DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL…
“PER LA TV SONO COME MORTO” – MARCO COLUMBRO RACCONTA COME DOPO L’ANEURISMA E LE TRE SETTIMANE DI COMA SI SONO CHIUSE LE PORTE DELLA TELEVISIONE - "NEL 2006 SCRISSI UNA MAIL A BERLUSCONI: ‘HO BISOGNO DI LAVORARE’. MI TELEFONÒ SUBITO. ‘DOMANI TI CHIAMERANNO’. NON È MAI SUCCESSO. IL MOTIVO? LO IGNORO. QUESTO ENIGMA ME LO PORTERÒ NELLA TOMBA. PIER SILVIO? PARLARE CON LUI È DIFFICILISSIMO, CI HO RINUNCIATO. DIECI ANNI FA MI FECERO UN CONTRATTO DI DUE ANNI, PERÒ NON HO AVUTO NESSUN PROGRAMMA. UN REGALO? FORSE. NON SONO PIÙ MILIARDARIO COME UN TEMPO - STEFANO DE MARTINO? NON BUCA, NON MI FA NÉ CALDO NÉ FREDDO - IN TV CI TORNEREBBE? PER UNA BELLA FICTION. MA NON MI CHIAMERANNO MAI…”
Giovanna Cavalli per il “Corriere della Sera” - Estratti
Il calcione della Cuccarini.
«Mi ero raccomandato: “Lorella, ti prego, dammelo per finta”.
“Tranquillo”. Sbam. Mi ha preso in pieno lo stinco. Indossava scarpe con la punta di ferro. E poi non ha mica un piedino, ma una bella fetta, porta il 42. Imprecai a raffica: “Maremma maiala”. Antonio Ricci rimandò il filmato a Striscia per un mese». Erano i tempi di Buona Domenica, primi anni Novanta, quando Marco Columbro, oggi 75 anni, attore e conduttore tv, faceva coppia fissa televisiva con la più amata dagli italiani.
«Lorellina la finzione scenica non sa cosa sia. Pure gli schiaffoni me li tirava per davvero».
Metodo Stanislavskij
«La prima volta ci siamo trovati in sala prove per Una sera ci incontrammo. Dovevano preparare un balletto. Mi mostrò un filmato di Fred Astaire e Ginger Rogers. “E io che sono un tronco dovrei danzare così? Tu sei matta”. Mi tenne in palestra per sei ore al giorno, senza pietà, finché non imparai».
(...)
La presero.
«Majano mi chiese: “Poi quella c aspirata la perdi, vero?”. “Certo, sì, sì”. Ero un soldato. Dicevo solo: “Prendeteli!”, sfondando una porta. Un anno dopo, con Giulio Brogi, avevo una battuta di due parole: “Stanno arrivando”».
Prestò la voce a Five, il draghetto di Canale 5.
«Dopo una tournée con Dario Fo ero pieno di spocchia.
“Devo provare”. Berlusconi mi prese sottobraccio. “Lei è un attore, improvvisi”. Cominciai a insultare il maestro Augusto Martelli. “Carciofone!”. Silvio rideva. Diventammo amici.
Un giorno mi annunciò: “Farai un programma alle otto e mezza”. “Di sera?”. “No, di mattina”. Era Buongiorno Italia » .
Gli fece perdere 11 kg.
«Ero dimagrito col digiuno. Lui era gonfio, sempre a cena con gli sponsor. “Come hai fatto?”. “Per 10 giorni ho bevuto brodo di frutta e verdura”.
“Provo anche io”. Andammo con la 500 a fare la spesa al super di piazza Wagner, senza la scorta».
A «Drive In».
«Ero Marcangelo, un angelo che predicava il diluvio universale, ma non aveva capito bene: Dio gli aveva parlato del pediluvio universale».
Con il game show «Tra moglie e marito» nel 1989 vinse il suo primo Telegatto.
«I concorrenti erano imprevedibili, specie le signore. Sfacciate, raccontavano i fatti loro nei minimi dettagli, dovevo bloccarle. Una confidò che faceva l’amore sulla lavatrice durante la centrifuga».
Poi per 15 anni ha lavorato con Lorella Cuccarini. A «Buona Domenica» nelle gare in studio ognuno dei due voleva sempre vincere.
lorella cuccarini marco columbro
«Durante la caccia al tesoro partivano gomitate vere. E poi i tecnici la favorivano. Sul toro meccanico, se salivo io lo mandavano a mille, per lei a cento, certo che vinceva».
Eh ma lei (per sbaglio) le ha trafitto una natica.
«Ero Robin Hood strabico. La freccia era legata a un filo da pesca, doveva conficcarsi in una tavoletta di sughero sotto il suo vestito. Si ruppe e le infilzò il gluteo. Lorella disse solo: “Ahia”. Era bionica».
Così affiatati che la gente credeva che foste fidanzati .
«Quando si sposò, le arrivarono un sacco di lettere: “E con Marco che fai? Lo lasci?”.
Non c’è mai stato nulla, era innamoratissima di Silvio».
(…)
Come stare in famiglia.
«Lavoravi insieme 10 ore al giorno, ci si voleva bene, eravamo tutti amici. Oggi quel tipo di varietà è morto, non si investe più in programmi che costano, producono soltanto quiz, reality e talk show».
marco columbro silvio berlusconi
Con la fiction «Caro Maestro» fece il botto: 7 milioni di telespettatori.
«Ben fatta e ben scritta. Con Elena Sofia Ricci ci siamo trovati, due toscanacci. Logorroica, tra un ciak e l’altro mi raccontava tutti i fatti suoi. Per scaramanzia prima di entrare in scena ripeteva: “Mer..mer..mer..”. Gliene regalai una di plastica».
Sul set con Nancy Brilli.
«Era triste, si era appena lasciata con Ivano Fossati».
Con Sabrina Ferilli.
«Eravamo assediati dai suoi ammiratori, per uscire dovette chiamare la scorta».
(...)
Il 7 dicembre 2001, durante la visita di un monastero tibetano a Biella, ebbe un aneurisma cerebrale.
marco columbro fa meditare pierluigi diaco a bellama
«Da tre giorni avevo un forte mal di testa per la sinusite. Presi un medicinale. Non sapevo che contenesse 3 grammi di acido acetilsalicilico. La dose eccessiva mi causò un picco di pressione sanguigna che ruppe l’arteria. Lo scoprirono durante la risonanza. Avevo in corpo una mina vagante. Fu clippata. Il giorno dopo ebbi un altro attacco. Tre settimane in coma».
Al risveglio.
«Non mi ricordavo nemmeno come ci si faceva la barba. Parlavo malissimo, avevo un’emiparesi sinistra. Ho fatto ginnastica, logopedia. Ho recuperato in fretta. Un anno dopo ero in teatro. Un azzardo. Ma volevo sapere se ero ancora capace o ero fottuto».
Tornò a «Paperissima» con Natalia Estrada.
«Stava con Paolo Berlusconi, che mi disse: “Mi raccomando, trattamela bene”».
Dopo di che, poco altro e niente più. «Per la tv sono come morto», si sfogò.
«Ed è stato proprio così».
Eravate amici, non poteva rivolgersi a Berlusconi?
«L’ho fatto. Nel 2006 gli scrissi una mail: “Ho bisogno di lavorare”. Mi telefonò subito. “Domani ti chiameranno”. Non è mai successo».
Perché non la volevano?
«Lo ignoro. Questo enigma me lo porterò nella tomba.
Ero al massimo della popolarità. Antipatico a qualcuno?
Non credo. Mi scoccia elemosinare il lavoro».
E in Rai?
«Per loro ero troppo Mediaset. Ai tempi c’era concorrenza vera, agguerrita. La prima puntata di Buona Domenica Publitalia la vendette al 12 per cento, facemmo il 22. Dall’altra parte c’era Baudo, un grande furbacchione. Infilò a Domenica In anche Novantesimo minuto, così saliva al 23-24. “Li abbiamo battuti”. Ma non era vero».
E con Pier Silvio?
«Parlare con lui è difficilissimo, ci ho rinunciato. Dieci anni fa mi fecero un contratto di due anni, però non ho avuto nessun programma».
Un regalo?
«Forse. Non sono più miliardario come un tempo».
Anche Barbara D’Urso è stata cancellata di colpo.
«Non so perché. Mi sono tolto dalle beghe».
Va forte Gerry Scotti con «La Ruota della Fortuna».
«È bravo, ha un programma giusto, sono contento del suo successo, se lo merita».
In Rai c’è Stefano De Martino ad «Affari tuoi».
«L’ho visto un paio di volte, non mi è né simpatico nè antipatico, non buca, non mi fa né caldo né freddo».
Che guarda?
«Documentari, serie americane. Montalbano , Zingaretti è bravissimo. I Delitti del BarLume. Amici e Tu sì que vales di Maria De Filippi».
In tv ci tornerebbe?
«Per una bella fiction. Ma non mi chiameranno mai. La vita è così, sono contento, ho fatto un lavoro splendido, mi sono divertito, la gente mi ferma ancora per strada. “Sei un grande!”, mi vogliono bene, soltanto questo conta».
MARCO COLUMBRO
columbro
Cuccarini Columbro
Marco Columbro
raffaele pisu, marco columbro ed enzo garinei non ho l eta'
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