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Al.Sch. per “il fatto Quotidiano”
“Se Piazza Duomo è minata e tu per protesta la attraversi, sei un cretino. Bisogna fermarsi prima”. Claudio Sabelli Fioretti, conduttore del programma radiofonico Un giorno da pecora ed ex direttore di Cuore, pur condannando il terrorismo, prende le distanze dalla satira che caratterizza Charlie Hebdo.
Oggi “siamo tutti Charlie”?
“Le matite contro i kalashnikov”: sono titoli stupidi. Questi pazzi non ce l’avevano con la satira in sé, ce l’avevano con i loro nemici. Le religioni coltivano in sé pericoli pazzeschi. Pensa ai cattolici: bruciavano vive le streghe, facevano lo guerre di religione. I musulmani non sopportano che si prenda in giro il loro profeta. Ma nemmeno i cattolici amano gli insulti a Gesù Cristo.,
Ma i vignettisti di Charlie Hebdo davvero usavano le matite, questi hanno sparato.
Sono pazzi, fanatici, stupidi, violenti, criminali. Quelli lì, non i musulmani in genere. Anni fa un cattolico uccise 77 ragazzi in Norvegia. Disse di averlo fatto per difendere il cattolicesimo. Che ogni giorno gli aerei occidentali causano centinaia di morti nei Paesi musulmani? Chi esporta violenza importa violenza.
C’è un limite alla satira?
Parlar male di Dio, prendere per il culo gli oggetti di culto non sono cose nuove. Io da direttore di Cuore non l’ho mai fatto, ma Il Male sì, sempre. Per Charlie Hebdo era la prassi. Ma lo capisco. La satira è una forma violenta di intervento culturale, deve fare male.
vincino con la figlia costanza
È lo stesso spirito laico e repubblicano di cui si fregiava Charlie Hebdo.
Ricordo quando il Male fece una Madonna nuda con il presepe in un luogo dove generalmente non stanno i presepe. Quello era il Male, se non ti piaceva non lo leggevi . Comunque se pensi che la tua religione opprime la tua gente devi combattere quella, non quella degli altri. Come nel caso del crocifisso.
In Francia ci sono sei milioni di musulmani.
Anche qui ci sono i musulmani, ma non rompono i coglioni, non è religione di Stato.
La stampa italiana è debitrice di Charlie Hebdo?
No. La satira italiana era autoctona. E di grande livello. Vincino, Altan, Vauro sono i migliori di tutti. I facili e banali insulti cui ricorrevano spesso quelli di Charlie Hebdo sono rari in Italia.
Quindi sei d’accordo con il Financial Times?
Sì, ma di fronte a 12 morti un giornale deve pensarci un po’ di più di me.
Faresti quelle vignette sull’Islam?
Penso a piazza del Duomo minata. Uno può anche pensare che sia un’ingiusta cazzata il fatto che l’abbiano minata, ma se la attraversi per protesta sei un cretino.
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