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“C'È BISOGNO DI GENTE COME ASSANGE CHE SI OPPONGA AL POTERE" – PARLA EUGENE JARECKI, REGISTA DI “THE SIX BILLION DOLLAR MAN”, IL DOCUMENTARIO SU JULIAN ASSANGE PRESENTATO AL FESTIVAL DI CANNES – IL FILM SMONTA ALCUNE BUGIE SUL GIORNALISTA AUSTRALIANO, COME LE ACCUSE DI VIOLENZA SESSUALE (ARCHIVIATE), E RACCONTA LA PERSECUZIONE DEL GOVERNO AMERICANO CONTRO DI LUI - “IL GIORNALISMO D'INCHIESTA È IN PERICOLO IN TUTTO IL MONDO. 10 ANNI DOPO IL MONITO DI ASSANGE SUL PERICOLO DI VIVERE IN UN MONDO IN CUI LA VERITÀ È MANIPOLATA DAI GOVERNI, CAPIRETE QUANTO È...”
Estratto dell’articolo di Marco Consoli per "la Stampa"
In un festival disseminato di film sulla dittatura e sugli autocrati, farà parlare il documentario The Six Billion Dollar Man, presentato sulla Croisette come evento speciale. È l'incendiario doc realizzato da Eugene Jarecki sulla figura di Julian Assange, rimasta nell'ombra fin da quando l'attivista, che ha trascorso 7 anni rinchiuso nell'ambasciata ecuadoriana a Londra e 5 nelle carceri britanniche, è stato rilasciato il 24 giugno 2024 per tornare nella natia Australia, ma solo dopo aver ammesso di essere colpevole di aver pubblicato segreti militari statunitensi, scampando così all'esiziale estradizione negli Usa.
Il film mostra un ritratto compassionevole del fondatore di WikiLeaks. […] Jarecki smonta molte bugie su Assange, mostrando ad esempio come non sia stato lui a pubblicare per primo i 251 mila cablogrammi del Dipartimento di Stato americano senza censurarne i nomi, azione che ha non solo rivelato le atrocità commesse dall'esercito Usa in Iraq ed Afghanistan, ma ha causato la persecuzione contro il giornalista, apparso sulla Croisette, ma senza rilasciare interviste:
eugene jarecki e julian assange foto lapresse
«In realtà dimostriamo – dice Jarecki – come fu un giornalista del Guardian a commettere l'errore di condividere gli elementi per accedere ai documenti e decifrarli. In ogni caso c'è bisogno di gente come Assange che si opponga al potere, anche se lui per questo è stato sepolto da un'enorme mole di false accuse, come quando paradossalmente lo hanno accusato di aver favorito Trump nelle elezioni del 2016 contro Hillary Clinton per aver rivelato il gioco sporco del Partito Democratico contro Bernie Sanders».
julian assange al festival di cannes foto lapresse
Altre rivelazioni: le presunte vittime di violenza sessuale in Svezia (caso poi archiviato) non volevano sporgere denuncia; il Governo Usa ha concesso all'Ecuador 6 miliardi di dollari in prestiti per ottenere l'espulsione di Assange dalla sua ambasciata.
Jarecki si è schierato a favore dei reporter spinti dal desiderio di denunciare ogni abuso: «Il giornalismo d'inchiesta è in pericolo in tutto il mondo. E 10 anni dopo il monito di Assange sul pericolo di vivere in un mondo in cui la verità è manipolata dai governi, a partire da quello Usa, guardate i reporter uccisi a Gaza e il sanguinoso bilancio dell'anno scorso: capirete quanto è necessario proteggere chi fa questo mestiere».
eugene jarecki, julian assange e kathleen fournier foto lapresse
julian e stella assange al festival di cannes foto lapresse
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