IL SALONE E’ MOBILE (VERSO IL PASSATO) – GRAN RITORNI D’AUTORE E RESTYLING, DA CASSINA A MERITALIA, TRA SEDIE E TAVOLI, A MILANO: SI SCEGLIE IL CAPOLAVORO SICURO DEGLI ANNI RUGGENTI DI SCARPA E LE CORBUSIER

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Aurelio Magistà per ‘La Repubblica'

A volte ritornano. E questa è una di quelle volte. Ritorni come quello del figliol prodigo che, finiti i soldi, torna a casa dal padre. Ritorni nel segno di una saggezza anche indotta della crisi. Infatti la 53eseima edizione del Salone, possiamo già dirlo dopo aver esaminato le anteprime, registra un calo delle novità a favore di mobili già presentati negli anni precedenti, che tornano riletti in sintonia con le nuove tendenze, o in qualche caso rifatti in varianti meno costose: materiali più economici, versioni semplificate. Usato sicuro, verrebbe da dire. Ma il fatto in realtà è positivo.

Come nota Sandro Vecchiato, insieme al socio e amico Carlo Urbinati alla guida di Foscarini, marchio di illuminazione che la crisi la conosce solo perché la legge sui giornali, visto che da anni continua a crescere. «Dopo molte edizioni sovraffollate di novità », nota Vecchiato, «spesso presentate un po' superficialmente, andando più per tentativi che per convinzione, quest'anno la necessità ha ricondotto a una sana prudenza. Noi non abbiamo mai voluto seguire le mode, come dimostra il fatto che le nostre novità non sono esperimenti da Salone ma arrivano sul mercato, e quindi pensiamo che le difficoltà possono servire a far emergere la sostanza».

Tra le cucine, poi, mobili destinati a durare decenni e meno permeabili alle mode, più aggiornamenti e meno novità appare perfino ovvio. Soprattutto quando c'è un anniversario. Ola Pininfarina per Snaidero festeggia i 25 anni con nuove versioni. Un ritorno per ambizione è quello del tavolo Tobi-Ishi di Edward Barber & Jay Osgerby per B&B Italia, premiato con il Compasso d'oro, che amplia l'originale forma tonda in una più importante versione rettangolare.

Un secondo importante ritorno è quello dei grandi classici d'autore. Cassina ne ha fatto la strada maestra, puntando su un catalogo che allinea capolavori di Charlotte Perriand, Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Franco Albini, arricchito da poco con autori come Carlo Scarpa e Marcel Breuer attraverso l'acquisizione del marchio Simon. Ma i classici sono dappertutto. Soprattutto con i ruggenti anni Cinquanta. Meritalia ripropone la sedia Lierna progettata in quel periodo da Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Arper rispolvera la Bowl Chair firmata da Lina Bo Bardi nel 1951...

Il terzo ritorno di quest'anno è quello di alcuni marchi che si erano allontanati dalla fiera per cercare percorsi propri. Ritorni che dimostrano, proprio in questo periodo così complicato per l'arredamento, la forza del Salone del mobile. Tra i marchi di ritorno, quello di Gebruder Thonet è un caso da manuale. Non solo si ripresenta in Fiera, ma porta fra le novità la fusione di una panca con un appendiabiti firmata dalle tre designer svedesi di Front. L'originalità dell'idea, perfetta per ingressi e disimpegni, si fonde con i classici legno curvato e paglia di Vienna.

 

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