agnese renzi ermanno scervino

RENZI DISDEGNA FESTE E SALOTTI, PER FORTUNA C’È AGNESE AL GALA CON CLOONEY E BOCELLI. CHE SALE SUL PALCO E BASTONA LA POLITICA: “CHI FA BENEFICIENZA HA MENO VANTAGGI FISCALI DI CHI FINANZIA UN PARTITO” - MANCA MOHAMMED ALÌ, NON STAVA BENE

1. AGNESE DA SOLA ALLA CENA DI GALA MATTEO A ROMA PER COSE IMPORTANTI

Dal Corriere della Sera

 

tony renis e moglietony renis e moglie

È arrivata da sola,  Agnese Landini, e con passo deciso ha fatto il suo ingresso nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze per partecipare alla cena  di gala con asta di beneficenza «Celebrity fight night», la raccolta di fondi per l’Andrea Bocelli Foundation e il Muhammad Ali Parkinson Centre. Elegante, in un lungo abito di pizzo nero firmato Ermanno Scervino, la moglie del presidente del Consiglio Matteo Renzi ha risposto con un sorriso alle insistenti domande dei cronisti sull’assenza del consorte, con cui tra l’altro  ha da poco festeggiato il quindicesimo anniversario di matrimonio: «Mio marito è a Bologna e poi non so se riuscirà a passare, perché forse dovrà tornare velocissimamente al lavoro a Roma per risolvere delle questioni molto importanti».

 

 

2. L'ACUTO POLEMICO DI BOCELLI: "PUNITO CHI FA BENEFICENZA”

Paolo Giordano per “il Giornale

ermanno scervino e agnese renziermanno scervino e agnese renzi

 

Quando arriva sul piccolo palco, smoking bianco e volto teso, si capisce subito che per Bocelli il Salone dei Cinquecento è come il Metropolitan o il Covent Garden.

 

Una sfida con i fiocchi. Di fianco c'è Zubin Mehta, dietro i maestri del Maggio Musicale, davanti la prospettiva di raccogliere fondi per il Muhammad Ali Parkinson Centre.

 

È la Celebrity Fight Night, l'asta gioiosa e preziosa di oggetti unici (tipo una scultura in bronzo di Mimmo Paladino o una borsa di Scervino, che ha firmato anche l'allestimento del Salone) e di occasioni uniche (ad esempio una cena con Robert De Niro e Billy Cristal) che la sempre più attiva Fondazione Bocelli ha portato per la prima volta in Italia. Perciò appoggia la voce sul cuore e canta un'aria dietro l'altra da Donna non vidi mai da Manon Lescaut e Oh mio babbino caro dal Gianni Schicchi fino a un superbo E lucevan le stelle con un Vincerò! tra i suoi più armoniosi e potenti.

andrea bocelli e moglieandrea bocelli e moglie

 

Applausi, ovvio, dai trentatre tavoli dispersi in un Salone voluto cinquecento anni fa dal Savonarola e per un sera diventato quasi americano anche perché Michelle Hunziker (che annunciato un'altra maternità) presenta in inglese e proprio in inglese George Clooney (che al tavolo tubava senza sosta con la sua Amal Alamuddin) ha detto le frasi subito rimbalzate ovunque: «Ti amo da morire e non vedo l'ora di diventare tuo marito, vivo in Italia, ho la cittadinanza italiana e in un paio di settimane mi sposerò a Venezia». Forse il 26 settembre. O forse semplice depistaggio anti paparazzo, chissà.

 

Poco prima, sorridendo beato, aveva pure fatto la battuta («Bella questa sala, sembra che l'abbiano costruita apposta per noi») e poi era stato superlativo su Bocelli: «Volevo dirvi che lui ci vede, può vedere le tragedie, i terremoti, le malattie, e combatterle con la sua Fondazione per alleviarle». E in effetti un gala così è il risultato di uno sforzo organizzativo che soltanto se ci credi hai voglia di affrontare.

 

belen stefano de martinobelen stefano de martino

Perciò è naturale che a lui, che oggi è già a Tashkhent in Uzbekistan e poi canterà in Australia e Nuova Zelanda, venga proprio dalla pancia una accusa che fa riflettere:

 

«Questo tipo di iniziative sono uno stimolo perché altri possano mettersi in gioco per raccogliere denari preziosi. Ma ora mi vien quasi da dire che non so se lo rifarò, è stato uno sforzo immane anche per mia moglie Veronica. E poi è uno scandalo che in Italia per organizzare questi eventi di beneficenza si possa scaricare fiscalmente molto meno di quanto è possibile fare donando soldi a partiti politici».

 

Proprio così, a differenza ad esempio degli Stati Uniti, in Italia raccogliere denari per combattere una malattia concede meno benefici fiscali del finanziamento a un partito che poi magari diventa una “malattia” politica. «E poi c'è la burocrazia che mette a rischio ogni sforzo». Punto.

 

george clooney amal alamuddin george clooney amal alamuddin

Parole che rimbalzano sul soffitto a cassettoni dipinto dalla scuola del Vasari e poi precipitano come sassi. E allora prende una luce diversa anche tutta la gigantesca macchina organizzativa che per una sera ha aperto Palazzo Vecchio a un evento che negli Stati Uniti è ormai abituale grazie a quella forza della natura di Muhammad Ali: «C'era un aereo pronto per lui ma non ha potuto partire. Non sta bene, è troppo disidratato per poter volare».

 

Hanno applaudito per lui (e ovviamente fatto donazioni per il Parkinson) anche quel colorato plotone di americani che ha applaudito Bocelli come fosse un miraggio (su tutti David Foster e un Lionel Ritchie pronto a pubblicare un disco nuovo). E le very important person di casa nostra come Renzo Rosso, Agnese Renzi, il sindaco di Firenze Nardella, Nicoletta Mantovani, Bibi Ballandi, Laura Pausini e Belén Rodriguez con i mariti. L'unico distratto forse era Clooney ma non c'è neppure da chiedersi perché.

 

george clooney amal alamuddin  george clooney amal alamuddin

Alla fine, dati alla mano, è stato raccolto quasi un milione di dollari e il rimbalzo di popolarità per la guerra al Parkinson sarà senza dubbio enorme, mica soltanto in Italia. Ma come sempre ci capita, anche gli eventi al netto della demagogia o del populismo come questi, hanno la solita zavorra che li rende difficilmente replicabili. È uno scandalo, appunto, come dice Bocelli che sa usare la propria voce come un acuto tagliente. Ma è anche probabile che, come le ultime note di O soave fanciulla della Bohème qui nel Salone dei Cinquecento, svaniscano senza essere raccolte da chi tuttora tollera che la politica renda più della beneficenza.

 

 

3. METTI UNA SERA HOLLYWOOD A PALAZZO VECCHIO

Egle Santolini per “La Stampa

 

laura pausinilaura pausini

Un pezzo di Hollywood a Palazzo Vecchio, anzi un pezzo di West: comprensivo di un centinaio di petrolieri texani, volati privatamente dagli Stati Uniti e basiti sotto gli affreschi del Vasari, per partecipare domenica sera al gran galà benefico Celebrity Fight Night eccezionalmente trasmigrato in Italia. Raccolta di fondi a favore del Centro per la ricerca sul Parkinson che prende il nome da Muhammad Ali, apporto fondamentale di Andrea Bocelli e della sua Fondazione, organizzazione a cura di Ermanno Scervino. È stato questo il parterre scelto dall’ospite più di spicco, George Clooney, per annunciare le prossime nozze: «In a couple of weeks, and, of all places, in Venice»: insomma a Venezia, forse il 27 settembre.

 

Al fianco di George la scrutatissima fidanzata Amal Alamuddin, l’avvocatessa libanese di Assange, in Dolce e Gabbana nero e molto strizzato («vitino troppo di vespa, impossibile che sia incinta», escludeva una signora presente), che ai bagni di folla dovrà abituarsi in fretta; accanto a loro, nel tavolo più sotto esame dei 33 preparati nel Salone dei 500, Agnese Renzi in Scervino nero, Renzo Rosso, il sindaco Dario Nardella e signora, e i due anfitrioni Bocelli, lui in giacca bianca e lei pure in Scervino, ma bluette.

george clooney amal alamuddingeorge clooney amal alamuddin

 

Serata condotta con verve da Michelle Hunziker incinta di quattro mesi del terzo figlio. Un sospetto di Las Vegas quando l’illusionista Suchard scende fra i tavoli per coinvolgere Clooney nei giochi di prestigio, e quando Tony Renis compare in tenuta giallo burro per l’aperitivo sulla terrazza di Saturno. Intanto i cacciatori di selfies perseguitavano Lionel Richie e Belen, perfino Nicoletta Mantovani che qui è assessore alle Relazioni internazionali. Niente Muhammad Ali, sconsigliato dai medici ma celebrato da George come «l’uomo che all’epoca della guerra nel Vietnam ha aiutato il mio Paese a uscire da uno dei suoi più grandi errori». 

george clooney e amal alamuddin si sposano 2george clooney e amal alamuddin si sposano 2

 

Prima del concerto di Bocelli con l’Orchestra del Maggio Fiorentino diretta da Zubin Mehta, la grande asta benefica con in palio, fra l’altro, una scultura di Mimmo Paladino e una cena a New York con Robert De Niro e Billy Crystal. Più di un milione di dollari di ricavato, il traguardo prefissato dalla Celebrity Fight for Life, 100 milioni in vent’anni di storia, è stato superato. «Un anno fa ho conosciuto Muhammad Ali - rievoca Bocelli - da sempre il mio eroe, e gli ho anche cantato Happy Birthday. Ci siamo offerti di organizzare il gala in Italia: siamo un paese generoso, ma è una vergogna che chi finanzia i politici possa scaricare dalle tasse più di chi fa beneficenza. E la burocrazia rende tutto più difficile».

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