
DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL…
1. L'INDIA VIETA LA PROIEZIONE DI «SFUMATURE»
Da “il Giornale” - Nonostante i produttori avessero tagliato tutte le scene di nudo, rispondendo alle richieste di New Delhi, l'India ha vietato la proiezione di 50 sfumature di grigio, il film erotico del momento tratto dal bestseller di E.L. James. A deciderlo è stato il Comitato indiano per la certificazione delle opere cinematografiche che ha motivato la scelta con la necessità di non turbare gli spettatori del subcontinente con dialoghi giudicati «troppo spinti».
Così l'India, dove gli appassionati di cinema sono centinaia di milioni e dove le grandi produzioni hanno sempre grande successo, si allinea a Indonesia, Malaysia, Kenya e a quasi tutti i Paesi mediorientali nel mettere al bando il film di Sam Taylor-Johnson. La Universal potrà presentare ricorso e nel frattempo si consola con la prospettiva che nel weekend le Sfumature potrebbero superare i 500 milioni di dollari di incasso a livello globale.
2. NEL SESSO SEI SCHIAVA O PADRONA?
Giulia Cerasoli, Azzurra Della Penna, Francesco Giorgianni, Valerio Palmieri e Carola Uber per "Chi"
«Siamo adulti e consenzienti e quello che facciamo nell’intimità riguarda solo noi. Devi liberare la mente e ascoltare il tuo corpo». Da una scena di 50 Sfumature di grigio – in cui il protagonista, Christian Grey (Jamie Dornan), istruisce Anastasia Steele (Dakota Johnson), la sua amante sottomessa – parte la nostra inchiesta ispirata al film erotico che ha fatto discutere per i risvolti sadomaso. Può piacere o non piacere, ma se ne parla e, anche nel nostro “salotto” di “Chi”, la domanda è: «Sei schiava o padrona?».
DANIELA SANTANCHÈ
«Io? Sono geisha. Ora, però, ho un consiglio di amministrazione, ci sentiamo fra un’ora!». Un’ora dopo, precisa: «Il fatto è che noi già sul lavoro, come pure in politica, siamo al centro dell’attenzione, siamo considerate “donne con le palle”. Nella sfera privata, beh, dominatrici non possiamo proprio esserlo, sennò saremmo votate all’eterna solitudine: già stiamo sulle scatole così…». E chiude la comunicazione.
FEDERICA NARGI
«Non mi attira nessuno dei due ruoli, né il film. Sarò l’unica che non lo andrà a vedere…».
ANNA FALCHI
«Non mi sento né schiava, né dominatrice. Il sesso per me è una cosa talmente semplice, naturale e spontanea… L’unica mia strategia sessuale è concedermi poco e, quando lo faccio, dare il massimo, con passione e generosità. Però sempre rimanendo sul classico. Sono più sul genere Madame Bovary che 50 sfumature di grigio, tanto per capirci. Ma, in generale, nel rapporto di coppia preferisco farmi condurre dall’uomo, invece di condurre. Mi piace l’uomo che abbia più esperienza di me: non devo essere io a insegnargli qualcosa. Fermo restando che, nel sesso, per me, non è tutto concesso: le persone sessualmente complesse mi spaventano. Le perversioni tra le lenzuola ne nascondono altre, ben più profonde…».
ELENOIRE CASALEGNO
«Posso essere sia schiava, sia padrona, non c’è una regola precisa. Credo che nella sessualità si debbano cambiare spesso i ruoli, altrimenti ci si annoia. Che cosa determina la mia scelta? Posso essere condizionata dall’ambiente dalla situazione, dal luogo… Dipende. Il film non l’ho visto, ma ho saputo che molte donne che sono andate al cinema sono rimaste un po’ deluse. Forse si aspettavano qualcosa che poi, alla fine, non hanno visto. Forse pensavano di vedere qualcosa di più, e invece…».
CATERINA BALIVO
«Io? Ma sono una dominatrice, oh! Io dico sempre che vorrei rinascere geisha, ma credo che ci vorranno almeno cinque reincarnazioni. In ogni caso, sono contenta di non avere una mamma come quella di Dakota Johnson: Melanie Griffith ha detto che non andrà al cinema ad assistere a 50 sfumature di grigio perché non vuole vedere sua figlia in quelle vesti e condizioni. Il film, comunque, a dire la verità, non l’ho ancora visto neanche io, anche se ne so molto: ha fatto 311 milioni di dollari nei primi otto giorni di programmazione, giusto? Il libro, invece, l’ho letto. Ma saltavo le pagine perché le descrizioni mi annoiavano. Del resto, perché me lo devo solo immaginare, quando posso farlo?».
MYRIAM CATANIA
«Direi nessuna delle due, nel modo propriamente detto. Certo, nel rapporto a due talvolta mi piace dominare, ma utilizzando la mia femminilità. Così come talvolta è bello essere non tanto “schiava”, quanto, piuttosto, geisha. E questo è un qualcosa che va al di là del solo aspetto fisico-sessuale: è anche un gioco mentale. Di tanto in tanto è bello, per esempio, uscire a cena con il proprio uomo e magari vestirsi così come ti ha chiesto, o farti bella per lui.
Giochi sessuali “particolari”? Su un giornale non lo direi mai! Ci sono cose che appartengono all’intimità di una persona ed è giusto che lì rimangano. Non trova?».
MELITA TONIOLO
«Schiava o padrona? Ma non mi cercate mai per chiedermi come sto? Va bene, diciamo 50 e 50. Una volta forse ero più cacciatrice, e forse ora sono più preda. Penso che si debba trovare il giusto equilibro nel rapporto di coppia. Il film non l’ho visto, non mi ispira. Avevo iniziato il libro, ma dopo dieci pagine l’ho messo via. Tutta la vita Melissa P., il cui libro mi era piaciuto molto (100 colpi di spazzola prima di andare a dormire, ndr). Ma avevo un’altra età ed ero curiosa …»
ALBA PARIETTI
«Schiava, schiava». E mentre risponde sta comprando sei bottiglie di minerale al supermarket: «Quant’è l’acqua?». Dopo le casse, continua: «Nel rapporto di coppia sono una geisha, a patto che non venga calpestata la mia dignità: in questo caso divento un mostro a due teste! Il gioco mi piace tantissimo, ma un conto è la sottomissione, un altro è la mancanza di rispetto. Nel rapporto di coppia ci deve essere complicità, ma deve essere tutelata la dignità. Il film non l’ho visto e non lo vedrò. Certo, se mi avessero offerto un ruolo del genere avrei accettato: sarei una pazza squilibrata a dire di no. Ma resta il fatto che non è il mio genere».
IVA ZANICCHI
«In questo momento della mia vita, dal punto di vista sessuale mi ritengo in una fase riflessiva: né subisco, né domino, sono in un limbo felice che, però, non è pace dei sensi, perché in me esiste ancora il desiderio, sento ancora il “richiamo della foresta”. Quando praticavo molto, però, devo dire che facevo finta di essere sottomessa, di subire, mentre ero ben consapevole di dominare. Perché se tu fai credere all’uomo che è lui a condurre le danze, e invece sei tu, è il massimo della vita. Perché se lo fai sentire macho, non smetterà di essere macho. Richieste strane, del resto, non ne ho mai ricevute: si vede che riuscivo a soddisfare appieno i miei pochi uomini, in modo classico, senza tanti artifici. L’unica volta che un uomo ha cercato di farmi vedere un film pornografico, mi sono molto offesa. Sono presuntuosa. E anche molto brava!».
CECILIA CAPRIOTTI
«Credo che la visione del sesso “sadomaso” di 50 sfumature di grigio ci porti indietro di anni, al concetto della “donna oggetto” che vuole essere posseduta e legata, mentre siamo in un periodo in cui si rivendica un ruolo maggiore nella società e una certa parità. Secondo me l’amore deve essere sano, senza bisogno di estremismi e perversioni: la donna va conquistata e posseduta in modo soft, vuole ricevere attenzioni, ma non a prezzo di una sottomissione da “schiava”. Il segreto del sesso nella coppia, per tenere alto l’erotismo, è alternare i ruoli».
federica nargi velina mora
federica nargi 3
elenoire casalegno
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