
DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE…
CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI – "L'OSSERVATORE ROMANO": "IL PONTEFICE HA RICEVUTO SUA ECCELLENZA IL SSIGNOR ANTÓNIO COSTA, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO". SONO TORNATE LE SS - INCIPIT DI MONICA GUERZONI: “I VELLUTI E GLI STUCCHI DI PALAZZO MADAMA CONSERVANO MEMORIA DELLE FETTE DI MORTADELLA SVENTOLATE IN AULA, DEGLI INSULTI, DEGLI SCRANNI OCCUPATI, DELLE BOTTE E PERSINO, SIC, DEGLI SPUTI”. "SIC" COSA? "SIC ET SIMPLICITER"? "SIC TRANSIT GLORIA MUNDI"? "REBUS SIC STANTIBUS"?
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto, da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)
bandiere di israele e palestina intrecciate alla manifestazione di roma
Passata appena una settimana, La Stampa ci ricasca e titola: «In quelle due bandiere intrecciate il riconoscimento di un’altra Israele». Il gender dilaga. Fin dalla Genesi, Israele deriva da Yisra’el, nome proprio maschile e come tale è trattato sia dall’enciclopedia Treccani sia dall’Accademia della Crusca. Financo Wikipedia precisa: «Israele è un nome proprio di persona italiano maschile».
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Marco Imarisio sul Corriere della Sera analizza lo stallo nelle trattative fra Russia e Ucraina per porre fine al sanguinoso conflitto: «Le due parti hanno potuto infine visionare il tanto atteso memorandum con le proprie richieste, l’architrave sulla quale dovrebbe sorgere un vero processo di pace». Il gender dilaga. (Architrave è un sostantivo maschile).
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Titolo dal sito del Corriere della Sera: «Deputata brasiliana ricercata dall’Interpol arriva a Fiumicino: condannata a 10 anni per hackeraggio». Pare che sbarcare nell’aeroporto di Roma sia diventato un reato.
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Maurizio Belpietro, direttore della Verità, racconta nel suo editoriale di prima pagina: «Così mi sono scoperto a riflettere su che cosa significhi partire per il fronte e, soprattutto, sul fatto che alcuni governanti oggi parlino di inviare truppe e ingaggiare un conflitto con la Russia con facilità e cinismo».
Difficile ingaggiare con rispetto, ossequio, riguardo, riserbo, pietà, sentimentalismo (contrari di cinismo) un conflitto armato.
Una sintassi meno claudicante della frase avrebbe evitato l’equivoco: «Riflettere su che cosa significhi partire per il fronte e, soprattutto, sul fatto che alcuni governanti oggi parlino con facilità e cinismo di inviare truppe e ingaggiare un conflitto con la Russia».
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Incipit di Monica Guerzoni sul Corriere della Sera: «I velluti e gli stucchi di Palazzo Madama conservano memoria delle fette di mortadella sventolate in Aula negli anni e dei tumulti, degli insulti, degli scranni occupati, delle botte e persino, sic, degli sputi».
Sic cosa? Sic et simpliciter? Sic transit gloria mundi? Rebus sic stantibus? È vero che sic significa «così, proprio così», ma, come avverte Lo Zingarelli 2026, «posto tra parentesi dopo una parola o una intera frase, citata o riportata, richiama su di essa l’attenzione rilevandone l’inesattezza, l’errore o la stranezza fedelmente trascritta o riportata e perciò non imputabile a svista». Che cosa c’era di inesatto negli sputi fra senatori?
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ANTONIO COSTA - GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
Con un editoriale non firmato, Libero attacca Carlo De Benedetti, editore di Domani, e rileva: «Tra le ossessioni del Domani c’è la famiglia Angelucci, imprenditori della Sanità e editori di Libero, il Giornale e il Tempo».
Per due volte la testata dell’Ingegnere viene ribattezzata «il Domani». Ma il quotidiano progressista non ha mai avuto l’articolo determinativo «il», il che dimostra che a Libero hanno una conoscenza superficiale del loro nemico.
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Dall’Osservatore Romano: «Nella mattina di oggi, venerdì 6 giugno, il Pontefice ha ricevuto in udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano Sua Eccellenza il sSignor António Costa, presidente del Consiglio Europeo». Sono tornate le SS.
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Nella sua rubrica Obituary Ritratti, che chiude il settimanale 7, Maria Luisa Agnese ricorda la figura di Walter Tobagi, il giornalista del Corriere della Sera assassinato nel 1980 dai terroristi di estrema sinistra della Brigata XXVIII marzo: «Figlio di un ferroviere, arrivato dall’Umbria a Milano, Tobagi ha abitato gli anni del ’68 senza fare la rivoluzione, dalla Zanzara, all’Avanti! al Corriere ha sempre preferito un giornalismo di ricerca, rivelandosi subito un protagonista e arrivando anche, a 33 anni, a essere a capo del sindacato lombardo dei giornalisti».
Tralasciando la virgola mancante dopo «Avanti!», ci permettiamo di osservare che il ritratto è incompleto.
Mancano infatti all’appello due testate importanti. Tobagi rimase all’Avanti! solo pochi mesi prima di essere assunto ad Avvenire, dove esordì con una corposa inchiesta sul Movimento studentesco, poi raccolta nel saggio Storia del movimento studentesco e dei marxisti-leninisti in Italia, edito nel 1970 da Sugar, punto di partenza del suo successivo lavoro, che gli costò la vita. Inoltre, dopo Avvenire, lavorò al Corriere d’Informazione, sempre impegnato sullo stesso fronte.
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Marcello Sorgi ricostruisce sulla Stampa, giornale del quale è stato direttore, la storia dei Farnese, papi dell’aristocrazia, e in particolare si sofferma sulla figura di Ranuccio Farnese (1530-1565), nipote di Paolo III, del quale scrive che fu mandato ragazzo in Veneto «per allontanarlo da Roma, “sentina di tutti i vizi”».
Sorgi riferisce che il doge gli concesse a Venezia «un’accoglienza dal lusso incomparabile, “per l’abondanza de’ le vivande, la copia de’ vini, la divizia de’ le confezioni, la ricchezza degli argenti, lo splendore degli apparati, la giocondità dei balli, il corso de le barche, la quantità dei doni (…), la rifragranzia degli odori, l’armonia dei canti e i tuoni de l’artigliarie”».
Specifica Sorgi: «La descrizione del ricevimento la si deve ad Alessandro Manzoli, “governatore” del ragazzo irrequieto che presto, con smacco del clero veneto, sarà nominato vescovo di Verona».
Ci dispiace per Sorgi, ma non risulta alcun Ranuccio Farnese nella cronotassi dei vescovi di Verona. Negli anni in cui egli era in vita, i pastori della diocesi scaligera furono Gian Matteo Giberti (1524-1543), Pietro Lippomano (1544-1548), Luigi Lippomano (1548-1558), Agostino Lippomano (1558-1560), Girolamo Trevisani (1561-1562) e Bernardo Navagero (1562-1565) come amministratore apostolico.
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ANTONIO COSTA - GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
Post del Tirreno su Facebook: «Pontedera, ciclista chiede indicazioni a giovani donne con pantaloncini “modificati”: denunciato». Come saranno i pantaloncini da donna modificati? Lo spiega la notizia: «L’uomo, secondo quanto accertato dalle forze dell’ordine, si aggirava in bicicletta per le strade della città fermando giovani donne con il pretesto di chiedere indicazioni: con un’apertura nel pantaloncino mostrava i propri genitali».
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