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Stefano Semeraro per “la Stampa”
Era un Joker, è diventato il re di denari. Quattordici milioni di euro in una sola stagione non li aveva mai vinti nessuno, al massimo Rafael Nadal si era spinto a quota 12,8 nel 2013, ma il 2015 di Novak Djokovic è destinato a restare negli annali: 3 Slam su 4 con quell' unica finale persa a Parigi contro Wawrinka, 9 tornei vinti, più del doppio di punti sul secondo in classifica.
E poi quella massa di soldi vinti in montepremi. Del resto è dal 2011, altra annata magica, che Nole sfonda regolarmente i 10 milioni di euro in soli montepremi. Domanda: come li investirà, visto che in carriera ormai tallona da vicino Roger Federer anche nel ranking degli incassi?
Ricco con la racchetta
Nole non è mai stato uno spendaccione. Abita a Montecarlo («Perché è comodo per gli allenamenti», sostiene), ha un debole per i bei vestiti e le (ovvie) vacanze in mari tropicali; in garage ha una Peugeot (suo sponsor) e aveva anche un' Audi, una Bmw e una Mercedes, ma da quando un annetto fa è diventato papà con le auto sportive ha chiuso.
Si era concesso uno yacht, un Manhattan 60 da 2,2 milioni, ma l' ha rivenduto, mentre la camera ipobarica (Cvac Pod) che gli serve per migliorare l' ossigenazione ematica gli è costata 65 mila euro (ben spesi, a giudicare dai risultati). In compenso ama gli investimenti mirati.
In Serbia, fra Belgrado e la sua città natale di Kapaonic, possiede una catena di ristoranti, «Novak Café & Restaurant», che sfruttano l' esperienza nel ramo della famiglia (i suoi genitori possedevano una pizzeria). Ha investito in una società che organizza eventi sportivi e fornisce i catering (Family Sports), per quattro anni con lo zio ha gestito il torneo Atp di Belgrado.
Da poco, inoltre, ha lanciato una linea di prodotti per una alimentazione sana (Djokolife) per sfruttare la fama di salutista che si è costruito con la sua dieta priva di glutine. Inoltre ha quote anche nella PlaySight, azienda che utilizza tecnologie avanzatissime per la video analisi sui campi da tennis: basti pensare che il software in 3D (SmatCourt Live) è stato ideato da tre ex militari israeliani a partire da quello utilizzato dai simulatori di volo dei caccia.
Fa anche beneficenza
DJOKOVIC SENTE ODORE DI CANNABIS
Djokovic non è certo l' unico tennista che pensa al futuro. Rafael Nadal possiede un hotel a Maiorca e ha investito 17 milioni in un centro tennistico. Le sorelle Williams fra i mille interessi hanno anche una partecipazione nei Miami Dolphins (Nfl, football americano).
Roger Federer ha creato un' azienda di management sportivo (Team8), proprio come Andy Murray (77) che, oltre a possedere un albergo di lusso in Scozia (Cromlix House) e a pubblicare libri per bambini, attraverso il marchio di crowdfunding Seedrs ha puntato sul cibo per sportivi MiTonix e su tre start-up britanniche: Tossed (ristorazione), Trillennium (shopping virtuale) e Fuel Ventures (capitali).
Tutti i big del tennis poi sono attivissimi nella beneficenza, Djokovic ad esempio con la sua fondazione per l' educazione dei bambini ha già raccolto 3 milioni e ha versato tutto il montepremi vinto l' anno scorso a Roma (660 mila euro) a favore degli alluvionati in Serbia. Ricchi sì, ma non taccagni.
novak djokovic e la moglie jelena 2
serena e djokovic 2
DJOKOVIC
DJOKOVIC ERBA 3
DJOKOVIC MANGIA ERBA CENTRALE 1
jelena djokovic
NADAL DJOKOVIC PECHINO
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