DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
DAGONEWS
Ecco un motivo di festa per i fan del cinema britannico: un debutto nel lungometraggio che lancia non uno, ma due dei più promettenti talenti in arrivo nelle sale cinematografiche da molto tempo a questa parte.
La scrittrice e regista Molly Manning Walker è magistrale e la protagonista di How To Have Sex, Mia McKenna-Bruce, che è una rivelazione. La pellicola, che ha vinto il "Certain Regard" a Cannes a maggio, prende uno dei temi centrali di innumerevoli commedie adolescenziali degli anni '90 e '00 - la disperata ricerca di perdere la verginità - e scrosta l'eccesso e l'edonismo per scoprire alcune domande scomode sulle zone grigie del consenso e sull'influenza coercitiva dei coetanei.
Il film è vivace, brioso e molto divertente, e allo stesso tempo inquietante e tremendamente triste. Tara (McKenna-Bruce) e le sue due compagne di scuola, Em (Enva Lewis), la cervellona, e Skye (Lara Peake), la stronza, arrivano in una località festaiola di Malia, a Creta, con l'intenzione, espressa a gran voce, di fare la "Migliore vacanza di sempre!"
È la fine di un'epoca: la scuola è finita e il futuro, almeno per Tara, è un punto interrogativo. E le ragazze si impegnano a bere fino all'ultima goccia la loro ritrovata libertà (sotto forma di zuppiere di luridi cocktail blu). Si ha la sensazione che queste adolescenti sulla soglia dell'età adulta stiano provando la loro idea di donna, come dei bambini che giocano a travestirsi.
È una versione di femminilità alla Claire's accessories, tutta scintillii sintetici, ornamenti e salti davanti agli specchi. Lo stesso vale per la sessualità: non sapendo con assoluta certezza cosa vogliono da un incontro (e soprattutto come comunicarlo), le ragazze scivolano in ruoli prestabiliti. Questo è particolarmente vero per Tara, la meno esperta sessualmente delle tre, che, come Skye sottolinea spesso con un riso di scherno, a 16 anni è ancora vergine.
C'è una quantità spropositata di pressioni (quasi tutte provenienti da Skye) su Tara affinché si liberi della sua verginità durante la vacanza. Se non riesce a farlo qui, dove il sesso è praticamente alla spina insieme alla birra, tanto vale che si rassegni a morire vergine, prende in giro Skye, che ha messo in premio una bottiglia di punch alla mela per chi riuscirà a fare più sesso.
Il secondo giorno di vacanza, sul balcone che si affaccia sulla piscina a forma di fallo dell'hotel, Tara si incontra con un ragazzo della stanza accanto. Badger (Shaun Thomas) è un animale da festa biondo ossigenato con la scritta "hot legends" tatuata sul collo, insieme a un bacio col rossetto. Skye lo respinge come "un pagliaccio", indirizzando invece Tara verso Paddy (Samuel Bottomley), l'amico di Badger, più morbido e freddo. Ma Skye ha i suoi piani.
Il crescente disagio di Tara per il modo in cui si svolge la vacanza e per il sesso che alla fine si verifica si rivela non tanto nei dialoghi - il punto centrale del film è che a lei, e alle ragazze della sua età, manca il vocabolario cruciale per parlare dei loro bisogni e delle loro esperienze - quanto nel volto espressivo e mercuriale della McKenna-Bruce.
È affascinante. Una delle scene più potenti del film è la mattina dopo una settimana turbolenta di notti precedenti, quando Tara e le sue amiche sono in taxi verso l'aeroporto. Mentre le altre ragazze dormono, Tara ripensa agli eventi degli ultimi giorni, con gli occhi che si scuriscono mentre scendono le lacrime.
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