
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
Marco Giusti per Dagospia
Se "I soliti idioti" verrà ricordato per sempre come il film degli ultimi giorni del governo Berlusconi, "Scialla", in romano "non ti preoccupare"-"lascia perdere", segnerà invece il dopo Berlusconi in Italia. E' un messaggio quasi augurale e molto romano, diciamo positivo, per un paese che per troppi anni è stato costretto a preoccuparsi. "Scialla", appunto.
Il film aveva aperto, vincendola a furor di popolo la sezione veneziana di Controcampo Italiano. In un primo tempo, i distributori avrebbe voluto farlo uscire a inizio gennaio 2012, combattendo contro campioni come "Immaturi 2" e "Benvenuti al Nord". Si è deciso, poi, di buttarlo nella mischia adesso, tra "I soliti idioti" e "Il giorno in più", commedia romantica scritta, diretta e interpretata da Fabio Volo.
Tenendolo basso nel numero di copie per non scattare troppo e prendere un pubblico di lunga durata. Questo perché, anche se in molti giurano che con quel titolo il film non arriverà neanche a Rieti e altri che quel manifesto col vecchio col casco non è così accattivante, "Scialla" è stato un vero e proprio caso a Venezia e i distributori sanno che la sua uscita va comunque protetta, perché il film ha un grosso potenziale.
Ben scritto, ben recitato, con le migliore battute che si possano sentire in un film italiano recente, una struttura che regge fino alla fine, Scialla, opera prima dello sceneggiatore storico di Paolo Virzì, è una lieta sorpresa che ci dimostra che si possono fare commedie civili e divertenti da mostrare a un festival e portare con onore in sala.
Alla fine è una specie di Genitori e figli di Veronesi, anche se più elaborato e più colto. Bruno, Fabrizio Bentivoglio, maturo cinquantenne poco in forma, che vive scrivendo autobiografie di star, si ritrova a ospitare un sedicenne romano simpatico ma coatto, Filippo Scicchitano (esordiente totale). Il problema è che Bruno ha appena saputo dalla madre del ragazzo, sua vecchia fiamma, che lui è il padre naturale del ragazzo.
Così si ritrova non solo a gestire la sua vita di cinquantenne demodé, ma anche quello di un coattone rappettaro che va malissimo a scuola e si infila in una serie di casini. Si aggiungono alla storia una porno star intellettuale, Barbara Boboulova, che cerca di scrivere la sua autobiografia facendosi aiutare dal professore, e un gruppo di gangster comandati da un bandito dandy, Vinicio Marchioni, che va pazzo per l'arte contemporanea e il cinema classico di Francois Truffaut.
Crederci? Magari il film è un po' furbino, ma funziona benissimo e tutti i duetti tra Scicchitano e Bentivoglio fanno ridere. In sala dal 18 novembre.
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI…
DAGOREPORT – RAI, CHE MANICOMIO! L’AD ROSSI CHE CERCA UN COMPROMESSO COL SUO NEMICO, IL LEGHISTA…
FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI…
FLASH – DOMANI SI SVOLGERÀ IL VERO CONCLAVE: IL VOTO DELL’ASSEMBLEA DI GENERALI CHE DOVRÀ DECIDERE…
DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL…