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E ORA LA SINISTRA TREMA PER LA VENDITA DI “REPUBBLICA” AL GRECO KYRIAKOU: DA SCALFARI CHE LO VENDETTE A DE BENEDETTI FINO A JOHN ELKANN, IL QUOTIDIANO E’ SEMPRE STATO IL PUNTO DI RIFERIMENTO GIORNALISTICO DEL MONDO PDS-DS-PD – ELLY SCHLEIN ATTACCA ELKANN: “LE INFORMAZIONI CHE CIRCOLANO SULLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI SONO ALLARMANTI. DOPO ANNI DI SCELTE FINANZIARIE CHE HANNO PROGRESSIVAMENTE INDEBOLITO L'AZIENDA, SI ARRIVA OGGI ALLA CESSIONE A UN SOGGETTO STRANIERO CHE NON OFFRE GARANZIE SU OCCUPAZIONE, PROSPETTIVE FUTURE, QUALITÀ E PLURALISMO DELL'INFORMAZIONE” – E CHI DA’ MAN FORTE A ELLY? AVS E M5S: “A RISCHIO IL PLURALISMO” - IL SOTTOSEGRETARIO ALL'EDITORIA BARACHINI CONVOCA I VERTICI DI GEDI E I CDR - (SCUSATE: ELKANN E' MAI STATO UN "PUNTO DI RIFERIMENTO" DEL PD?)
GEDI: SCHLEIN, 'SI RISCHIA DI SMANTELLARE UN PRESIDIO DI DEMOCRAZIA'
'Siamo al fianco dei giornalisti e sosterremo ogni iniziativa'
(ANSA) - ROMA, 11 DIC - "Le informazioni che circolano sulla vendita del gruppo Gedi sono allarmanti.
Dopo anni di scelte finanziarie che hanno progressivamente indebolito l'azienda, si arriva oggi alla cessione a un soggetto straniero che non offre garanzie su occupazione, prospettive future, qualità e pluralismo dell'informazione.
Siamo estremamente preoccupati dai rischi di indebolimento o addirittura di smantellamento di un presidio fondamentale della democrazia". Così la segretaria del Pd Elly Schlein. "Per questo siamo al fianco dei giornalisti e sosterremo ogni iniziativa volta a mantenere alta l'attenzione e ottenere chiarimenti", aggiunge.
BONELLI, CON LA VENDITA DI REPUBBLICA E LA STAMPA A RISCHIO IL PLURALISMO
JOHN ELKANN IN REDAZIONE A LA STAMPA DOPO L ASSALTO DEI PRO PAL
(ANSA) - ROMA, 11 DIC - "La vendita de La Repubblica, La Stampa, Huffington, delle radio e dei siti web connessi all'armatore greco Kyriakou è un fatto che desta profonda preoccupazione anche per la qualità della nostra democrazia. L'operazione riguarda una trattativa tra l'erede del gruppo Gedi, John Elkann, e la società ellenica "Antenna Group", controllata da Theodore Kyriakou, azionista principale e presidente del gruppo. Chi è Theodore Kyriakou?
Laureato negli Stati Uniti, amico del presidente Trump, con una sua foto sulla scrivania. Kyriakou può contare inoltre su un solido partner in affari: il principe saudita Mohammed bin Salman Al Saud, che tre anni fa ha investito 225 milioni di euro per acquistare il 30% di "Antenna Group".
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, all'inizio di quest'anno, ha guidato una visita di Stato in Arabia Saudita, conclusa con una dichiarazione che auspicava una nuova fase di cooperazione e sviluppo dei rapporti tra Italia e il regno del principe ereditario. Perché scrivo questo? Perché se la vendita dovesse avere questo esito, si aprirebbe un problema serio che riguarda i livelli occupazionali e, allo stesso tempo, la qualità della nostra democrazia.
La concentrazione dell'informazione radiotelevisiva, della stampa e del web sarebbe infatti praticamente schierata sulle posizioni del governo e della sua presidente. Demolire uno strumento d'informazione che, fin dalla sua nascita, ha rappresentato un punto di riferimento culturale per i cittadini che si riconoscono nei valori progressisti sarebbe un fatto gravissimo, che dovrebbe destare un allarme immediato e che rischia di confermare una normalizzazione a destra degli spazi dell'informazione nel nostro Paese.
Penso che chi ha a cuore la qualità della nostra democrazia non possa assistere passivamente a quanto sta accadendo". Così in una nota Angelo Bonelli, parlamentare AVS e co-portavoce di Europa Verde.
M5S, VICINI A LAVORATORI GEDI, SERVONO GARANZIE CONCRETE
(ANSA) - ROMA, 11 DIC - "La preoccupazione principale nella vendita degli asset editoriali del gruppo Gedi riguarda chi ogni giorno lavora nelle redazioni, nelle radio e nei servizi digitali. Sono loro ad aver mantenuto vivi giornali e progetti editoriali, e oggi rischiano di subire le conseguenze di operazioni finanziarie decise dall'alto.
Servono garanzie concrete e immediate e il governo non può chiamarsi fuori, anche alla luce dei retroscena che chiamano in causa Giorgia Meloni e i suoi "abboccamenti" con l'editore Kyriakou. La nostra vicinanza va a tutti coloro che, con ruoli diversi, permettono ogni giorno la produzione di notizie e contenuti culturali. Al Paese serve un sistema editoriale solido, autonomo e capace di guardare al futuro, non un terreno di scambio tra investitori e gruppi economici". Così gli esponenti M5S in commissione cultura.
IL SOTTOSEGRETARIO ALL'EDITORIA ALBERTO BARACHINI CONVOCA I VERTICI DI GEDI E I CDR
'In relazione alla vicenda della cessione delle due testate del gruppo'
(ANSA) - ROMA, 11 DIC - 'Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'informazione e all'editoria Alberto Barachini convoca i vertici di Gedi e i Cdr de La Stampa e de la Repubblica in relazione alla vicenda della ventilata cessione delle due testate del gruppo'. Lo annuncia in una nota.
alberto barachini foto di bacco
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