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“Sono addolorato e disperato, da giorni non riesco a scrivere. Lo dico seriamente, non scherzo. E’ la mia storia, vengo dalla classe operaia. La scissione è una cosa che mi addolora”.
Lo dice lo scrittore Antonio Pennacchi a La Zanzara su Radio 24 parlando della scissione nel Pd. “Renzi – dice Pennacchi - è un arrogante, ma sbagliano i compagni che se ne vanno perché al primo posto viene il Paese e il partito. Non si discute, lo diceva pure Togliatti. La scissione non serve al Paese, alla sinistra e a quel poco che resta della classe operaia”. “Renzi – continua - è uno di sinistra.
E’ arrogante, stronzo, ha una concezione totalitaria del potere e del partito, qui comando io e tutti sotto, è un bullo fiorentino. Se lo avessi incontrato da giovane lo avrei gonfiato di botte. Ma chi dice che è di destra sbaglia, è un alibi”. Ed Emiliano?: “Fatemi stare zitto. Sono una persona perbene, non voglio riempirlo di parolacce. E poi se sei di sinistra devi essere a favore del progresso tecnologico e delle trivelle”.
“Bersani? Un compagno che sbaglia – aggiunge Pennacchi – invece per la segreteria voterò per Orlando, uno che unisce e non divide”. “Non mi iscriverei mai al movimento di Rossi, Bersani e Speranza – dice ancora – perché non c’è bisogno di piccoli partiti. La scissione non serve, bisogna stare dentro il Pd”. “Grillo? Ma andasse affanculo…”, chiude Pennacchi.
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