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1. VIDEO - RICCARDO FRACCARO SI PULISCE LA GIACCA DOPO LO SFIORAMENTO DI CIVATI
2. SIMULAZIONE DI SCHIFO
Massimo Gramellini per "La Stampa"
L'immagine immortala Riccardo Fraccaro dei Cinquestelle in uno studio televisivo mentre si spazzola il gomito della giacca dopo che il suo vicino di posto Pippo Civati gliel'ha sfiorata. Il Pippo del Pd non risulta portatore di malattie infettive (non è neanche comunista) e tra i tutti i membri dell'esecrabile nomenclatura è senz'altro il meno impuro, essendosi sempre schierato all'opposizione di chiunque.
Eppure il cittadino Fraccaro ritiene inconcepibile ogni contatto fisico con lui. Non subito però. Impiega tre secondi per accorgersi dell'oltraggio, come quei giocatori diplomati in simulazione che ci mettono del tempo prima di cadere moribondi al suolo. Nella spazzolata ritardata di Fraccaro latitano l'ironia e la spontaneità che avrebbero saputo profondervi degli istrioni matricolati come Grillo o il Berlusconi ilare spolveratore della sedia di Travaglio.
La sua sembra piuttosto l'esecuzione gelida di uno schema mandato a memoria per esprimere con un gesto plastico, a beneficio del pubblico votante, lo schifo suscitato dai politici di professione. Ma se persino i grillini cominciano a recitare i loro malumori, ai cercatori di certezze alternative al sistema non resterà che aggrapparsi ai tatuaggi del signor Carogna. Sempre che non facesse finta anche lui.
L'immagine immortala Riccardo Fraccaro dei Cinquestelle in uno studio televisivo mentre si spazzola il gomito della giacca dopo che il suo vicino di posto Pippo Civati gliel'ha sfiorata. Il Pippo del Pd non risulta portatore di malattie infettive (non è neanche comunista) e tra i tutti i membri dell'esecrabile nomenclatura è senz'altro il meno impuro, essendosi sempre schierato all'opposizione di chiunque.
Eppure il cittadino Fraccaro ritiene inconcepibile ogni contatto fisico con lui. Non subito però. Impiega tre secondi per accorgersi dell'oltraggio, come quei giocatori diplomati in simulazione che ci mettono del tempo prima di cadere moribondi al suolo. Nella spazzolata ritardata di Fraccaro latitano l'ironia e la spontaneità che avrebbero saputo profondervi degli istrioni matricolati come Grillo o il Berlusconi ilare spolveratore della sedia di Travaglio.
La sua sembra piuttosto l'esecuzione gelida di uno schema mandato a memoria per esprimere con un gesto plastico, a beneficio del pubblico votante, lo schifo suscitato dai politici di professione. Ma se persino i grillini cominciano a recitare i loro malumori, ai cercatori di certezze alternative al sistema non resterà che aggrapparsi ai tatuaggi del signor Carogna. Sempre che non facesse finta anche lui.
2. L'UNITÃ SCIOPERA 2 GIORNI MATTEO HA UN PROBLEMA
Da "il Fatto Quotidiano"
Due giorni di sciopero già fissati per domani e dopodomani, e una assemblea straordinaria dei soci, il 14 del mese, che preoccupa i sessantacinque lavoratori del giornale fondato da Antonio Gramsci.
All'ordine del giorno, tra le ipotesi al vaglio, c'è anche la liquidazione della Nie, la società editrice che ha contribuito a far tornare il quotidiano in edicola nel marzo del 2001. Tanto che il cdr del giornale scrive nel proprio comunicato di ieri:
"La fine di una società non dev'essere la fine de l'Unità , della sua storia, del suo futuro, della comunità dei suoi lettori, delle lavoratrici e dei lavoratori che ne sono parte che oggi vedono negato anche il diritto alla retribuzione. Ai soci della Nie diciamo chiaramente che contrasteremo con tutte le nostre forze questa opera di dismissione che il 14 maggio potrebbe avere un passaggio decisivo. Devastante".
Che farà il segretario del Pd Matteo Renzi con lo storico giornale del partito? Per adesso in agenda sono fissati incontri con il reggente del Nazareno Lorenzo Guerini e con il tesoriere Francesco Bonifazi. "A chi proclama la sua vicinanza al giornale - chiedono i rappresentanti sindacali de l'Unità - diciamo che non bastano, non ci bastano più generici attestati di solidarietà : le manifestazioni di impegno dalle parole devono trasformarsi in fatti".
3. MINOLI, CANTORE RENZIAN-FIORENTINO
Chiara Paolin per "il Fatto Quotidiano"
La premessa era tosta: "Sarà un confronto serrato, per andare in profondità ". Ieri sera, sul palco del cinema Odeon in Firenze, Giovanni Mi-noli s'è incaricato di rivoltare come un calzino Dario Nardella, candidato a Palazzo Vecchio sulle orme di Renzi.
A proposito, s'informa Minoli: "Le chiedono spesso di Matteo, di come sta, di che fa, di che mangia?". Risposta: "Sì, effettivamente sì". Incredibile: c'è gente che fa domande a Nardella per stare vicino a Renzi, almeno col pensiero.
E allora cambiamo discorso: il G8 del 2017? "Straordinaria opportunità per Firenze, e serve qualcuno in sintonia con l'attuale governo per organizzare al meglio". Ma dai. E invece, come lo definirebbe lei un renziano? "Uno che ha l'ansia di cambiare in meglio il mondo, e io ho il difetto di essere molto ansioso". Minoli, comprensivo: "Vabbè, quello mica è un difetto...".
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