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DONALD TRUMP INVIA 700 MARINES A LOS ANGELES PER SEDARE LE PROTESTE PRO-MIGRANTI, CHE HANNO MESSO A FERRO E FUOCO LA CITTÀ – IL GOVERNATORE DEL “GOLDEN STATE”, CHE ORMAI SI SENTE UNA SPECIE DI CHE GUEVARA INGELLATO, AZZANNA IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO: “L’INVIO DEI SOLDATI È LA FOLLE FANTASIA DI UN PRESIDENTE DITTATORE”. E FA CAUSA A WASHINGTON – IL TYCOON, CHE SA DI AVERE IL POPOLO DALLA SUA PARTE (A NESSUNO PIACCIONO IL CAOS, LE BOMBE CARTA, LE AUTO BRUCIATE), RIVENDICA LA SUA DECISIONE: “HO SALVATO LOS ANGELES DALL’ANNIENTAMENTO COMPLETO”

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proteste contro la politica migratoria di trump a los angeles 1

PRIME CARICHE DELLA POLIZIA SU MANIFESTANTI A LOS ANGELES

(ANSA) - Prime cariche di alleggerimento della polizia di Los Angeles per disperdere i manifestanti pro migranti, dopo che il centro cittadino è stato vietato alle proteste. I dimostranti hanno lanciato alcuni oggetti, mentre gli agenti hanno usato granate stordenti e sparato alcuni proiettili di gomma, secondo quanto accertato all'ANSA sul posto. La folla è arretrata, per ora senza incidenti.

 

MARINES A L.A. SINO AD ARRIVO RINFORZI DELLA GUARDIA NAZIONALE'

proteste contro la politica migratoria di trump a los angeles 2

(ANSA) - L'esercito statunitense schiererà temporaneamente un battaglione di circa 700 marines a Los Angeles fino all'arrivo di ulteriori truppe della Guardia nazionale. Lo ha reso noto il Northern Command Usa. Per ora l'amministrazione Trump non ha invocato l'Insurrection Act, che consentirebbe alle truppe di partecipare direttamente alle attività di polizia civile, secondo un funzionario civile americano che ha parlato a condizione di anonimato.

 

 

proteste contro la politica migratoria di trump a los angeles 3

TORNA A LOS ANGELES LA PROTESTA CONTRO I RAID ANTI MIGRANTI

(ANSA) - Sale la tensione a Los Angeles, dove centinaia di persone sono tornate in strada con bandiere americane e messicane per protestare - per ora pacificamente - contro i raid anti illegali dell'amministrazione Trump. I manifestanti presidiano il Federal building in centro città, difeso dalla polizia per l'immigrazione (Ice) in assetto antisommossa e dai soldati della Guardia nazionale.

 

Il grande edificio ospita uffici di numerose agenzie federali, tra cui quelle per la polizia doganale e dell'immigrazione, nonché quella per i servizi relativi all'immigrazione e alla cittadinanza Usa.

 

CAPO POLIZIA L.A., NESSUNA NOTIFICA SU ARRIVO MARINES

guardia nazionale a los angeles

(ANSA) - Il capo della polizia di Los Angeles, Jim McDonnell, ha riferito che il suo dipartimento non ha ricevuto alcuna "notifica formale" circa l'arrivo dei marines in città. McDonnell ha anche assicurato che il dipartimento di polizia ha fiducia nella propria capacità di gestire manifestazioni su larga scala e che l'arrivo dei marines senza coordinamento rappresenterebbe "una sfida logistica e operativa significativa per coloro di noi incaricati di salvaguardare questa città".

 

"Stiamo sollecitando linee di comunicazione aperte e continue tra tutte le agenzie per prevenire confusione, evitare un'escalation e garantire una risposta coordinata, legale e ordinata in questo momento critico", ha aggiunto.

 

 

scontri tra manifestanti e polizia a los angeles

NEWSOM, MARINES A L.A. FOLLE FANTASIA DI PRESIDENTE DITTATORE

(ANSA) - L'invio di centinaia di marines a Los Angeles realizza "la folle fantasia di un presidente dittatoriale": lo scrive su X il governatore democratico della California, Gavin Newsom, riferendosi a Donald Trump.

 

"I Marines statunitensi hanno prestato servizio onorevolmente in numerose guerre per difendere la democrazia. Sono eroi", afferma. "Non dovrebbero essere schierati sul suolo americano, di fronte ai propri connazionali, per realizzare la folle fantasia di un presidente dittatoriale. Questo è antiamericano", accusa.

 

marines pronti per andare a los angeles

NEWSOM PROVOCA E MOSTRA TRICOLORE USATO DA ASSALITORI CAPITOL

(ANSA) - Gavin Newsom provoca il deputato repubblicano Jim Jordan rispondendo ad un post sulle proteste a Los Angeles con bandiere messicane in cui afferma che "noi sventoliamo la bandiera americana in America". "Cosi'?", replica il governatore della California, pubblicando le foto con le bandiere del tricolore Usa usate dai fan di Donald Trump nel famigerato assalto al Capitol.

 

 

TRUMP ASSEDIA LOS ANGELES E MANDA 700 MARINES. 'FOLLE'

Claudio Salvalaggio per l’ANSA

 

proteste contro la politica migratoria di trump a los angeles 4

Donald Trump soffia sul fuoco e, dopo aver dispiegato 2000 uomini della Guardia Nazionale, manda anche 700 marines (500 secondo altre fonti) a Los Angeles. La mossa, definita "folle" dal governatore dem della California Gavin Newsom, arriva nel giorno della quiete dopo la tempesta, ossia i tre giorni di proteste e duri scontri in centro tra polizia e manifestanti con bandiere del Messico e di altri Paesi centroamericani per i raid anti migranti dell'amministrazione Trump.

 

Finora il bilancio è di 150 persone arrestate, un paio di cronisti colpiti da proiettili di gomma, diversi negozi saccheggiati, varie auto bruciate, tra cui quattro taxi a guida autonoma.

 

scontri tra manifestanti e polizia a los angeles

Con scene da guerriglia urbana nella città che nel 2028 ospiterà le Olimpiadi: da un lato gli agenti - anche a cavallo - con lacrimogeni, manganelli, proiettili non letali, dall'altro la folla in parte mascherata con lanci di pietre, bottiglie, qualche molotov e pure una moto contro un cordone di polizia.

 

Ma la tempesta minaccia di riesplodere presto, allargandosi non solo ad altre città californiane, da San Francisco (60 arresti) alla capitale Sacramento (marcia sul Campidoglio), ma anche ad altre metropoli americane, rischiando di infiammare l'intero Paese. Come successe dopo l'uccisione di George Floyd da parte della polizia, quando Trump tentò invano di usare l'Insurrection Act.

 

LOS ANGELES A FERRO E FUOCO PER LE PROTESTE ANTI TRUMP

A surriscaldare l'atmosfera è stata la controversa decisione del commander in chief di schierare 2.000 uomini della Guardia Nazionale testando ancora una volta i limiti dei poteri presidenziali. E sfruttando l'occasione per uno showdown in uno Stato blu col governatore Gavin Newsom, un leader dem che ambisce alla Casa Bianca, su una delle questioni chiave della propria agenda: la lotta all'immigrazione clandestina.

 

Tra i due è battaglia non solo politica ma anche legale: Newsom ha annunciato l'intenzione di fare causa al presidente e ai suoi "atti da dittatore", definendo la mossa illegale, immorale e incostituzionale, nonché un pericoloso precedente applicabile in altri Stati Usa. Trump invece ha difeso su Truth la sua "grande decisione" sostenendo di aver salvato Los Angeles dall'"annientamento completo" e accusando sia "l'incompetente" Newsom che la sindaca dem di Los Angeles Karen Bass di aver definito "pacifiche" le proteste e non necessario l'intervento della Guardia Nazionale.

 

scontri tra manifestanti e polizia a los angeles

I manifestanti sono "agitatori professionali, insurrezionisti", ha attaccato. "Non voglio una guerra civile", ha spiegato, chiedendo di arrestare tutti quelli col volto mascherato ed evocando anche l'arresto dello stesso Newsom per la sua mancata collaborazione.

 

Il tycoon per ora non ha invocato, anche se non l'ha escluso, l'Insurrection Act, una legge del 1807 che consente al presidente di impiegare l'esercito per reprimere disordini interni o far rispettare le leggi federali all'interno di uno Stato quando le autorità statali non sono in grado o non vogliono farlo.

 

The Donald ha preferito usare una legge federale simile che consente al presidente di "federalizzare" le truppe della Guardia Nazionale in tre circostanze: invasione o in pericolo di invasione; ribellione o pericolo di ribellione contro l'autorità del governo statunitense; o quando il presidente non è in grado di "far eseguire le leggi degli Stati Uniti" con le forze regolari. Ma la legge stabilisce anche che gli ordini per tali scopi "devono essere emanati tramite i governatori degli Stati".

 

MANIFESTANTI ASSALTANO LA POLIZIA A LOS ANGELES

L'Insurrection Act e le leggi correlate sono state utilizzate durante l'era dei diritti civili per proteggere attivisti e studenti che desegregavano le scuole.

 

Dwight Eisenhower inviò la 101/ma divisione aviotrasportata a Little Rock, in Arkansas, per proteggere gli studenti neri che frequentavano la Central High School, dopo che il governatore dello Stato aveva attivato la Guardia Nazionale per impedire il loro ingresso.

 

George H. W. Bush utilizzò l'Insurrection Act per rispondere alle rivolte di Los Angeles nel 1992, dopo l'assoluzione di agenti di polizia bianchi ripresi mentre picchiavano l'automobilista nero Rodney King. Le truppe della Guardia Nazionale sono state schierate per diverse emergenze, tra cui la pandemia di Covid, uragani e altri disastri naturali, sempre in accordo con i governatori.

 

AUTO DELLA POLIZIA A FUOCO A LOS ANGELES

Anche l'Onu ha invitato a non "militarizzare" le proteste lanciando un appello alle autorità locali, statali e federali per la de-escalation, mentre la presidente del Messico Claudia Sheinbaum ha chiesto alle autorità americane di trattare i migranti "con rispetto per la dignità umana".

 

Intanto però la battaglia contro gli irregolari continua proprio al confine col Messico, dove le truppe Usa hanno effettuato i primi arresti nelle nuove aree militari lungo 418 km di frontiera tra New Mexico e Texas, dichiarate estensioni delle basi Usa dal capo del Pentagono Pete Hegseth.

 

ALTA TENSIONE A LOS ANGELES NEWSOM FA CAUSA A TRUMP

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

 

SCONTRI A LOS ANGELES

Duemila soldati della Guardia nazionale erano attesi entro ieri sera e 700 Marines sono stati mobilitati e si starebbero spostando verso Los Angeles su ordine del presidente Trump, dopo due giorni di proteste contro gli agenti dell’immigrazione nella metropoli californiana (proteste che si sono allargate anche a San Francisco: oltre 150 arresti ieri).

 

Nei due giorni precedenti gli agenti avevano arrestato un centinaio di persone a Los Angeles, come previsto dal piano antimmigrazione di Trump che di recente ha individuato il difficile obiettivo di 3.000 arresti al giorno a livello nazionale.

 

scontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale 3

Ma Los Angeles è una città «santuario», dove le leggi limitano la cooperazione con le autorità federali contro gli immigrati illegali. Uno dei luoghi dove gli uomini di «Ice» (Immigration and Customs Enforcement) si erano recati venerdì era un magazzino di abiti nel distretto della moda, con mandato di perquisizione per sospetto impiego di immigrati illegali.

 

Una folla ha circondato i loro Suv per tentare di impedire che partissero; gli agenti hanno risposto con granate stordenti.Tra gli arrestati per «interferenze», il noto sindacalista David Huerta.

 

scontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale 5

Sabato, dopo voci di nuovi raid di Ice, altri scontri sono avvenuti nel sobborgo ispanico Paramount: lacrimogeni, granate stordenti, spray al peperoncino e filo spinato per tenere indietro la folla che ha lanciato sassi e cemento ai veicoli degli agenti antiimmigrazione, nella notte negozi e vetture attaccati; a Compton un’auto data alle fiamme. Altro punto focale delle proteste: un centro di detenzione nel centro di Los Angeles, dove erano stati condotti alcuni arrestati.

 

La folla gridava «Lasciate che rimangano». Molti erano pacifici ma alcuni hanno dipinto graffiti sulla facciata, altri lanciato oggetti contro la polizia, che ha dichiarato il raduno illegale e iniziato gli arresti.

 

SCONTRI TRA LA POLIZIA E I MANIFESTANTI A LOS ANGELES

Domenica mattina sono arrivate le prime 300 unità della Guardia nazionale per «difendere gli edifici federali»: una ventina erano davanti al centro di detenzione, affiancate da una dozzina di agenti della Sicurezza interna. Nel primo pomeriggio erano giunti centinaia di manifestanti: in parte allontanati anche con l’uso di lacrimogeni e spray al peperoncino, hanno poi bloccato il traffico di un’arteria importante.

 

Diverse auto a guida automatica sono state date a fuoco, molotov lanciati agli agenti. Domenica sera il capo della polizia ha detto che c’è il diritto di manifestare pacificamente, ma la violenza di alcuni è stata «disgustosa». Alla domanda se servisse davvero la Guardia nazionale, ha risposto che non l’avrebbe chiamata subito ma «davanti alla violenza di stasera penso che dobbiamo rivalutare le cose».

 

LA POLIZIA USA I LACRIMOGENI CONTRO I MANIFESTANTI A LOS ANGELES

Il governatore democratico della California Gavin Newsom ha fatto causa al governo federale per l’invio delle truppe, affermando che hanno infiammato le tensioni. È la prima volta dal 1965 che la Guardia nazionale viene schierata contro la volontà del governatore: allora Lyndon Johnson la mandò in difesa del movimento dei diritti civili in Alabama, dove il governatore era segregazionista. L’associazione dei governatori democratici dice che è un abuso di potere.

Trump ha citato «Title 10», legge che permette al presidente di mandare truppe federali se gli Stati Uniti vengono invasi, se c’è una «ribellione o rischio di ribellione» o è «incapace con le forze regolari di applicare le leggi».

SCONTRI TRA LA POLIZIA E I MANIFESTANTI A LOS ANGELES

 

Normalmente la Guardia nazionale non può intervenire come forza dell’ordine tra i civili. «Title 10» però lo consente per proteggere la proprietà federale; non possono cioé arrestare i manifestanti ma possono proteggere gli agenti Ice.

 

[…] «Stiamo vedendo a Los Angeles il caos provocato dall’amministrazione», dice la sindaca Karen Bass. Trump replica che, se fosse nei panni dello «zar» dell’immigrazione Tom Homan, arresterebbe Newsom («Simpatico, ma totalmente incompetente») e che a «causare il problema sono agitatori professionali, insurrezionalisti». […]

 

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