DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER…
Carlo Moretti per la Repubblica
Fedez, a 27 anni, incarna il nuovo modello di artista totale: è il cantante più esposto sui social in Italia, un discografico di successo, un talent scout, un brand nella moda. Ed è uno dei quattro giudici della decima edizione di X Factor, il talent che alle 21.15 celebra l’ultimo atto su SkyUno e su Tv8 (diretta anche su Radio Deejay): Fedez stasera può contare su due dei quattro finalisti, Gaia e Roshelle. E il 20 gennaio, con J-Ax, pubblicherà l’album Comunisti col Rolex.
Fedez, cosa dice della sua terza volta da giudice a “X Factor”?
J AX FEDEZ COMUNISTI COL ROLEX
« X Factor è uno dei programmi più riusciti della tv italiana e non posso che ritenermi soddisfatto visto che gli inediti delle mie ragazze sono i più venduti in Italia e hanno sbaragliato la concorrenza. Considerato che è un programma che punta a imbastire una carriera direi che ci siamo riusciti ».
Sarà ancora giudice nel 2017?
«Sì, dovrei aver già firmato un’opzione, non so bene, dovrei controllare il mio contratto, ma penso di sì…».
Seguendo le vostre schermaglie ci si fa l’idea che i giudici mal sopportino le critiche.
«Dipende. Se vengono espresse in modo civile creano dibattito. Certo se sono pretestuose uno si stizzisce e risponde. Ma ci sta».
Qualcuno in Rete si è già portato avanti dicendo che vincerà Gaia.
«Sulla base del niente, immagino, visto che c’è un televoto».
Il televoto non dev’essere infallibile se nelle semifinali in fondo allo schermo si leggeva: “Al momento non è stato possibile adottare strumenti tecnici in grado di prevenire l’eventuale abuso di televoto da parte di operatori specializzati”. Secondo lei cosa vuol dire?
«Beh, è una domanda da fare a Sky, io faccio il giudice. Ma se la cosa è realmente in questi termini credo che se ne dovrebbero preoccupare tutti i programmi che utilizzano un televoto. Perlomeno Sky ha avuto la trasparenza di palesarlo».
Nella title track dell’album “Comunisti col Rolex”, lei dice: “Tiziano Ferro si è comprato l’attico di fianco a Fedez con i soldi risparmiati a cena con il fisco inglese”.
«Con quel brano volevamo rispondere a una critica che ci hanno rivolto e, ironizzando, rompere un vecchio tabù. Nel momento in cui un artista che ha trattato tematiche sociali ha successo e può ottenere riscatto sociale viene additato come un “comunista con il rolex”, uno con il cuore a sinistra e il portafoglio a destra.
È successo a De Gregori con gli autoriduttori nel processo al PalaLido, succede oggi in maniera molto più edulcorata quando mi viene detto che mi compro un attico da due milioni di euro, mentre io non ho mai stigmatizzato chi si compra le case onestamente pagando le tasse.
jovanotti alla festa del cinema (6)
Se Fedez si compra una casa milionaria onestamente, Aldo Grasso e Massimo Gramellini si scomodano per scrivere editoriali, se lo fa Tiziano Ferro, con un passato fiscale possiamo dire torbido, nessuno dice niente, il perché non lo so».
Ce n’è anche per Jovanotti: “Dovrei fare come il Jova, miliardario sottocosto, a fare il vegano e poi mangiare la bresaola di nascosto”.
«Nel nostro Paese l’ostentazione è ostracizzata e stigmatizzata. In America il riscatto sociale di un artista è accettato e benvoluto, in Italia devi farlo ma in maniera più educata, devi avere i soldi ma tenerli nascosti».
J-Ax dice che lei è sempre pronto allo scontro.
«Sono un po’ guerrafondaio ma credo dipenda dall’età. Passerà ».
E lei cosa dice di J-Ax?
«Per me è stato ed è un punto di riferimento. E credo di esserlo anch’io per lui, per diverse cose. A cominciare da come siamo usciti dalla collaborazione con il nostro vecchio produttore, Franco Godi, con il quale lui lavorava da vent’anni e io dopo un anno mi ero accorto che qualcosa non andava bene nella sua gestione. Così alla veneranda età di 21 anni, decisi di andare via e chiesi ad Ax di venire con me e di fondare l’etichetta Newtopia, portando via a Godi i dipendenti, gli artisti e facendogli anche causa».
L’ha vinta?
«Diciamo che non l’ho persa».
Con J-Ax avete inventato il fenomeno Rovazzi: ce lo spiega lei che lo ha avvistato prima di proporlo al pubblico?
«Per noi è tuttora inspiegabile. Sebbene molti pensino che abbiamo costruito Rovazzi in laboratorio, la sua storia discografica nasce per puro divertimento, zero aspettative. La verità è che ho scoperto Fabio due anni fa e l’ho trovato subito un ottimo creativo. Quando l’ho firmato non avevo idea di cosa avremmo fatto e la strada musicale era l’ultima che avevamo in testa».
Negli ultimi mesi pratica sempre di più i social per mostrare aspetti della sua vita privata, questa esposizione serve?
«Non è un uso studiato o metodico. Uso i social come potrebbe fare un mio coetaneo, esattamente come lo usano le persone normali, come del resto continuo a sentirmi».
Cosa pensa del risultato del referendum?
«È indicativa la partecipazione, “libertà è partecipazione” diceva Gaber. Io ho votato “no” anche se non l’ho mai palesato né mi sono speso nel dibattito pubblico ».
È stato tra i primi ad apprezzare il “metodo innovativo” del Movimento 5 stelle.
«Continuo a dire che la scelta non sia così ampia e nella non-scelta continuo a trovare innovative le reiterate virtù, seppur poche, dei 5 stelle».
2. SOLER FACTOR
Stefano Landi per il Corriere della Sera
Alvaro Soler parla come mangia. E mangia bene. Un italiano perfetto, con qualche concessione alla madre Spagna nell' intercalare «bueno» e «basicamente». Ha 25 anni, è il re di YouTube del 2016 con «Sofia», il suo primo disco «Eterno agosto» è quasi di platino ed è stato la scommessa azzeccata nella cattedra di «X Factor».
Bello, bravo ed educato. Non ha paura che la sua immagine possa stancare?
«Non temo di essere noioso, sono contento di essere una persona educata che ha rispetto degli altri. Non vedo perché avrei dovuto mettere una maschera per andare in tv».
Il mondo dello spettacolo è dominato dagli estremi: come fa a restare lontano da ogni forma di gossip?
«Non ho niente da nascondere. Non sono nemmeno fidanzato. Domani in compenso arriva la mia famiglia da Barcellona. Non li vedo mai».
Ma c' è qualcosa che l' ha fatta arrabbiare?
«Ho imparato a non prendere gli attacchi sul personale. Ma non sopporto che sui social network trattino i Soul System come dei ripescati».
Non li aveva scelti nel suo terzetto e con Gaia sono i favoriti della finale: perché dovrebbero vincere loro?
«Perché sono unici nel trasmettere la loro voglia di farcela attraverso il lavoro. E poi sono la prima generazione di ragazzi di colore nati in Italia. Potrebbero dimostrare che anche in Italia si può fare musica internazionale in casa».
Cosa le piace degli altri tre finalisti?
fedez xfactor con gaia rochelle e caterina
«Gaia è stata la più giovane concorrente del programma, ma ha dimostrato una maturità musicale rara. Eva cantando trasmette la sua storia anche a chi non la conosce. Roshelle personalmente non mi piaceva, ma ha ragione Fedez quando dice che discograficamente è quella più a fuoco di tutti».
E tra i suoi colleghi giudici, chi era quello più a fuoco?
«Manuel Agnelli è la mia antitesi, ma ci siamo capiti al primo discorso: è una persona che ha tanto da dire. Con Fedez ho scoperto di avere gli stessi gusti musicali, lo ammiro per come si è costruito una carriera da solo: è un businessman tatuato».
Con Arisa è andata meno bene… «È una donna imprevedibile, coraggiosa. Però in diretta abbiamo litigato perché mi ha mancato di rispetto parlandomi sopra. È importante saper ascoltare».
Per chiudere i bilanci, qualcuno sostiene sia l' ultimo «X Factor» di Cattelan..
«Non mi immagino il programma senza di lui: è un presentatore umile, con tanto cuore».
Quindi lei ci sarà ancora?
«Non so se lo rifarei, non ne abbiamo ancora parlato. È stata una grande esperienza: mi sono sentito parte di una storia televisiva, come fosse una serie. Questo mi ha aiutato ad avere una routine. Vivo una fase della mia vita in cui non so cosa farò domani. Sapere di essere qui dal lunedì al venerdì mi ha dato certezze».
Si è pure trasferito a Milano…
«Sì, ho preso un appartamento. Almeno non devo fare le valigie ogni volta. Ma la base resta Berlino».
Vivendo qui, cosa ha scoperto della musica italiana?
«Vasco Rossi e Jovanotti. E poi Giorgia, mi piacerebbe fare un duetto con lei».
A «X Factor» ha dimostrato di essere un grande esperto di musica: le sta stretta l' etichetta di uomo da tormentoni?
«Faccio musica senza pregiudizi: quando scrivo un pezzo non penso a fare una hit.
Però sarei contento di dimostrare che la mia musica non è solo estate».
Che merito sente di avere nella crescita artistica dei Soul System?
«Ho definito il loro suono. E ora che il programma è finito inizierò a scrivere canzoni per loro. Voglio aprire una nuova pagina musicale».
Quindi è vero che il suo secondo disco spiazzerà tutti?
«Mi piace sorprendere. Magari scoprirete un Soler completamente diverso».
FEDEZchiara ferragni fedez 1gianni morandi e fedez ARISA FEDEZFEDEZFEDEZ ROVAZZI SOLER
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