NON È LA RAI - BONCOMPAGNI: "VIALE MAZZINI? NON SI PUÒ SALVARE. VA SOLO VENDUTO TUTTO" - "I PROGRAMMI RAI SONO VECCHI, QUELLI MEDIASET TRASH" - "PERCHÉ TOGLIERE LA PUBBLICITÀ A RAI3? CI SONO GIÀ DECINE DI CANALI RAI CHE NON VEDE NESSUNO"

Carlo Tecce per "il Fatto Quotidiano"

 

GIANNI BONCOMPAGNI E RAFFAELLA CARRA GIANNI BONCOMPAGNI E RAFFAELLA CARRA

   Io al posto di Matteo Renzi?”. Sì, Gianni Boncompagni, ci provi. “Vuole sapere cosa farei per la Rai se fossi a Palazzo Chigi?”. Esatto, allora? “Niente”.

 

   Come niente? Lei è un regista, un autore, ha inventato Non è la Rai su Mediaset. Avrà una soluzione.

   Viale Mazzini è un’azienda inguaribile, ammuffita, un po’ zozza. Non va toccata, semmai venduta.

 

   Addio servizio pubblico, conviene?

   Io conosco la televisione americana, si immagina una Rai negli Stati Uniti con capi, caponi, capetti e i politici intorno? Ci sono dirigenti saldati, non si muovono, non cambiano. E chi li ammazza? Ancora oggi mi raccontano episodi spaventosi.

 

   Tipo?

Gianni Boncompagni Gianni Boncompagni

   Un paio di anni fa, una mia amica, una ragazza laureata e preparata, è andata a parlare con un altissimo dirigente Rai. Appena è entrata, quel signore ha chiuso la porta e ha allungato le mani. Ai miei tempi, erano tutti democristiani, ma almeno erano competenti e le mani le tenevano al posto giusto.

 

   Chi potrebbe raddrizzare il cavallo di Viale Mazzini?

   Ha ragione Renzo Arbore, l’ha detto a voi, ci vorrebbe Biagio Agnes, purtroppo è morto. E anche la Rai non scoppia di salute. Quando lavoravo per la Rai c’era gente come Emanuele Milano, Brando Giordani, Giovanni Salvi. Io mi sono trovato benissimo , non ho mai chiesto un aumento e mi prendevano per scemo. Non lo facevo perché mi divertivo.

 

   In attesa di mettere la Rai sul mercato, non pensa che sia arrivato il momento di cacciare i partiti da Viale Mazzini?

   Fantasie. I politici bramano per piazzare un giornalista di qua e un capostruttura di là. I telegiornali Rai sono sempre disposti a svolgere una campagna elettorale permanente. La gente li ascolta e ci crede pure. I telegiornali detengono un potere pazzesco.

IRENE GHERGO E GIANNI BONCOMPAGNI IRENE GHERGO E GIANNI BONCOMPAGNI

 

   Il conflitto d’interesse di Silvio Berlusconi influenza la Rai?

   Certo, un po’ di meno forse. I programmi Rai sono vecchi, quelli di Mediaset sono trash. Non resisto più di mezzo secondo su Canale 5.

 

   Cosa guarda in tv?

carlo conti con il dizionario di salvatoricarlo conti con il dizionario di salvatori

   Non mi prendete in giro, ma vado pazzo per il gioco L’Eredità di Carlo Conti, mi piace rispondere alle domande in anticipo. Siccome i miei amici dubitano delle mie capacità, mando dei messaggi per dimostrare quanto sono bravo.

 

   Renzi vuole togliere la pubblicità da una rete. Ha senso?

   No. La Rai ha decine di canali che non fanno ascolti. È un carrozzone impressionante che costa un sacco di soldi, tanta roba è inutile, tranne le rare eccezioni di Rai1 o Rai3.

 

   I tecnici Luigi Gubitosi e Anna Maria Tarantola hanno funzionato?

   La coppia è mediocre. La Tarantola è presidente, così dicono, ma che fa durante la giornata la Tarantola? Gubitosi ha presentato un piano per i telegiornali, non mi sembra un genio della tv.

GUBITOSI E TARANTOLA jpegGUBITOSI E TARANTOLA jpeg

 

   E chi potrebbe salvare la Rai?

   Nessuno, non può essere salvata. E non ci manderei neanche il mio peggior nemico a fare l’amministratore delegato: sarebbe una punizione troppo atroce.