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Lettera di Giampiero Mughini a Dagospia
Caro Dago, e ci mancherebbe altro che uno scrittore (in questo caso Erri De Luca) non possa dire la sua in modo anche aspro contro quella “sedicente” linea ferroviaria d Alta Velocità in Val di Susa di cui è convinto che sconvolgerà la vita civile e l’ecosistema delle popolazioni interessate.
E’ poi verissimo che se lo scrittore in questione alza un po’ i toni del suo dire, non è detto che chi davvero agisce e danneggia è stato “aizzato” da lui. E’ un manigoldo di suo, non è che si è infervorato nel leggere le righe di De Luca. Che non ci sia stata alcuna sanzione penale nei suoi confronti da parte del tribunale di Torino, ne sono lieto. Lietissimo.
Epperò faccio un esempio e un raffronto. Per circa una decina d’anni sono stato fra quei liberi professionisti (a partita Iva) vessati da una tassa (l’Irap) che la Comunità europea aveva definito “una duplice tassazione” e dunque illecita. Non puoi mettere due successive tasse su chi produce il suo reddito da libero professionista. Molti fecero ricorso, e via via numerosi tribunali italiani riconobbero l’illiceità di quella tassa.
E finché la Corte di Cassazione non l’annullò definitivamente, almeno per quei liberi professionisti il cui apparato produttivo consiste in un computer, una stampante, gli scaffali della propria biblioteca, la seggiola su cui sedersi quando battere al computer. Quorum ego.
SCONTRI A ROMA MANIFESTAZIONE NOTAV
Solo che il pagato, cosa fatta capo ha. E dunque nello spazio di una decina d’anni sono stato “rapinato” dallo Stato di qualcosa come 50-60 mila euro. Più o meno. Beninteso nulla di paragonabile ai problemi dell’ecosistema della Val di Susa. E comunque anche queste sono spine.
Nasce qui il mio raffronto. Se in quegli anni dolenti ci fossero stati dei singoli individui a partita Iva che si fossero messi a lanciare molotov contro gli uffici dell’Agenzia fiscale, ne avessero magari scardinato vetrine e uffici e incendiato al possibile beni pubblici, e concretamente minacciato dipendenti di quelle agenzie e muniti di casco e di “ferramenta” quanto di più puntute e taglienti fossero andati nottetempo alla carica provocando danni ingenti, e tutto ciò reiteratamente e impudentemente, e malgrado l’allarme lanciato da magistrati al di sopra di ogni sospetto.
ATTACCO DEI NO TAV CON BOMBE CARTA NOTAV
ATTACCO DEI NO TAV CON BOMBE CARTA NOTAV
Se tutto ciò fosse accaduto, e io mi fossi messo ad ammiccare a queste valorose iniziative, a elogiare i “ferramenta”, a dire che a tutti i costi e in qualsiasi modo andava bloccato l’obbligo di far pagare l’Irap a che non la doveva pagare, una cosuccia da niente rispetto alla realtà della Val di Susa ma tutto è relativo.
Ebbene se io avessi scritto e ghignato e ammiccato a tutto questo, non dico che mi dovevano trasferire in una qualche cella, questo no – assolutamente no – ma potevano ben reputare che le mie fossero porcate intellettuali. Non è un reato, solo porcate intellettuali (che per uno scrittore non è un peccato veniale). E se una partita Iva mio appassionato sodale avesse ostentato un “Je suis Giampiero Mughini”, sarebbe apparso un fesso al cubo.
GIAMPIERO MUGHINI
BLOCCHI NO TAV SULL AUTOSTRADA TORINO BARDONECCHIA jpeg
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