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R. Mol. per "la Stampa"
Mentre temute agenzie di rating come Standard & Poor's e Moody's declassano gli indici relativi all'economia del nostro Paese, c'è almeno un settore che va in controtendenza, ed è quello dell'arte. Art Review, prestigiosa rivista internazionale che ogni anno redige una classifica delle 100 persone al mondo che più contano in questo campo, per il 2011 ci premia. Tra i top 100 guidati dal cinese Ai Wei Wei mette sette italiani (o meglio realtà italiane), uno in più del 2010.
E se si pensa che nel 2007 di italiani non ce n'erano, si tratta del riconoscimento che in qualche modo siamo in crescita. Ma vediamo in dettaglio la pattuglia tricolore. La prima è al 14˚ posto Carolyn Christov-Bagargiev (nata in America ma italiana d'adozione), già direttrice del Castello di Rivoli e ora curatrice di Documenta 2012, la più importante kermesse d'arte contemporanea, che si celebra ogni 5 anni a Kassel. E basti dire che la svizzera Bice Curiger, curatrice della Biennale 2011, è al 26˚ posto.
Per trovare un altro italiano bisogna scendere a quota 63 dove è assiso Germano Celant, padre padrone dell'Arte Povera. Per lui è una soddisfazione constatare che precede Damien Hirst (64˚), campione dell'arte spettacolo, agli antipodi dell'Arte Povera. Al 78˚ posto c'è Massimo De Carlo, il gallerista milanese «scocciato» da Cattelan (che quest'anno esce dalla classifica di Art Review , dov'era una presenza costante degli ultimi anni, ma c'è da credere che nel 2012 ritornerà , vista la prossima mega personale a New York) su una parete in una celebre installazione.
Dopo di lui al 79˚ posto il trio Cristiani, Fiaschi e Rigillo della Galleria Continua di San Gimignano, che ormai tra la Toscana, la Francia e la Cina ha una forte presenza internazionale (nonostante gli infortuni tecnici con le mostre di Anish Kapoor). All'80ª piazza troviamo Massimiliano Gioni, curatore tra l'altro di una biennale in Sud Corea e del New Museum di New York. Ottantacinquesima la collezionista Miuccia Prada. Al 98˚ posto una new entry torinese: i galleristi Franco Noero e Pierpaolo Falone. Tra curatori, galleristi e collezionisti mancano gli artisti, evidentemente anche per quelli di Art Review i 276 scelti da Sgarbi a rappresentarci a Venezia nel mondo dell'arte internazionale non sono classificabili.
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