renzi televisione

1. RENZI PRONTO AL GOLPE D’AGOSTO: CON LA RIFORMA, METTERA' LE MANINE SULLA RAI 2. AL DISPREZZO RIPETUTO PIU’ VOLTE PER I TALK, IN UN TWEET HA AGGIUNTO: “DOBBIAMO CAMBIARE MODO DI RACCONTARE L’ITALIA E LA POLITICA. NON SIAMO QUELLA ROBA LÌ” 3. “DOBBIAMO CAMBIARE” SIGNIFICA CHE RENZI SI PREPARA A SUGGERIRE AI PROSSIMI DIRETTORI RAI UN CAMBIO NEL MODO DI FARE INFORMAZIONE? SI VA VERSO UNA “RIFORMA DEI TALK-SHOW” CONCENTRANDOLI IN UNA UNICA RETE? OVVERO, ALLA LORO ''RAREFAZIONE''?

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Fabio Martini per “la Stampa”

 

Matteo Renzi ed Enrico Mentana Matteo Renzi ed Enrico Mentana

Alla Humboldt di Berlino - l’università dove insegnarono Hegel, Schopenhauer ed Einstein - la mattina del primo luglio il dottor Matteo Renzi era chiamato a parlare del futuro dell’Europa, ma sul più bello spiazzò cattedratici e studenti con una tirata sui talk-show televisivi italiani: «Sono il grande pollaio senza anima che ha preso il posto delle fiction, pieni di colpi di scena dove non succede mai niente con teatranti di terzo ordine e dove gli spot sono la parte più credibile dell’intera trasmissione».

 

SCAZZO RENZI FLORIS SCAZZO RENZI FLORIS

Un distillato di sincero disprezzo per un genere televisivo che, per quanto inflazionato e in crisi, da anni è un porto franco del pluralismo politico ed informativo. A Renzi, che ha costruito il suo successo in gran parte grazie alla partecipazione a queste trasmissioni, da qualche mese i talk-show non piacciono più. Ha scritto in uno dei suoi tweet: «Trame, segreti, finti scoop, balle spaziali e retropensieri: basta una sera alla Tv e finalmente capisci la crisi dei talk show in Italia». 

floris a palazzo chigi da renzi floris a palazzo chigi da renzi


Al presidente del Consiglio queste trasmissioni non piacciono perché, a suo avviso, nel complesso forniscono una immagine deformata della realtà politica e sociale, rappresentazione spesso virata sul lamento, sulla recriminazione cronica e sulla sistematica omissione di ciò che cambia o funziona.

 

lilli gruber e matteo renzi otto e mezzo lilli gruber e matteo renzi otto e mezzo

Un tipo di critica che Renzi ha pubblicamente esternato e alla quale se ne accompagna una espressa in sedi più ristrette, perché più delicata: in tv e in particolare in Rai, non se ne può più della proliferazioni dei talk-show a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ma alle critiche da telespettatore, Renzi ha aggiunto osservazioni che alludono ad una vocazione da amministratore delegato.

 

bruno vespa con matteo renzibruno vespa con matteo renzi

In un tweet ha scritto: «Dobbiamo cambiare modo di raccontare l’Italia e la politica. Non siamo quella roba lì». L’espressione «dobbiamo cambiare» significa che Renzi si prepara a suggerire ai prossimi direttori Rai un cambio nel modo di fare informazione? Si va verso una “riforma dei talk-show” e si punta alla loro concentrazione in una unica rete? Ovvero, alla loro rarefazione?


Seguendo un riflesso di molti politici che finiscono per attribuire le proprie difficoltà a vizi comunicativi, lunedì scorso Renzi ha tenuto una lezione ai suoi parlamentari su come si tiene botta in tv, ma la vera novità è un’altra: il governo vuole accelerare la riforma della Rai, nel tentativo di approvarla entro l’estate.

 

renzi televisionerenzi televisione

Un’impennata decisionista che contraddice la vulgata precedente secondo la quale il governo si era rassegnato a rinnovare i vertici aziendali con la vigente legge Gasparri. In altre parole, la perdurante difficoltà nel chiudere alcune riforme stagnanti (a cominciare da quella istituzionale), avrebbe indotto palazzo Chigi a considerare come prioritaria la riforma della Rai, promossa a “scalpo” agostano.

renzi da porrorenzi da porro

 

PATRIZIA GRIECO PATRIZIA GRIECO

Nella riforma Rai targata Renzi, il nuovo amministratore delegato (indicato dal governo), avrà il potere di nominare i direttori di rete e dei Tg. Il premier sa bene che proprio su quelle nomine (ad e direttori giornalistici) saranno accesi i riflettori, sa che non può sbagliare il colpo, magari anche a costo di ridimensionare qualche sua “pulsione”. Ecco perché per il ruolo di Ad accarezza l’ipotesi di affidare l’incarico ad una manager come Patrizia Grieco, attuale presidente dell’Enel, mentre per l’informazione Renzi ha stima per la direttrice di Sky Tg24 Sarah Varetto. Anche se il personaggio che - in tutte le caselle top - finirebbe per raccogliere un vasto consenso, per storia personale e peso professionale, è un giornalista che il premier apprezza, anche a dispetto delle critiche subite: Enrico Mentana.

renzi a servizio pubblico 2renzi a servizio pubblico 2SARAH VARETTOSARAH VARETTO