“MAI AVUTO PROPOSTE INDECENTI, PECCATO. SE ME L’AVESSE FATTE UN BEL FIGO, AVREI...” - VITA, BALLETTI, CANZONI E RIMPIANTI DI PAMELA PETRAROLO, EX NINFETTA DI 'NON E’ LA RAI': "PER MIRIANA ERAVAMO DILETTANTI ALLO SBARAGLIO, IN REALTA'...'' – IL RAPPORTO CON AMBRA AVVELENATO DA VOCI MALIGNE, L’AGENDINA DI ARBORE TROVATA PER CASO CHE LE HA CAMBIATO LA VITA, IL GENIO DI BONCOMPAGNI: "VASCO DICEVA CHE AVEVA CAPITO TUTTO DELLA VITA" - LE FOLLIE DEI FAN: “C'E' CHI ARRIVO’ A RUBARE AI GENITORI OGGETTI D’ORO” - E RACCONTA IL SUO SOGNO – FOTO+VIDEO
“Mai avuto proposte indecenti, peccato. Se me l’avesse fatte un bel figo, magari ci avrei pensato…”. Pamela Petrarolo, ex ninfetta di “Non è la Rai”, racconta a Dagospia oltre 30 anni di carriera tra alti e bassi, sogni e rimpianti, libri (“Piccole donne”), balletti (quello di “Please dont’go” fa parte della storia della tv) e canzoni.
“Come dice Vasco: “Eh già, io sono ancora qua”.
Un’avventura iniziata a 5 anni con la danza: “A 8 partecipai al programma di Sandra Milo, “Piccoli Fans”. Nell’89, ‘Domenica In’ con Boncompagni. A 12 anni già presentavo un gioco per bambini”. Poi lo stop. “Gianni mi chiese di fare l’edizione successiva. Ma mia madre voleva che prendessi la licenza media. Aveva ragione lei…”.
La svolta grazie all’agendina di Renzo Arbore che un giorno il padre trovò nella sua bottega al mercato di Boccea. ”Credo nelle fatalità, quello era il segno che il destino dovesse andare in un certo modo. Avevo letto che c’erano i provini di “Non è la Rai”. Siccome io ricordavo che Gianni Boncompagni e Renzo Arbore erano molto amici, dissi ai miei di controllare se c’era il suo numero: lo chiamai. Gianni mi rispose subito, si ricordò di me e mi chiese se sapevo ballare il tip-tap…”
Da lì la storia di Pamela Petrarolo si lega a doppio filo a quella di Non è la Rai. Le gare more-bionde, le prime canzoni in play-back, il colpo di genio di 'Bonco' che scopre le sue doti canore e le fa incidere il primo album di cover “Io Non vivo senza te”.
“Il disco dei record. Vendette 80mila copie, oggi sarebbero 3 dischi d’oro”. Poi venne il secondo album di inediti “Niente di importante”, con la stracult ‘Ma che dici’ (“Solito sabato, a spasso i cuori sciolti senza meta/ non vedo l’ora che venga lunedì”) e il sogno di Sanremo.
“Boncompagni mi aveva ribattezzato ‘The voice’. Mi diceva che dovevo fare la rockstar, mi spronava a mettere a frutto il talento, sosteneva che avessi una marcia in più. Sostituii in conduzione per una settimana Ambra e la trasmissione fece ascolti altissimi. Poi Gianni mi affidò le coreografie del programma. Nella pagina degli spettacoli de 'Il Messaggero' mi fece fare un articolo con titolo gigante “Ecco la coreografa più giovane del mondo”.
La sua ex collega Miriana Trevisan sostiene che eravate un po’ dilettanti allo sbaraglio.
“Non sono d’accordo. Per me era un lavoro, eravamo sul pezzo anche 10 ore al giorno, io non ho mai scherzato. Ho fatto due dischi in 4 mesi, quando curavo le coreografie del programma facevo le riunioni con gli sponsor e avevo solo 17 anni. Magari c’era inconsapevolezza, quella è stata la nostra marcia in più”.
Un fenomeno di culto tra gli adolescenti (e non solo) degli anni ’90, “Non è la Rai” è diventato il primo vero “reality” della tv. Gli studi televisivi del Biscione, a Roma, al Centro Safa-Palatino, erano meta di un pellegrinaggio incessante di ragazzotti che aspettavano ore per una foto o un autografo.
“C’erano centinaia di persone, venivano da tutta Italia, c’era perfino chi dormiva in macchina. Mi mandavano lettere, mi facevano regali pazzeschi. Qualcuno arrivò a rubare oggetti d’oro ai genitori.."
E’ nata qualche storia tra i fan e qualcuna di voi? "A me non è capitato…I miei fan mi riempivano di dichiarazioni d’amore. Imbrattavano anche i muri: "Pamela, I love you, Pamela ti voglio sposare. Ancora oggi mi scrivono in tantissimi…” E non c’erano i social: "Meglio così: a 15 anni con gli haters e i video virali sarebbe stato più difficile tenere i piedi per terra”.
In quegli anni le treccine di Gullit, la coda di Fiorello e la frangetta di Pamela campeggiavano sulle copertine delle riviste e sui poster nelle camerette di molti pischelli. “Mi hanno inviato centinaia di foto dove molte ragazzine mi raccontavano che avevano fatto il taglio alla Pamela, alle feste di compleanno facevano i nostri balletti, eravamo sulle copertine di “Cioè” insieme ai miti di quel tempo come Luke Perry, il Dylan di Beverly Hills 90210, mi ricordo i fotoromanzi che ho fatto per Tv Stelle…”.
Una trasmissione simbolo dell’edonismo anni '90 che ha sollevato più di una polemica. “Però quel Boncompagni lì secondo me”, cantava Vasco Rossi in “Delusa”, con un messaggio sibillino al regista, ritenuto, a torto, il padre del tele-lolitismo. 'Bonco' affidò la risposta alle ragazze: “Affatto deluse”.
“La cantammo a “Vota la Voce”, Vasco si divertì molto. Era un nostro grande fan. Diceva che “Non è la Rai” con tutte quelle ragazze era il paradiso e Gianni Boncompagni aveva capito tutto della vita…”. Molte di quelle ragazze si sono affermate come attrici e nel mondo dello spettacolo: “Claudia Gerini dolcissima e talentuosa, Lucia Ocone bravissima…Sono nate amicizie vere tra di noi. Con Emanuela Panatta siamo sorelle, abbiamo un gruppo WhatsApp con Eleonora Cecere, Francesca Pettinelli…”
Si è molto ricamato sulla tua presunta rivalità con Ambra specie durante una celebre puntata del Maurizio Costanzo Show in cui le chiedesti: “Hai smesso di tirartela?”
“Una vicenda stucchevole che fu strumentalizzata. Ci eravamo allontanate in quel periodo per chiacchiere fatte da terze persone ma non ho mai avuto nulla contro di lei. Siamo state molto amiche, abbiamo condiviso un bellissimo viaggio a Londra. Io la stimo moltissimo come attrice e la rispetto. Penso sia sbagliato fare paragoni tra due artiste. Lei ha fatto il suo percorso, io il mio. Non rinnegherò mai “Non è la Rai” perché mi dato una grandissima opportunità. In una carriera contano moltissimo le possibilità che ti vengono offerte e la fortuna. Ecco, forse, a me è mancata un po’ di fortuna”.
Rimpianti? “Uno. Non è essere andata negli Stati Uniti, a 20 anni, all’Actor’s Studio. Ero molto legata alla famiglia…E’ andata così ma ho fatto 3 album, ho due bambine, mi sono tolta molte soddisfazioni e mi ritengo ancora giovane per togliermene altre. Ora mi sto giocando la carta della recitazione. Mi piacerebbe un musical, partecipare a “Tale e Quale show” anche se il mio vero obiettivo è rimasto sempre quello: cantare a Sanremo.