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QUANDO PUPO SI FECE LA PUPU’ ADDOSSO - IN UN LIBRO LA CONFESSIONE DEL CANTANTE: "STAVO MALE PER UN DISTURBO INTESTINALE, SUL PALCO MOLLAI QUELLA CHE LÌ PER LÌ PENSAI FOSSE UNA SCORREGGIA E CHE INVECE SI RIVELÒ, PURTROPPO, IL RUBINETTO DI APERTURA DI UN AUTENTICO FIUME DI MERDA"

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M.G. Buonanno per “Oggi”

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Sul palco, ai confini del palcoscenico, o dietro le quinte del mondo dello spettacolo, ne succedono di tutti i colori. Gag, imprevisti, scherzi, piccoli drammi e fatti imbarazzanti spesso coinvolgono star della tv, del cinema, della musica e del teatro. Di solito rappresentano quello che gli artisti non dicono.

 

Ora, invece, c’è una singolare antologia che li raccoglie: è il libro Il peggio della diretta scritto dal giornalista Franco Bagnasco e pubblicato da Mondadori. Bagnasco, che si occupa di spettacolo da oltre 20 anni, ha raccolto i segreti di una cinquantina di artisti, da Al Bano a Pupo, da Pippo Baudo a Virginia Raffaele. «Tutti gli aneddoti che riporto nel libro sono veri, sono confidenze che gli artisti mi hanno fatto. Non ci sono leggende o gossip», precisa il giornalista.

 

Anticipazioni di brani del libro “Il peggio della diretta” di Franco Bagnasco

 

Pupo vestito di bianco

Durante un concerto, in Calabria, a Zungri, in provincia di Vibo Valentia, Pupo aveva un fastidiosissimo disturbo intestinale. Ma andò lo stesso sul palco preparato per la festa del paese. Era completamente vestito di bianco e se la fece addosso. Lui lo ricorda così.

 

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«Avevo continuamente bisogno di andare in bagno, e i fermenti lattici che stavo prendendo non avevano ancora dato i loro frutti… Sotto sforzo per l’impegno vocale e per il movimento contemporaneo del corpo, spinsi più del solito… 

 

Mollai quella che lì per lì pensai fosse una scorreggia e che invece si rivelò, purtroppo, il rubinetto di apertura di un autentico fiume di m…».

 

 

Al Bano tra bugie e mal di stomaco

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«Il mio incubo agli inizi della mia carriera era il vomito. Nessuno l’ha mai saputo, ma per me fu un vero dramma. Prima di ogni concerto, non so che cosa mi prendesse, forse l’emozione o lo stress, fatto sta che sboccavo in continuazione. 

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Andavo nel retropalco o addirittura sotto il palco e davo di stomaco. Nascondendomi come un ladro. Una cosa patologica e reiterata. A un certo punto, prima di passare alla storia come il più grande vomitatore della musica leggera italiana (non sarebbe stata

particolarmente gradevole come etichetta), mi sono detto: cerca di ammazzare questa cosa prima che lei ammazzi te. E sono riuscito pian piano a venirne a capo…».

 

Nel libro Il peggio della diretta, capita che un’artista racconti più di un aneddoto. E Al Bano rivela anche che una volta, in Spagna, nel 1976, per giustificare un ritardo a un concerto che doveva tenere con Romina, finse di aver avuto un incidente e si presentò sul palco con la faccia sporca e la giacca strappata ad arte.

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