DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
Da http://www.thedailybeast.com
La marijuana è definita il “sacramento della dottrina”. I suoi seguaci si fanno chiamare i “Cannataerians”. Combattono per l’amore, la salute e un “pianeta migliore”. I luoghi di culto sono edificati con mattoni estratti dalla canapa, che viene coltivata al loro interno. Tutti i suoi addetti sono accomunati da un’unica forte credenza: quella dello strafarsi.
Così in Indiana nasce la prima Chiesa della Cannabis, ultima conseguenza del Religious Freedom Restoration Act, una legge supportata dalla destra americana che riduce i poteri dello stato nel limitare le credenze dei cittadini. E tra queste rientra anche la ganja.
Il fondatore, Bill Levin, è proprietario di una società di marketing e di consulenza in Indiana. Si dichiara non credente, mentre descrive al The Daily Beast la sua Chiesa come un luogo per “l'amore, la compassione, la comprensione e la buona salute". Certo, di metafisica ce n’è ben poca, ma come ricorda Levin: “Non me ne frega un cazzo dell’al di là”.
Nel frattempo, la questione diventa intrigata da un punto di vista giuridico: il Religious Freedom Restoraction Act ammette l'esistenza di una Chiesa della Cannabis, ma come la mettiamo con le leggi contro il consumo? I suoi fedeli potranno fumare marijuana durante le funzioni?
Staremo a vedere cosa succederà il 1 ° luglio, il giorno fissato per il primo “sermone”. Tutto dipende dalla polizia di Indianapolis: deciderà che un gruppo di fattoni pazzoidi non rappresenta una priorità assoluta per la sicurezza della città o li arresteranno tutti in blocco? Si accettano scommesse.
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