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Simone Porrovecchio per "l'Espresso"
Un ritrovamento letterario al sapore del noir. La sorprendente scoperta di un manoscritto inedito di Truman Capote intitolato "Yachts and Things", fatta dal giornalista di "Vanity Fair" Sam Kashner alla Manuscripts and Archives Division della New York Public Library, ora confermata dal biografo dello scrittore Gerald Clark, getta una luce sul mistero dei racconti scomparsi di Capote.
Lo yacht del racconto sarebbe quello della famiglia Agnelli e l'autore lo avrebbe scritto intorno al 1972. Tre giorni al largo della Turchia in compagnia della proprietaria del "Washington Post" Katharine Graham. Jet set, noie, rancori, naufragi esistenziali. Il racconto avrebbe dovuto far parte del romanzo "Answered Prayers" (preghiere esaudite), nelle intenzioni di Truman Capote (1924-1984) il capolavoro ultimo e forse il più grande.
Concepito in formato di mémoire, doveva diventare per la società newyorkese quello che Proust è stato per la Francia di inizio secolo. "Answered Prayers", invece, si rivelò l'arma con cui Capote compì il suo lento suicidio, artistico e personale. Affogato nell'alcol e nella droga, del progetto non restano che frammenti, pubblicati postumi nel 1987. Con la scoperta di "Yachts and Things" quel romanzo, pensato come «arma puntata alla tempia del jet set internazionale», ritrova una cartuccia potente.
Se dall'entourage dello scrittore, tra cui il compagno Jack Dunphy, il biografo Gerald Clark e l'editor Joe Fox, fanno sapere di aver sempre dubitato dell'esistenza dei racconti scomparsi, altri come Andy Warhol dopo la morte di Capote hanno rivelato di averne sentito parlare, ma senza trovare riscontro.
Alan Schwartz invece, l'amministratore del lascito di Capote, da Los Angeles racconta di esserselo aspettato: «Tutti credevano che Truman avesse distrutto all'inizio degli anni Ottanta la quasi totalità dei racconti scritti per "Answered Prayers". Sono convinto invece che le sei pagine di "Yachts and Things" non siano le uniche che Truman ha salvato e nascosto da qualche parte».
Già ma dove? Per Schwartz «il numero di frammenti e schizzi scritti negli ultimi anni è di gran lunga superiore alle poche cose pubblicate postume». Una chiave, se ritrovata, dovrebbe risolvere il mistero e consegnare al mondo la parte mancante dell'opera. «So che pochi giorni prima della morte Truman ha consegnato all'amica Joanne Carson (è morto nella villa di lei) la chiave di una cassetta di sicurezza in un deposito nel Nebraska, o a Los Angeles». Lei afferma di averla persa. E nessuno l'ha mai trovata.
truman capote
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