
QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL…
MILEY CYRUS AL CLUB GAY DI LONDRA
Sandy Russell per “The Interview People” pubblicato da “La Repubblica” (traduzione di Anna Bissanti)
Miley Cyrus, la cattiva ragazza della musica pop, sta per sbarcare in Italia: domenica la turbolenta teen idol “ incendierà” il Forum d’Assago, nell’unica data nel nostro paese del suo tour.
Miley, ecco un’altra intervista: non è stanca di parlare di sé?
«Sì, un po’. In questo periodo mi sembra di essere una persona poco interessante, perché sono quasi a corto di idee. È stato davvero divertente, agli inizi, c’erano molte cose da dire. Ma ormai mi manca l’ispirazione».
MILEY CYRUS AL CLUB GAY DI LONDRA
La maggior parte delle persone non la vuole sentire parlare di musica, ma della sua vita privata. La fa arrabbiare?
«Un po’, perché non sono mai stata una a cui interessano granché queste cose. Sono cresciuta in questo ambiente, ma non mi hanno mai affascinato i dettagli sulla vita privata altrui. Per me questa è la normalità. So però che ci sono persone che vogliono capire che cosa vuol dire essere famosi, e lo vogliono al punto tale da dimenticare che c’è un confine tra le persone intese come showman e le persone intese come esseri umani».
MILEY CYRUS AL CLUB GAY DI LONDRA
Che cosa fa quando la gente le chiede cosa significhi essere quello che è? È impossibile anche solo immaginare che lei diventi aggressiva…
MILEY CYRUS AL CLUB GAY DI LONDRA
«Allora non mi conosce! (ride). Invece sì, lo divento un po’. Rispetto tutti, ma mi aspetto che questo stesso rispetto sia ricambiato».
Cosa fa per rilassarsi dopo le interviste stressanti? Shopping? Feste?
MILEY CYRUS AL CLUB GAY DI LONDRA
«Cerco di uscire con gli amici, specialmente se mi trovo in viaggio. Uscire è sempre come intravedere la luce in fondo al tunnel. Lavoro molto duramente, ma mi piace anche visitare e conoscere le città nelle quali mi trovo. Voglio che la mia musica sia suonata nei club, e quindi è un bene per me andare in luoghi diversi del mondo e scoprire che cosa piace ascoltare alla gente».
MILEY CYRUS AL CLUB GAY DI LONDRA
I suoi bodyguard non la lasciano sola un secondo. Non le danno fastidio?
«No perché mi proteggono. Questo mondo è imprevedibile e voglio sentirmi protetta. Sono sempre sotto i riflettori, devo guardare chi mi scatta foto, chi vuole farne una con me, chi vuole ballare con me soltanto perché sono chi sono. Con le mie guardie del corpo non devo preoccuparmi troppo, anzi, posso anche rilassarmi ».
Le dispiacerebbe non essere costantemente al centro dell’attenzione. Se da domani non fosse più una popstar?
MILEY CYRUS AL CLUB GAY DI LONDRA
«Sono sicura che per un po’ non mi dispiacerebbe proprio. Ma poi mi annoierei. Chi fa spettacolo si deprime quando non è sul palcoscenico. E ti diverti soltanto quando riesci a intrattenere il pubblico ».
Che cos’altro le mancherebbe? La fama? I lussi?
«Niente di tutto ciò. Mi mancherebbe molto non potermi esibire. La cosa migliore in assoluto per me è quando la gente mi sta di fronte e inizia a cantare le mie canzoni. Quando inizia a percepire quello che io ho vissuto».
Si sente diversa quando sale sul palco? Oppure lassù diventa qualcun altro?
«Sono sempre me stessa. Vorrei avere un bottone di spegnimento, e talvolta essere soltanto una performer. Quando salgo sul palco sento un fiotto di adrenalina che mi percorre tutta. Ma rimango sempre me stessa».
La sua canzone Can’t stop si riferisce proprio a questo. E al non riuscire a smettere di prendere parte alle feste…
«Tutti i miei fan sono giovani e vogliono divertirsi ed essere liberi. Con questa canzone e con il video volevo che la gente si sentisse mia amica e andasse a fare festa perché è bello e divertente. Ecco perché il video non è tanto stiloso e coreografato o eccessivo. Ci sono moltissimi video con stelle famose che partecipano a feste che non sono vere feste. Io penso che la gente se ne accorga. Al pubblico piace vedere cose reali e davvero cool».
Qualcosa è cambiato negli ultimi anni. Ormai è molto lontana dall’immagine Disney che aveva in passato: è diventata una party-girl che non ama troppo i vestiti accollati. Dicono sia un momento di transizione. Che ne pensa?
«Tutti cercano di puntare il dito e far notare in che cosa sono diversa oggi e quanto sia stato forte il cambiamento. In verità, la gente dimentica che cosa vuol dire avere ventuno anni. Pensano che sia tutto studiato, mentre sto semplicemente crescendo! Non è un processo studiato o prodigioso: nessuno è venuto a cospargermi di polverina magica per trasformarmi!».
MILEY CYRUS LONDON
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