VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
Fabio Savelli per il Corriere della Sera
Orologi, navigatori, fotocamere, telecamere, registratori, torce, apparecchi musicali, sveglie, radio. I giornali. Persino i chewing-gum, travolti dalla mancanza di noia che prima colpiva l' avventore alla cassa del supermercato, ora sostituita dalla curiosità morbosa (e magnetica) con la quale interagiamo con uno schermo di pochi pollici.
Potremmo definirlo il potere distruttivo dello smartphone, di cui l' iPhone incarna l' essenza (anche per l' attesa messianica con cui accogliamo ogni nuovo modello). Un simbolo che ha raggiunto i dieci anni di età - il 29 giugno 2007 faceva il suo esordio negli Stati Uniti - portandoci il mondo in tasca. Connettendoci ovunque e con chiunque, mutando a tal punto le nostre esigenze da fagocitare prodotti prima iper-ricercati (vedi le macchine fotografiche digitali, ora contenute al suo interno) e mettendo fuori mercato intere filiere industriali.
Il capo economista di Google, Hal Varian, ieri in un' intervista rilasciata a questo giornale si è spinto addirittura oltre: «Si può concludere - ha detto - che l' introduzione dello smartphone abbia ridotto il prodotto interno lordo del mondo». Visto l' autorevole punto di osservazione - Varian proviene dall' azienda pioniera del progresso tecnologico, il cui potere taumaturgico è basato su un algoritmo - segnala un' inattesa prova a favore per il partito dei (neo) luddisti tecnologici. Quelli che non credono alla tesi schumpeteriana della «distruzione creatrice».
Quel drastico processo selettivo che ogni nuova dirompente innovazione porta con sé, contribuendo al fallimento di alcune aziende incapaci di intercettare il cambiamento ma al tempo stesso favorendo la nascita di altre. La prima impressione leggendo i dati del Consumer Electronics Association, l' associazione delle aziende del largo consumo negli Stati Uniti, è che Varian abbia ragione.
Se in questi dieci anni gli smartphone sono cresciuti del 536% (superando quota 1,6 miliardi nel 2016) i lettori MP3 sono sostanzialmente spariti (-87% rispetto al 2007). Neanche i navigatori se la passano troppo bene (-80%) travolti dalle applicazioni di geo-localizzazione (ma qui le mappe di Google sono leader di mercato e per questo rischiano di essere oggetto delle contestazioni della Commissione europea). Le fotocamere digitali, che nei primi anni Duemila inducevano i produttori a sfidarsi a colpi di investimenti per migliorare la risoluzione in termini di pixel, sono crollate del 66%.
Uno studio appena redatto dalla società di consulenza Accenture va ancora oltre. Perché segnala l' effetto dirompente degli smartphone anche sulle vendite di altri prodotti informatici, teoricamente non in aperta sovrapposizione. È il caso delle console di gioco (in crescita sì del 18%, ma meno delle attese degli analisti per il 2017), dei laptop, dei tablet, persino della tv a ultra-definizione che non avrebbe ancora scontato l' effetto di un' altra innovazione potenzialmente distruttiva, il cosiddetto Oled (Organic Light Emitting Diode), diodo organico a emissione di luce che permette di migliorare la qualità di fruizione dei video al livello dell' ultra-hd di Sony e Lg ed è stato integrato da Samsung sui suoi dispositivi.
radio brionvega di castiglioni
Anche le altre società di consulenza, da McKinsey a Boston Consulting, da Deloitte a EY arrivano più o meno alle stesse conclusioni. Lo smartphone sta fagocitando tutto ciò che gli si avvicina. Ma tutti concordano su un punto che Roberto Verganti, della scuola di direzione aziendale del Politecnico di Milano, chiama il «paradosso della candela». «Lo smartphone ha messo fuori gioco le candele per illuminare in caso di oscurità. Ma negli ultimi quattro anni i consumi sono aumentati in Europa del 28,5%, perché ora la candela serve a profumare gli ambienti». Si salva chi cambia pelle e si adatta. Senza contare l' indotto della digital economy, che Andrea Falleni, ad di Capgemini Italia, collega alla smartphone economy : «Senza non ci sarebbero Uber, Airbnb e tutte le applicazioni di car sharing». Ha ancora ragione Schumpeter?
DA QUANDO C’È LO SMARTPHONE LE PERSONE NON COMPRANO PIÙ CHEWING GUM
Il mercato delle chewing gum crolla. E la colpa è degli smartphone. Lo dicono, chiaro e tondo, i dati: dal 2007, anno in cui è uscito l’iPhone, le vendite di gomme da masticare hanno cominciato a scendere, fino a cadere in rovina. Ma come è possibile che le due cose siano collegate? Il segreto sta nelle casse dei supermercati, vere e proprie trappole per i consumatori.
CONSUMO DI GOMME DA MASTICARE DA QUANDO ESISTE LO SMARTPHONE (DATI USA)
Per anni i supermercati hanno piazzato con furbizia, cicche, giornali e snack in scaffali appena prima della cassa. I clienti ci cascavano: vinti dalla noia della coda, facevano piccoli acquisti “dell’ultimo minuto” e così compravano gomme che non volevano o giornali che poi non leggevano. Da quando c’è lo smartphone, tutto questo non c’è più.
I clienti in coda, spiegano qui, non guardano più nemmeno gli scaffali. Piuttosto, chattano in modo compulsivo o scorrono paginate di facebook. Più like e meno gomme, con conseguente perdita nei bilanci dei supermercati e cambiamento (meglio: microcambiamento) delle abitudini delle persone. Succede negli Usa (come si vede qui) ma anche in Francia (come dimostra questo articolo).
Va anche detto che anche le casse fai-da-te hanno contribuito al crollo dell’acquisto dell’ultimo minuto. Presi dalla compilazione della spesa, della pesatura e del pagamento, i clienti non ci pensano nemmeno a comprare una cosa in più, anche se piccola. Le dimensioni ridotte, al contrario, diventano un disincentivo: alla fatica di dover passare alla cassa un prodotto in più si aggiunge la consapevolezza della sua inutilità. Molto meglio fare economia. E per tutto il resto c’è lo smartphone – che poi, tra poco, ci porterà la spesa a casa.
Ultimi Dagoreport
LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO-…
DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY…
DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN…
DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA…
DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI –…