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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS
1- A.A.A. URGE TRAFFICARE CON I COMMI...
Ma davvero volete sapere se Paolo Borsellino fu ucciso per la sua contrarietà alla trattativa Stato-Mafia? Ma davvero ve ne frega qualcosa se Fiat non riassume gli operai del sindacato che le sta sulle palle? Ma siete certi di voler leggere, nelle prossime settimane, migliaia di telefonate tra Lin-Gotti Tedeschi, il Napo-Orsi Capo di Finmeccanica e chissà quanti bei banchieri, cardinali e frammassoni?
Per rimanere concentrati su spread, Grecia e austerity, e in assenza di utili distrazioni anarco-insurrezionaliste, serve con urgenza la famosa "riforma della giustizia". Paola Severino, l'avvocato che i Poteri Marci hanno prestato alla Patria come ministro di Giustizia (si ride), finisca di fare il pizzo a âsto cavolo di bavaglio e si muova. Una volta per tutte. O saremo costretti a richiamare in servizio la ditta Alfano-Longo-Ghedini.
2- GIUDICI COMUNISTI/1...
Re Giorgio Banalitano, il grand'uomo che ci ha liberato senza elezioni dal Cavalier Bananoni, in passato è stato ministro degli Interni e presidente di un ramo del Parlamento. Come Nicola Mancino e Oscar Luigi Scalfaro, per dire. E anziché costringere alle dimissioni un consigliere quantomeno imprudente come Loris D'Ambrosio, suo Grande Orecchio nelle procure, fa come il mitico Scalfy davanti alle accuse per i fondi neri del Sisde.
"Stato-mafia, Napolitano non ci sta. âCampagna di sospetti fondata sul nulla. Io trasparente e sereno", titola in prima pagina la Repubblica degli Illuminati. Che cerca di minimizzare il più possibile la figura da Berluska che ha fatto ieri Re Giorgio, pronunciando queste parole: "La legge sulle intercettazioni? Questione che merita da tempo di essere risolta". Dov'è finito il magistero morale di Eziolo Mauro, il direttore che di fronte a un politico in difficoltà che invoca il bavaglio per i cavoli propri vergava durissimi editoriali?
Anche il Corriere di Don Flebuccio de Bortoli corre in difesa di Bella Napoli: "Insinuazioni costruite sul nulla". E poi l'immancabile velinazza travestita da "retroscena": "L'ombra di una manovra che provoca l'ira del Colle. L'uscita dopo la âcampagna di sospetti'. Il passaggio dalla nota all'intervento pubblico" (p. 9, imperdibile Marzio Breda). La Stampa di Detroit sull'attenti davanti alla bandiera (del Quirinale): "Stato-mafia, l'ira di Napolitano", titolo in prima pagina.
Il Giornale di Feltrusconi fa il suo mestiere e tira le conclusioni: "Napolitano ha paura. Trattativa Stato-mafia, spuntano le telefonate del presidente. Che non ci sta: "Le intercettazioni? Un problema" (p.1).
Ma tutte quelle paginate di commemorazione per il ventennale della morte di Falcone, poche settimane fa, le avevate scritte così per tanto per fare? La verità che vi piace è quella che non preoccupa e non fa "adirare" il Palazzo?
3- NON SONO STATO, IO...
Poi però, se non le telefonate del Colle, almeno i verbali dei suoi consigliori escono. "D'Ambrosio interrogato per due volte dai pm: âMa io di quel patto con i boss non so niente'. A Mancino diceva: fu una manovra a tenaglia. Poi il dietrofront: era lui che mi pressava. "Questa storia del suicidio in cella di uno degli attentatori di Capaci è un altro segreto che ci portiamo appresso", diceva al telefono. Mica ai pm (Repubblica, p. 4).
"Le tre versioni di D'Ambrosio: 'Se dico Dpr, non dico Dpr...'. I verbali dell'uomo del Quirinale, 'ascoltato' con Mancino e interrogato dai pm di Palermo. Perche' ha parlato di decreto? 'Il decreto era l'effetto, non so se mi sono spiegato. Mancino telefona tutti i santi giorni..."
E sull'alleggerimento del carcere duro, in cambio di uno stop alle bombe, D'Ambrosio se la cava citando due morti e uno gia' sotto processo: "Questo era un discorso che riguardava per la parte del 41 bis Scalfaro, Parisi, Mori e compagnia" (Cetriolo Quotdiano, p. 3).
4- NON SONO STATO IO/2...
Sempre per colpa di "giudici comunisti" abbiamo il capo del Ros condannato in primo grado a 14 anni per traffico di droga, ma regolarmente al suo posto in attesa della pensione. E i vertici della polizia che tentano di sfangarla, tra prescrizioni e Cassazione, per la macellerie messicana della Diaz.
Poi esce un gran bel film come "Diaz" e arriva il bavaglio anche per i poliziotti: "Diaz, l'ira dei poliziotti: âNon ci fanno parlare'. Una circolare del Viminale vieta ogni commento, gli agenti incontrano il regista del film sul G8. La solidarietà di Vicari: "Un divieto puerile, un misto di debolezza e convenienza" (Repubblica, p. 19)
5- GIUDICI COMUNISTI/2...
"Il Tribunale condanna Fiat. âA Pomigliano ha discriminato ora assuma 145 operai Fiom'. Landini: ferita risanata. Passera: tenerne conto" (Repubblica, p. 12). Come sempre, per capire bene la faccenda, è consigliata la lettura del pezzo di Luciano Gallino, in prima pagina su Repubblica. "Fiom discriminata. Condannata la Fiat. Bocciato Marchionne a Pomigliano. L'azienda fa ricorso e non commenta , ma tutti ricordano la minaccia: 'Chiuderemo la fabbrica'.
"Ma la guerra per il posto continuera' a umiliarli. 145 saranno riassunti, oltre 3 mila sperano di rientrare in fabbrica" (Cetriolo Quotidiano, pp. 6-7). E dopo una rapida indagine tra gli avvocati della Real Casa, il Corriere di Yacht Elkann trova il colpevole: "Le tute blu Cgil salvate dal decreto Berlusconi" (p. 33). E bravo Cavaliere, ti arriverà una felpa della Fiom con la scritta "Ogni tanto godo".
E quella gran coraggiosa della professoressa Pippero, che ha un'opinione su tutto e sarebbe anche il ministro competente? "Prima di giudicare le sentenze bisogna leggerle", ha detto la ministra del Lavoro (che non c'è). Se la farà spiegare dal marito editorialista della Stampa di casa Fiat?
6- LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE (T'ADORIAM, MONTI DIVINO)...
Nuove avventure internazionali per Super Mario. "L'ultimatum di Monti alla Merkel: âCedi qualcosa o il mio governo rischia'. Oggi vertice a Roma con Hollande, Rajoy e la Cancelliera" (Repubblica, p. 11). Questa dell'Italia che lancia ultimatum alla Germania è davvero meravigliosa. A proposito, titolo a tutta prima del Corriere delle banche sovrane: "Berlino, le condizioni sugli aiuti".
Comunque anche i cantori di via Solferino non si perdono mai d'animo, quando si tratta del loro amato Rigor Montis: "Hollande apre a Monti per il patto con la Merkel. Mediazione italiana al vertice di Roma" (p. 3). Oh, sono notizie. E noi che si pensava che al vertice di Roma andasse in scena una mediazione albanese.
Poi, per la serie "Quello ci serve", Calta-Riccone si fa intervistare dal Corriere mucchettato e statuisce: "Il governo deve durare. Generali? Serviva un cambio di passo. La Germania ci preferisce sospesi sull'orlo di un burrone. Nel mirino Enel ed Eni" (p. 35). Nel suo piccolo, si industria anche il Calta-genero: "Casini: âChi cerca di far cadere Monti pagherà un caro prezzo" (Stampa, p. 9). Che fai, ci cacci?
7- TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE GRILLO...
Continuano le infaticabili manovre dei partiti in coma per tirare la volata al Movimento 5 Stelle dei grillini. "Lusi pronto a accusare la Margherita. Domani l'interrogatorio in carcere. Nuove carte nelle mani del senatore. Nell'archivio della contabilità parallela un milione e mezzo di fondi non registrati a bilancio" (Repubblica, p. 9). "Caso Lusi, il giallo dei soldi ai politici. I conti dell'ex Dl: per gli analisti di Kpmg c'è un dieci per cento di uscite che non torna" (Corriere, p. 15). No, non tornano proprio. Li hanno spesi tutti.
8- AUTOSTRADE OFFSHORE...
Vittorio Malagutti fruga bene tra le carte dell'inchiesta Penati (e non solo) e sul Cetriolo Quotidiano sciorina molti segreti della potentissima famiglia Gavio. "Matteo Rocco, banchiere-ombra di Penati e Gavio. Gestisce un patrimonio di miliardi. La rete di affari nei paradisi fiscali. Legato a Intesa, Generali e Opus Dei. Il suo nome nell'inchiesta Serravalle" (p. 8).
9- IL COLORE DEI SOLDI...
Il coraggioso compagno Pisapippa mostra la famosa diversità della sinistra. "Niente cittadinanza per il Dalai Lama. Milano si piega al pressing di Pechino. Timori di contraccolpi sull'Expo. La comunità tibetana: vergogna" (Repubblica, p. 20). Il sindaco si è piegato a una mozione ovviamente bipartisan. Che vi vadano per traverso, i soldi di questo cazzo di Expo. Ovviamente parliamo per chi resterà a piede libero.
colinward@autistici.org
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