidarietà femminile era poca: le ragazze più sgamate non ti lasciavano nemmeno sedere in prima fila. Ma lì mi sono formata il carattere. I miei genitori mi imposero di continuare a studiare, mentre molte altre abbandonavano la scuola o addirittura i loro genitori lasciavano il lavoro per seguirle, convinti che Non è la Rai fosse il punto d'arrivo".

 

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La consapevolezza di essere diventata qualcuno è arrivata subito, visto che fuori dal Palatino tutti aspettavano per autografi o foto lei, Miriana Trevisan, Ambra, Antonella Mosetti, Ilaria Galassi, Laura Freddi. "Ma la vera consapevolezza l'ho avuta con Striscia la notizia: un programma che arrivava in tutte le case. Ancora oggi mi fermano, mi chiedono autografi. Mi fa piacere: significa che ho lasciato un buon ricordo".

 

Lei non rinnega quel progetto, come invece hanno fatto molte altre colleghe. Non è la Rai per lei "è un cult, un programma che tutti hanno visto, anche se molti per snobismo facevano finta di non conoscerlo. Gianni Boncompagni è stato lungimirante, ha creato un fenomeno incredibile", ha detto la 50enne, aggiungendo poi: "Se oggi sono chi sono, lo devo a Non è la Rai. Molte colleghe lo rinnegano, io no. Eravamo definite donne oggetto, Lolite" facevamo scalpore, ma eravamo vestitissime, cantavamo e ballavamo. La malizia era in chi guardava".

 

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La soubrette e attrice 50enne ha detto di aver scelto la famiglia: "Mi sono sposata con Fabio (Bazzani, ex calciatore ndr) vent'anni fa e ho avuto Niccolò, 18 anni, e Martina, 17. Ancora oggi non sarei pronta a lavorare a tempo pieno", ha raccontato Alessia Merz.

 

Le proposte non sono mancate in questi anni: "Mi è stato proposto più di un reality e non ho accettato, ad esempio il Grande Fratello Vip: non avrei la testa per far finta di litigare per un pezzo di pane. Primo perché sono molto competitiva e poi stare lontana dalla mia famiglia per più di due giorni è impensabile.

 

Ormai vado per i 51, ho già dato".

Non si tratta, però, di un capitolo chiuso della sua vita. "Sono aperta a lavori saltuari. Mi consentono di dedicarmi a me stessa, guadagnare i miei soldi, rivedere i colleghi: una vacanza dal tran-tran quotidiano. Mi piace fare l'opinionista, presenziare a serate o eventi, spesso sono ospite dalla Balivo, dove ho anche rivisto Cristina Quaranta dopo 30 anni. Non ci si vedeva dai tempi di Striscia".

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Oggi Alessia Merz tiene molto alla sua privacy. Aveva un profilo ufficiale sui social, gestito dal suo agente storico che è venuto a mancare lo scorso ottobre. Ci sono tanti profili fake, ma non è lei: "Far sapere i miei fatti non mi interessa e credo che a nessuno interessi sapere cosa mangio a colazione o di che colore ho il costume. Dopo anni sotto i riflettori, oggi tengo molto alla mia privacy. Mi capita di perdere dei lavori per questo, per le pubblicità ora cercano le influencer, ma sto meglio senza".

 

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Nel corso della sua carriera ha "affrontato invidie, lavori proposti e poi negati perché la diva del momento temeva eccessive somiglianze o che la mettessi in ombra. Mi hanno persino scelta al posto di Angelina Jolie per un film! Forse il regista di Jolly Blu, Stefano Salvati, era annebbiato: ma da lì ho lavorato per tre anni con Max Pezzali e Cecchetto".

 

 

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