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Vittorio Sabadin per La Stampa
Il principe Carlo, l'uomo più elegante del mondo, è andato a visitare il set di «Dr Who» a Cardiff indossando un doppiopetto con una vistosa toppa sulla tasca sinistra. Da giorni a Londra non si parla d'altro e anche se le stravaganze dell'erede al trono non stupiscono più, mai si era arrivati a tanto. C'è chi ipotizza che Carlo abbia voluto manifestare così solidarietà a una regione colpita dalla crisi, c'è chi suppone che si tratti di un segnale al Parlamento, che vuole ridiscutere le modeste tasse che il principe paga sulle rendite del Ducato di Cornovaglia.
Quello che è certo è che la regina non ne può più di un figlio così eccentrico: Elisabetta ha definito «grottesco» il numero di servitori di cui Carlo si circonda, 147 persone, compresi tre parrucchieri e quattro cuochi. Chi è stato suo ospite a Birkhall, nella tenuta di Balmoral, ricorda lo spropositato numero di valletti assegnati a ogni visitatore, i guardaroba rinfrescati ogni giorno, i fiori appena colti nelle camere e le bottiglie di Chateau Latour e Chateau d'Yquem generosamente servite a cena.
In viaggio, si dice che Carlo porti sempre con sé la sua personale tavola del gabinetto foderata di capretto bianco e una speciale carta igienica di velluto. Dovunque sia, mangia solo i prodotti bio delle sue terre, che lo seguono in speciali contenitori. Poiché dovrà comunque un giorno diventare re, i portavoce di Clarence House hanno cercato di smentire le dicerie più clamorose, come quella delle 7 uova bollite fra le quali scegliere quella cotta al punto giusto, che si farebbe preparare a colazione. O quella del servitore addetto a spalmargli ogni mattina il dentifricio sullo spazzolino, per non parlare di quella del valletto che gli reggerebbe un pitale nei momenti di emergenza.
Ma Carlo è molto frugale in fatto di vestiti. Quando nel 2005 ha sposato Camilla, ha scelto per la cerimonia un «morning suit» vecchio di 13 anni. Ha un cappotto di tweed che indossa dal 1987 e un paio di scarpe che gli sopravviveranno, fatte in Old Bond Street con il cuoio destinato allo zar di Russia, recuperato da una nave affondata nel '700. Il suo sarto è dal 1982 Anderson & Sheppard, che stava in Savile Row e ora si è trasferito dietro l'angolo, in Old Burlington Street, con la stessa boiserie alle pareti e prezzi che partono da 4.000 sterline ad abito.
Per ogni cliente, vengono annotati su volumi rilegati in pelle nome, indirizzo e misure, e ognuno deve scrivere personalmente il proprio nome perché ci sia una prova che ha ordinato l'abito e vengano poi evitate discussioni sul conto. Nei volumi ci sono i nomi di Picasso, Rodolfo Valentino e Fred Astaire, ma non c'è quello del Principe del Galles, identificato come Charles Smith. Nel negozio tutti si chiamano con l'appellativo di «Mr» e i nomi di battesimo sono banditi. à Mr Hitchkock a tagliare gli abiti di Carlo e a ripararli. In uno scatolone identificato dalla scritta «HRH Prince of Wales» sono conservati i pezzi di stoffa avanzati di tutti i suoi vestiti, pronti per le toppe del futuro re d'Inghilterra.
la toppa del principe Carlola toppa del principe CarloLA REGINA ELISABETTA TRA IL MARITO FILIPPO E IL PRINCIPE CARLOIL PRINCIPE CARLO E CAMILLA PARKER BOWLES ALLA CERIMONIA DI INSEDIAMENTO DEL NUOVO ARCIVESCOVO DI CANTERBURY JUSTIN WELBY OBAMA E IL PRINCIPE CARLO
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