lea massari l avventura

“IL SET DELL’‘AVVENTURA’ FU UN INCUBO: MALTEMPO, SCIOPERI, BEVEVAMO L'ACQUA DEI POZZI” – LEA MASSARI, SCOMPARSA A 91 ANNI, IN UN’INTERVISTA DEL 2009 RICORDAVA LE RIPRESE DEL FILM DI ANTONIONI: “MI HA SEGNATO PROFONDAMENTE, I PRODUTTORI CI LASCIARONO SENZA SOLDI. SONO STATI TRE MESI DRAMMATICI A PANAREA, POI A PALERMO ABBIAMO RIFATTO TRE SCENE TERRIBILI, IN BIKINI, ERA GENNAIO. UN FREDDO TERRIBILE. E HO PRESO UNA SPECIE DI COLPO APOPLETTICO, POI UN BLOCCO INTESTINALE…” – L’ADDIO ALLE SCENE NEGLI ANNI ’90: “NON SONO NATA PER FARE L’ATTRICE, NON È UN MESTIERE CHE HO VOLUTO, PER QUESTO È STATO FACILE DIRE BASTA” – VIDEO

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Estratto dell’articolo di Valerio Cappelli per il “Corriere della Sera”

 

Lea Massari è morta all'età di 91 anni: l'attrice, da tempo lontana dalle scene, aveva scelto di ritirarsi e viveva con i suoi animali. Ripubblichiamo una intervista rilasciata al Corriere nel 2009

 

LEA MASSARI E MONICA VITTI - L AVVENTURA

«Il presidente Gilles Jacob mi ha invitato al Festival di Cannes ma non vado, ho problemi personali, e poi quel mondo mi è lontano». Lea Massari, 75 anni, col cinema ha tagliato dagli anni ’90. Vive da sola a nord di Roma in una casa con cinque animali dove dimora dal 1969, «quando era tutta campagna, ora bisogna uscire con la lancia».

 

Ma non si è chiusa al prossimo. Prende 1400 euro di pensione al mese. Ama la musica classica, Debussy e Ravel. Paladina degli animalisti «e sono stata in contatto con Brigitte Bardot, molto seria e in gamba nelle sue battaglie. La mia vita vera sono stati gli animali, io non volevo fare l’attrice».

 

Ne L’avventura è la giovane donna che dopo segni di insofferenza scompare nel nulla. Monica Vitti (di spalle) nel film di Michelangelo Antonioni del 1960, che aprì la trilogia dell’incomunicabilità, è ritratta nel manifesto

della rassegna: il 20 l’omaggio al regista a cui parteciperanno 25 attrici, tra cui Claudia Cardinale, Valeria Solarino, Giovanna Mezzogiorno.

 

lea massari in l amante

Lea non vorrebbe ripescare nei ricordi, che sono duri, impietosi. «È stata un’esperienza che mi ha segnato profondamente, i produttori ci lasciarono senza soldi e io, scaduto il contratto di un mese, lavorai per altri tre mesi e mezzo gratis, lo sciopero della troupe, il maltempo. Le navi non potevano attraccare, bevevamo l’acqua dei pozzi, la poca buona che c’era andava nella casa abitata da Antonioni, Monica, più l’aiuto regista e sua moglie, erano in un castellotto dove non mancava niente.

 

Sono stati tre mesi drammatici a Panarea, poi a Palermo abbiamo rifatto tre scene terribili, in bikini, era gennaio. Un freddo terribile. E ho preso una specie di colpo apoplettico, poi un blocco intestinale per l’acqua ghiacciata. Fui salvata per miracolo da due dottori. Il film bisognava finirlo per forza, non si poteva fare altro».

 

LEA MASSARI - L AVVENTURA

 Il grosso delle riprese però avvenne d’estate. «La situazione era capovolta. Dovevamo essere tutti pallidi. Antonioni si era reso conto che Monica Vitti si riempiva di efelidi e quindi venimmo ricoperti, braccia comprese, sempre con i cappelli in testa». Però al Festival di Cannes vinse il premio della giuria (la Palma d’oro andò a La dolce vita di Fellini).

 

«Ci premiarono dopo gli insulti del pubblico, ci tirarono i pomodori. E sa che cosa ho pensato? Tutto sommato non mi è dispiaciuto, anzi, era ora, dopo quello che abbiamo passato. Non ho mai ricevuto un fiore, un grazie, una telefonata. Io ero una ragazza, avevo 20 anni».

 

lea massari  soffio al cuore

Quel film segnò l’inizio della storia d’amore tra Antonioni e la Vitti. «Due persone intelligenti e furbe. Lui era spiritoso, si stava bene insieme fino a quando non si girava. Io adoro la verità, i cretini possono anche mentire, gli intelligenti non ne hanno bisogno.

 

Antonioni ci prese in giro, sapevamo che il film aveva come protagonista un’attrice francese di cui non ho più ricordato il nome, c’erano molte "o", ci avevano detto che era lei la nostra primadonna. Si fece finta che Monica fosse diventata una specie di tappabuchi, invece era previsto da sempre. Lui era anche un uomo d’affari. Quando ormai il film era fallito, pronti per trasferirci a Lisca Bianca, nessuno era stato pagato da settimane e cominciarono gli scioperi della troupe».

 

lea massari  soffio al cuore

Possibile che lei abbia detto d’aver fatto una carriera mediocre? «È così, io non sono nata per fare l’attrice, non è un mestiere che ho voluto, non l’ho cercato, ho fatto un lavoro che non mi interessava, per questo è stato facile dire basta».

 

Ma considera L’avventura un grande film? «È una questione di gusto, ha aperto una pagina nuova nel cinema, fu una rivoluzione, come gli impressionisti nelle arti figurative: qualcuno non era pronto a guardare i quadri in un altro modo». [...]

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