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Giuseppe Alberto Falci per “la Repubblica”
RENZI E CAMPO DALL ORTO ALLA LEOPOLDA
La squadra di viale Mazzini è pronta. E c’è subito una sorpresa. Per parafrasare uno dei suoi programmi più fortunati, la nuova Rai torna “Indietro tutta” per guardare avanti. Si tratta di Renzo Arbore. Il consiglio di amministrazione è convocato per il 2 settembre. Ma la presidente Monica Maggioni e il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto non hanno perso tempo.
CAMPO DALLORTO MAGGIONI PRANZO PARIOLI IL FATTO
Sono già messi nero su bianco e blindati fino alla ripresa dopo la pausa estiva i nomi dei due vice direttori generali, Giancarlo Leone e Luigi De Siervo. Ma per quella data si accendono le luci anche sui tre nuovi direttori di rete. L’ordine del giorno del prossimo cda, infatti, prevede proprio queste nomine. E sul taccuino dei consiglieri di amministrazione compaiono le prime terne: Stefano Balassone, Simona Ercolani e Andrea Salerno.
Una strategia che è stata limata ieri al settimo piano di Viale Mazzini, quando Maggioni e Campo dall’Orto hanno incontrato i direttori di prima fascia editoriale e della corporate per il passaggio di consegne. Con i saluti di rito l’ex direttore di Rainews ha voluto ribadire quel senso di appartenenza, quasi un legame affettivo, che la lega alla Rai: «Sono orgogliosa di appartenere a questa aziende». A questo punto il testimone è passato a Luigi Gubitosi e Alessandro Campo Dall’Orto. Il primo in un lungo intervento a braccio ha ripercorso i tre anni passati a Viale Mazzini e volgendo lo sguardo al nuovo direttore generale ha detto ai dirigenti: «Sarete in buone mani».
Il nuovo dg, invece, ha già offerto alcune delle linee di azione: «Io cercherò di seguire il lavoro svolto fin qui dal mio predecessore. Però – ha affermato Dall’Orto nel lungo intervento – deve cambiare e deve essere in grado di competere e affrontare le nuove sfide come quella di Netflix». Una sorta di primo programma tutto rivolto alla tv 2.0. Al direttore generale, però, preme anche dire che guarderà con attenzione alle casse della tv di Stato. Una sorta di risposta, per interposta persona, a chi in questi giorni lo ha criticato per aver lasciato La7 con 120 milioni di perdite.
«E’ fondamentale stare attenti a una sana gestione perché questi sono soldi pubblici». Ma dopo questo incontro formale Maggioni e Dall’Orto e si sono chiusi in una stanza al settimo piano di Viale Mazzini e hanno parlato della Rai che verrà. Un dialogo denso, quello tra la Maggioni e Dall’Orto, per dare forma ai nuovi palinsesti e per rinverdire i volti e i linguaggi della televisione pubblica. Questa dunque è la road map. Si partirà con i due vice direttore generali che affiancheranno con Campo Dall’Orto.
La bilancia è in equilibrio con una casella a testa per il centrodestra e per il centrosinistra. Giancarlo Leone, attuale direttore di Rai e considerato vicino agli ambienti di centrodestra, e Luigi De Siervo, renzianissimo della prima ora, sono in pole position per le due poltronissime di vice dg. Lo spostamento di Leone, da direttore di rete a vice dg, innesca la girandola dei nomi.
Per alcuni, ad esempio, si tratterebbe di una ricompensa la nomina di Simona Ercolani, data nei giorni scorsi per favorita per la presidenza della Rai, e che a settembre potrebbe sbarcare come direttore di Rai2. In pole position per Rai1 il docente di “economia dei media” Stefano Balassano, che è già stato a Viale Mazzini come vice di Angelo Guglielmi a Rai3. Mentre per Rai3 il favorito sembra il giornalista e autore televisivo Andrea Salerno. Ma non finisce qui. L’altra novità, su cui sta ragionando il duo Maggioni- Dall’Orto, è rappresentata dall’accorpamento di RaiCinema con Raistoria.
E tra i profili “super specializzati” per guidare il nuovo canale dovrebbe esserci anche il nome di Andrea Scrosati. Ma tutto il nuovo edificio Rai per essere costruito necessita della nuova riforma delle news room. E per questo le nomine dei due nuovi direttori delle testate giornalistiche saranno rinviate ad un momento successivo. Quando l’accorpamento sarà operativo e le compatibilità tecniche effettive. Ma il sogno è il ritorno di Renzo Arbore. Considerato l’uomo di qualità funzionale alla Rai.
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