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servizio del tg3 sui tossicodipendenti a scampia
1 - ANZALDI E QUEI TOSSICOMANI AL TG
Aldo Fontanarosa e Leandro Palestini per “Repubblica.it”
Due tossicodipendenti che si ritrovano sotto un cavalcavia, a Scampia, Napoli. E che usano una specie di specchio per infilare la siringa con l’eroina nel petto, con macabra precisione. Sono le immagini – certo forti – che il Tg3 ha trasmesso nella sua edizione della 19, in un servizio sullo spaccio e il consumo di droga nel quartiere della periferia napoletana.
Il servizio non è piaciuto al deputato Michele Anzaldi, che continua la sua crociata contro la Rai e contro il Tg3. Anzaldi si chiede se sequenze così crude siano degne del servizio pubblico. Osserva poi che le immagini sono state mandate in onda in una fascia oraria a ridosso di quella “protetta”. E proprio nel giorno in cui il nuovo direttore editoriale della tv di Stato, Carlo Verdelli, parlava per la prima volta ai parlamentari della Commissione di Vigilanza. La conduttrice in studio ha messo in guardia i telespettatori, sia pure in modo generico, della particolare violenza del filmato.
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2 - IL VIDEO CHOC AL TG3 DELLE 19 CON I TOSSICOMANI CHE SI BUCANO: DAL MINUTO 25:45
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3 - VERDELLI IN VIGILANZA: “RISPETTO I DIRETTORI MA SIAMO UNA SOLA AZIENDA”
Giovanna Cavalli per “Il Corriere della Sera”
Sì, certo, è partito soft. «Sono in Rai da appena un mese e sto studiando, perché questa è un`azienda molto grande», ha premesso Carlo Verdelli, direttore editoriale per l`offerta informativa della Rai, ascoltato ieri in commissione di Vigilanza. La sua prima audizione, da quando l`ad Antonio Campo Dall`Orto (sentito anche lui, dopo le polemiche per l`attacco del dem Michele Anzaldi: «La Rai sta cambiando») l`ha scelto per un ruolo che finora non c`era e che non è di rappresentanza, ma di sostanza.
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«Il mondo è cambiato in maniera irreversibile, non si può ragionare di informazione in assenza di un confronto con quello che accade nel mondo», ha proseguito Verdelli per illustrare la sua missione ai commissari. «Il fatto che il canone venga reso un pochino più obbligatorio rende più gravosa la responsabilità dei dirigenti». E qui si sono esauriti i convenevoli di rito. Perché il suo manifesto è quella frase pronunciata poco dopo: «Non sono qui a costringere nessuno, rispetterò l`autonomia dei direttori, ma loro rispetteranno l`interesse principale, che è quello di far parte di un`azienda che è uguale per tutti».
Un modo cortese per ribadire che, alla fine, si farà ciò che è meglio per la Rai. A viale Mazzini i dirigenti sono in ambasce. I direttori dei tg chi resta e chi arriverà - dovranno comunque confrontarsi con un supervisore a cui non erano abituati. E i direttori di rete idem: avevano mano libera sull`approfondimento giornalistico, ora non più.
«Vorrei dare una mano perché questa parte importante dell`azienda scavalchi le vette della modernità», ha chiuso Verdelli. L`arrampicata non sarà semplice, tant`è che il primo incontro con il sindacato Usigrai è stato uno scambio di vedute piuttosto vivace. Un segno del nuovo corso lo si è visto quando, l`altro giorno, lanciando il servizio di Lucia Goracci di Rainews24 dalla Siria, il Tg1 l`ha presentato nei titoli come: «La Rai nella città della battaglia finale».
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La Rai, appunto, non la singola testata. A spezzare l`armonia della giornata ci ha pensato, chi se non lui, il segretario della Vigilanza Anzaldi, che si scaglia contro un servizio del Tg3 delle 19 ritenuto troppo crudo: «A ridosso fascia protetta immagini tossicodipendenti Napoli che assumono eroina. Servizio pubblico?». Poi aggiunge: «Il Tg3 è stato l`unico che non ha fatto il servizio sul giorno della Memoria delle foibe, che ne dice Verdelli?».
Aggiornamento sulle nomine del 18 febbraio: dopo il no di Paolo Ruffini per Raiuno ci sarebbe Angelo Teodoli, per Raidue Ilaria Dallatana, per Raitre Andrea Salerno, Andrea Vianello a Raisport, Giancarlo Leone al coordinamento palinsesti al posto di Antonio Marano che vorrebbe tornare a Milano.
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4 - MEDIASET E LA RINUNCIA RAI SULLE NEWS
Aldo Fontanarosa e Leandro Palestini per “Repubblica.it”
IL nuovo vertice della Rai, in carica da agosto, ha accantonato il piano Gubitosi di riforma delle news. L'ex direttore generale voleva unire il Tg1, il Tg2 e Rai Parlamento in una prima newsroom unica; il Tg3, Rai News 24 e la testata regionale Tgr, in una seconda.
Quando il progetto Gubitosi di unificazione delle redazioni è caduto, a Mediaset hanno tirato un sospiro di sollievo.
Mediaset conosce in dettaglio questo progetto perché un parlamentare di Forza Italia, componente della Commissione che vigila sulla Rai, lo ha trasmesso all'azienda della famiglia Berlusconi. E Mauro Crippa - direttore generale per l'informazione a Mediaset - ha apprezzato il piano, che considera più avanzato in prospettiva di quello che il Biscione stesso sta realizzando.
La Rai alla fine ha rinunciato all'unificazione dei suoi tg? Meglio così, pensano a Mediaset.
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