FLASH! - OGNI GIORNO, UNA TRUMPATA: NON SI SONO ANCORA SPENTE LE POLEMICHE SULL'IDEA DI COMPRARSI…
1. LA MISS CHE SOGNA LA GUERRA MONDIALE
Selvaggia Lucarelli per il “Fatto Quotidiano”
L’ edizione 2015 di Miss Italia condotta da Simona Ventura passerà alla storia non tanto per i diamanti sulla coroncina, ma per le perle sul palco. E, credetemi, sono state così tante e indimenticabili che sarò costretta a fare una fredda cronaca della serata, perché non ve ne sfugga neppure una. Intanto va detto che lo storico messaggio di Miss Italia – un concorso che offre la possibilità a ragazze qualunque di avere la loro occasione senza raccomandazioni –viene subito sottolineato con forza dall’apparizione della conduttrice dell ’anteprima: la sorella di Simona Ventura.
Agghindata come una sensitiva su Tele Oro, Sara Ventura ha l’arduo compito di intervistare personaggi di spicco del Paese: i parrucchieri di Miss Italia. Dopo questa frizzante introduzione a seguito della quale la sorella della Ventura torna nel buco nero assieme a Ramona Badescu, Natalia Estrada e i pedalini nella lavatrice, Simona Ventura fa il suo ingresso sul palco con un vestito per il quale il suo stylist meriterebbe di essere consegnato all’Isis con la Bibbia a fumetti dei testimoni di Geova in mano.
Poi prova a parlare ma il microfono non funziona, cosa che accadrà a più riprese in vari momenti della serata e qui voglio aprire una parentesi: considerato che in una trasmissione sì e nell’altra pure i microfoni non funzionano, forse bisognerebbe pensare a una facoltà universitaria che formi microfonisti specializzati perché a quanto pare è più facile trovare uno che faccia decollare un drone che uno che faccia funzionare un microfono.
Segue breve intervista alla Miss uscente che nessuno ricorda neanche come miss entrante e poi la Ventura sottolinea l’incredibile numero di iscrizioni di ragazze da tutta Italia per coronare il loro sogno, ben diecimila. Incredibile quante giovani ragazze a 18 anni già sognino di non fare un cazzo nella vita. La palla passa ai giudici Joe Bastianich, Claudio Amendola e Vladimir Luxuria.
Joe Bastianich, ignaro di quello che l’attende, si dichiara felice del sapore internazionale di questa edizione. Il sapore internazionale si estingue all’istante con l’apparizione del Viperetta, presentato dalla Ventura come “un uomo semplice”. E in effetti sì, come uomo è anche semplice, è come tamarro che è articolato.
E qui voglio esprimere tutta la mia solidarietà a Bastianich perché se gli altri due giurati sono riusciti a mimetizzare il loro imbarazzo per l’effetto “sagra del cocomero” che s’è creato all’apparizione di Massimo Ferrero, lui non ce l’ha fatta. Alla frase “Io nelle donne la prima cosa che guardo so’ le ‘recchie, se so’ come Dumbi io non le vojo!”, gli è calata sul volto l’espressione di chi vorrebbe avere qualsiasi origine, da quella rom sinti a quella mongolica, purché non italiana. Se nella prossima edizione di Masterchef i concorrenti trovassero Ferrero in tranci dentro la Mistery Box, non sarei per nulla sorpresa.
Seguono dunque i contenuti di autentica rottura della serata: le miss che sfilano in abito da sera, le miss che sfilano in abiti d’epoca e, contro ogni previsione, perfino le miss che sfilano in costume da bagno. Una roba da riscrivere i libri di storia. E a proposito di storia, il momento epico della serata arriva quando le miss finaliste sono chiamate a parlare e dunque a convincere la giuria di non essere solo belle ma sceme – che sarebbe mortificante per il ruolo della donna – ma belle e completamente sceme. Missione portata a casa con successo.
La Miss numero 5, alla domanda “In quale periodo storico ti sarebbe piaciuto vivere?”, risponde testuale: “Nel 1942, così vedevo la guerra, tanto io sono donna e restavo a casa, il soldato mica lo facevo!”. Ora, a parte che durante i bombardamenti le case erano notoriamente un luogo sicuro, il discorso non fa una piega. L’avessero chiesto a me io avrei risposto: “Mi sarebbe piaciuto essere in Thailandia durante lo tsunami del 2004, tanto io in hotel prenoto sempre camere al secondo piano!”.
Da segnalare anche le toccanti considerazioni sull’attuale momento storico della Miss uscente Clarissa Marchese: “Ci tengo a dire che vincendo Miss Italia si lavora tanto e di questi tempi è una cosa importante!”. Certo, il prossimo anno gli esodati Telecom potrebbero risolvere il loro problema vincendo Miss Rocchetta, buone notizie. Commovente poi l’intervento del sindaco di Jesolo: “A Jesolo sorridono tutti, questa è città di mare e di accoglienza”. Lo stesso sindaco che a giugno aveva dichiarato: “I profughi a Jesolo sono un pericolo per le donne in bikini”. Una città che accoglie volentieri le gnocche diciottenni, gli eritrei ventenni un po’ meno.
Dopo quattro ore di ringraziamenti agli sponsor, arriva la proclamazione: vince Alice Sabatini, quella che “Vorrei vivere durante la Seconda guerra mondiale”. Si porta a casa una borsa di studio da 10 mila euro con cui potrebbe andare in Siria a vedere come si vive da quelle parti, naturalmente chiusa in casa, tanto l’esercito di Assad prima di bombardare citofona. Insomma, una grande edizione il cui momento migliore rimarrà comunque la frase di una miss alle selezioni: “I miei miti sono Falcone e Borsalino”. Tanto di cappello.
2. MISS ITALIA SENZA RITMO, SEMBRA UNO SHOW DI AGON CHANNEL
Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Subito ho pensato di essere su Agon Channel. C’era Sara Ventura che intervistava la sorella. C’era la sorella, Simona Ventura, con in testa una pannocchia stile mastro Geppetto, c’era Massimo Ferrero, più finto del finto (la Samp aveva appena preso due pere dal Toro e Simona, tifosa granata, zitta), c’era Salvo, il parrucchiere, che parlava di autenticità, c’era Vladimir Luxuria, «il portabandiera del mondo fucsia» secondo la presentatrice (il o la portabandiera?), c’erano gli sponsor, tanti piccoli sponsor, c’era in prima fila il sindaco di Jesolo, c’era Francesco Facchinetti nella postazione di Radio Kiss Kiss con Pippo Pelo…
E invece era «Miss Italia» e la rete che lo ospitava era La7 (domenica, ore 21.05). «Don’t miss le miss», urlava Simona mentre Ferrero non sapeva neanche chi fosse Joe Bastianich, uno dei tre tutor-giudici (gli altri erano Claudio Amendola e, appunto, Luxuria). Crudelmente, il concorso bocciava subito Ahlam e Osaremen, la prima di origine marocchina, la seconda italo-nigeriana, che tanto facevano immagine interculturale.
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Così, a rimettere le cose a posto, ci pensava Vladimir Luxuria con una dichiarazione in stile Laura Boldrini: «Sono qui per cercare una bellezza che non deve turbare, ma rassicurare e che possa piacere a tutte le donne, quelle nate e quelle diventate».
Da sempre, il problema di «Miss Italia» è la mancanza di un format, di un’idea decente che assomigli a un programma. Capisco che da un esercito di sgallettate è impossibile, in pochi giorni, tirare fuori qualcosa di sensato, ma in una trasmissione come questa il ritmo è tutto, altrimenti si corre il rischio di ripetere una di quelle esibizioni dove sfilano cani e gatti.
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Prova ne sia che ha vinto Alice Sabatini, 18enne di Montalto di Castro, provincia di Viterbo, in precedenza cazziata da Simona per aver disertato le prove. Con un po’ più di coraggio, invece, si sarebbe potuta eleggere una Miss Curvy.
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