DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
Renato Franco e Andrea Laffranchi per il "Corriere della Sera"
Eliminato il pubblico dalla nave da crociera, Sanremo non naviga più a vista. Sì al Festival dal 2 al 6 marzo. Sì alla sala stampa (ma ridotta). Sì al pubblico in teatro, ma non recluso in una bolla in mezzo al mare.
È questo il risultato della riunione che si è tenuta ieri in Rai a cui erano presenti, tra gli altri, l'ad Fabrizio Salini, il direttore di Rai1 Stefano Coletta, Amadeus e il suo agente Lucio Presta. «Tra i temi affrontati nel corso dell'incontro - spiega una nota Rai - il Protocollo sanitario e organizzativo che sarà a breve sottoposto alle autorità competenti in modo da poter prevedere una presenza del pubblico nella platea del Teatro Ariston». Dunque nessuno slittamento in avanti.
Anche se davanti a una Rai che resta rigida sulle date sono i discografici a chiedere un Festival blindato. Niente pubblico, niente giornalisti, niente caccia al selfie in giro per le strade, niente salotti televisivi per rimasticare l'evento. «Ci sembra chiaro che in un momento come questo si possa realizzare solo un progetto esclusivamente televisivo. Sono esclusi per i nostri artisti scenari con palchi esterni, passerelle con pubblico, stand di sponsor e radio e incontri stampa. Tutto dovrà avvenire in streaming come accade oggi in qualsiasi altro evento, a partire dal festival del cinema di Berlino, che si tiene nella stessa settimana di Sanremo».
Lo dice Enzo Mazza, ceo di Fimi, la federazione che riunisce le quattro multinazionali del disco (Universal, Sony, Warner e Bmg) e che rappresenta circa metà degli artisti in gara. L'altra metà fa capo quasi interamente a etichette indipendenti associate a Pmi: «In una situazione eccezionale come questa i ritardi della Rai sono comprensibili - dice Dario Giovannini, vicepresidente dell'associazione e general manager di Carosello - ma è altrettanto vero che non si può pensare a uno svolgimento normale. E a fronte di una Rai che si assume la responsabilità di quello che accade dentro il teatro Ariston, non abbiamo certezze su quello che accade fuori. Il clima di incertezza si ripercuote su tutte le strutture ricettive, hotel e b&b, con ulteriori complicazioni organizzative per noi».
Per avere maggiore chiarezza Fimi chiede che intervenga il Cts per definire cosa si potrà fare e cosa sarà vietato in modo da modulare lo sforzo organizzativo delle case discografiche e gestire staff, truccatori, parrucchieri, stylist, driver, security e quant' altro ruoti attorno ai cantanti. «Chiediamo che la Rai fornisca con congruo anticipo un serio protocollo sanitario che dovrebbe essere approvato dal Cts, così come è avvenuto, ad esempio, per i prossimi mondiali di sci a Cortina».
Non chiedono eccezioni alle regole: «Sanremo non deve godere di extra-territorialità. Il resto del Paese non solo non capirebbe ma rimarrebbe negativamente colpito se venissero concesse deroghe solo per la necessità di accontentare esigenze economiche di Rai e del Comune di Sanremo», conclude Mazza. Tra le parti in causa a spingere per un Festival completo c'è Rai Pubblicità, anche perché Sanremo è la cassaforte di viale Mazzini.
LUCIO PRESTA AMADEUS A SANREMO
Basta un numero: l'anno scorso ha portato incassi per 37 milioni di euro. Spostare in avanti farebbe perdere valore agli spot perché in primavera ci si aspetta meno spettatori davanti alla tv. E se sembra tramontare l'ipotesi di un pubblico selezionato in vitro e messo nella bolla di una nave da crociera (sponsor che avrebbe versato 7 milioni di euro), resta da sciogliere il nodo sala stampa, che divisa tra Ariston e Palafiori coinvolgeva 1300 giornalisti e speaker radiofonici.
Al momento l'unica soluzione senza rischi sarebbe quella di una conferenza stampa principale in streaming e incontri da remoto anche per i cantanti e gli ospiti. La Rai è orientata a una via di mezzo, ovvero a ridurre drasticamente ma non del tutto la presenza dei giornalisti. Sotto i cento. Sarebbero circa 80 quelli che potrebbero ottenere un pass. La Rai sembra non mollare su nulla.
AMADEUS E FIORELLO CON LA PARRUCCA
Anche l'ipotesi di registrare l'orchestra e far esibire dal vivo soltanto i cantanti non è gradita. A meno che la rigidità non sia solo di facciata e serva a dimostrare buona volontà nei confronti di tutti per poi piegarsi a decisioni prese altrove, dalla politica o dalle istituzioni sanitarie.
AMADEUS E FIORELLOamadeus riunione by lucio prestaLUCIO PRESTA AMADEUS A SANREMOfiorello amadeus amadeus fiorello
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL…
DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI…
VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO-…